Lobelia cardinalis è un’erbacea perenne la cui fioritura che inizia già a luglio e si conclude nella seconda metà dell’estate. Colpisce per i bei fiori rossi che creano macchie di intenso colore. Predilige la coltivazione ai margini e sulla riva di piccoli o grandi specchi d’acqua. Se usata en masse, inoltre, l’effetto si moltiplica esponenzialmente.
Origine e nomenclatura
Lobelia cardinalis origina nel nord America. L’epiteto generico fu coniato da Linneo. Lo scelse come tributo a Matthias de Lobel, botanico fiammingo, vissuto fra il 500 e il 600 alla corte di Re Giacomo I d’Inghilterra. L’epiteto specifico, invece, si deve al colore dei fiori, rosso cardinale, per l’appunto.
Lobelia cardinalis, conoscerla meglio
Appartiene alla famiglia delle Campanulaceae. Il genere Lobelia è diffuso in un ampio areale a clima tendenzialmente temperato, quindi fatte salve le zone più fredde dell’Europa e dell’Asia. Anche in Italia fino a qualche anno fa non era semplice coltivarlo come perenne. Anche L. cardinalis, perciò, oggi ha assunto carattere più rustico (salvo che nelle fasce dell’arco alpino e appenninico). Resiste infatti a temperature di cinque-sei gradi sotto lo zero. Sviluppa un cespo di foglie basali che arriva a un’altezza di circa quaranta centimetri da cui nascono lunghi steli, alti fino a un metro circa. Su questi si aprono numerosi fiori rosso cremisi. Lobelia cardinalis annovera al suo interno almeno una decina di varietà. Negli ultimi anni sono state ibridate interessanti cultivar.
L. cardinalis una perenne relativamente acquatica
Come anticipato, vive bene nei luoghi umidi, prediligendo la mezz’ombra ed è spesso annoverata fra le piante acquatiche. In realtà la sede colturale di elezione, è la piena terra, a condizione che il substrato resti ben umido e drenato. Richiede, cioè, le stesse caratteristiche pedologiche delle calle. È noto quanto queste amino avere l’acqua nei pressi, nonché possano starvi quasi a contatto, ma è altrettanto noto che il rizoma non debba esservi completamente immerso.
Foglie e fiori
Le foglie di Lobelia cardinalis sono semplici, lanceolate, finemente seghettate, di color verde medio/scuro e sono lunghe una decina di centimetri. Le foglie basali sono disposte a rossetta che tende a svilupparsi in modo più piatto e allargato. I fiori, tubulari e bilabiati, formano un racemo e si dispongono su steli florali eretti e abbastanza robusti, di color rosso cremisi o rosso scarlatto.
Necessità colturali di Lobelia Cardinalis
Facile da coltivare, non richiede cure particolari, salvo un’esposizione a mezz’ombra, si adatta a qualunque substrato purché sempre umido, concimazione un paio di volte l’anno a fine febbraio e fine fioritura (se tenuta in piena terra, mentre in vaso ogni dieci-quindici giorni) e, a parte la siccità che potrebbe minarne la sopravvivenza, non è soggetta a fitopatologie o parassiti. Si moltiplica per divisione del rizoma. È consigliabile rimuovere gli steli che portano infiorescenze sfiorite per stimolare nuove fioriture.
Caratteristiche di Lobelia cardinalis
- Tipo di pianta: caducifolia, rizomatosa, erbacea perenne, geofita
- Famiglia: Campanulaceae
- Origine: America del nord
- Dimensioni: altezza delle foglie circa 40 cm; altezza degli steli dei fiori 80-90 cm; larghezza circa 50-60 cm
- Coltivazione in vaso: sì, a condizione di coltivarla in un vaso capiente e terriccio da tenere sempre ben umido ma drenato
- Colore dei fiori: rosso cremisi
- Foglie: semplici, lanceolate, finemente seghettate, di color verde medio-scuro e lunghe una decina di centimetri. Le foglie basali sono disposte a rossetta che tende a svilupparsi in modo più piatto e allargato
- Periodo di fioritura: luglio-fine settembre
- Esposizione: sole del mattino-mezz’ombra
- Resistenza al freddo: scompare la parte aerea ma resiste a circa -5/-6° massimo
- Tossicità per animali e bambini: leggermente tossiche, specie se ingerite in grandi quantità
- Interessante per api, impollinatori, farfalle: sì, molto visitata da farfalle e colibrì
Ivana Fabris
©Villegiardini. Riproduzione riservata
Ti potrebbero interessare anche: