Luca Beltrami è stato architetto, teorico dell’arte ma anche giornalista e politico, un personaggio poliedrico dai molteplici interessi, che sfugge a definizioni semplicistiche. Nei diversi ambiti di attività, Beltrami si distinse per lo spirito innovativo, affermandosi come figura eminente nel panorama italiano, a cavallo tra Ottocento e Novecento.
Il periodo parigino
Giovane dall’animo eclettico, il milanese Luca Beltrami studiò sia al Politecnico che all’Accademia di Belle Arti, per poi spostarsi a Parigi. Nella capitale francese frequentò l’École des beaux-arts, entrando in contatto con personaggi dell’élite artistica del tempo, come l’architetto Charles Garnier, celebre autore dell’Opéra. Un periodo ricco di esperienze che lo vide impegnato nei lavori dell’Hôtel de Ville, in opere di ricostruzione di monumenti antichi e presso giornali d’arte. Parallelamente, Beltrami si dedicò alla tecnica dell’acquaforte, riuscendo ad esporre l’incisione Cloître de St. Trophime d’Arles nei salons e durante l’Esposizione Universale del 1878. Conclusa l’esperienza parigina, ritornò a Milano dove si stabilì e assunse l’incarico di docente di architettura all’Accademia di Brera, aprendo un capitolo di notevoli successi.
Il restauro del Castello Sforzesco
A Milano, Luca Beltrami si dedicò attivamente al restauro, intervenendo su alcuni dei più importanti edifici della città con grande perizia e approfondita ricerca storica. L’architetto fu una figura centrale nella campagna volta alla conservazione del Castello Sforzesco, minacciato da una possibile demolizione. Evitato il pericolo, Beltrami avviò un importante lavoro di recupero e restauro del Castello, con l’obiettivo di far riemergere i segni dell’antico splendore. Notevole l’intervento di Beltrami sulla facciata del Castello e sulla Torre del Filarete che ricostruì sulla base del dipinto Madonna Lia e di un antico graffito. Altri interventi riguardarono il Duomo di Monza, la Rocca Sforzesca di Soncino e la ricostruzione del campanile di San Marco, dopo il disastroso crollo del 1902. Ai restauri, Luca Beltrami accompagnò sempre l’appassionato studio dei grandi monumenti milanesi e non solo, dalla Basilica di Sant’Ambrogio al Pantheon di Roma.
Luca Beltrami: architetto a Milano
In qualità di architetto, Luca Beltrami fu autore di progetti di rilievo che diedero forma al nuovo volto di Milano. Nel 1881 progettò il Palazzo della Permanente, un edificio neoclassico con una facciata in pietra rossa di Verona, completamente ricostruito dopo la Seconda guerra mondiale. Successivamente, l’architetto curò il progetto della Sinagoga Centrale di Milano, caratterizzata da una ricca facciata, decorata con mosaici azzurro e oro e finestre ad arco. A Beltrami si deve, inoltre, il progetto di due degli edifici di Piazza della Scala, oltre al restauro di Palazzo Marino. Per il palazzo della Banca Commerciale Italiana, l’architetto si affidò all’eleganza delle linee neoclassiche, in continuità con lo stile del Teatro alla Scala. Un aspetto classico e istituzionale, diverso da quello scelto per il vicino Palazzo Beltrami, edificio proporzionato con il primo piano definito da un bugnato rustico.
L’attività giornalistica
Notevole l’impegno di Luca Beltrami come teorico dell’arte, saggista e giornalista. Fin dalla giovane età, infatti, l’architetto collaborò con diverse riviste, nel campo dell’arte e non solo. Nel 1892 contribuì alla nascita della Rivista scientifico-artistica di fotografia e fu parte del Comitato di Redazione del mensile L’Edilizia Moderna. Beltrami instaurò uno stretto legame con il Corriere della Sera, di cui fu direttore politico, diventando azionista del giornale nel 1900. Si deve a lui, inoltre, il progetto della storica sede in Via Solferino 28, edificio dallo stile eclettico e Liberty, ispirato al Time di Londra. Beltrami fu autore di numerosi scritti, dedicati allo studio dei monumenti antichi, alla loro conservazione e alle opere di Leonardo da Vinci.
L’impegno politico e i progetti in Vaticano
Una parte considerevole della carriera di Luca Beltrami fu dedicata all’attività politica che lo vide impegnato al comune di Milano, a partire dal 1885. Anche nell’impegno politico continuò a battersi a favore dei temi a lui cari, prima come assessore comunale, poi come Deputato e, infine, Senatore del Regno. Nel 1920 Beltrami si trasferì a Roma, dove riprese anche l’attività di architetto, realizzando dei progetti in Vaticano. Per volere di Pio XI, l’architetto ideò l’edificio della Pinacoteca Vaticana inserita in un’area del Giardino Quadrato. Inaugurata nel 1932, la Pinacoteca fu l’ultima grande opera di Luca Beltrami, architetto eclettico, che morì a Roma l’anno dopo.
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