Una lezione di stile dal design italiano
La storia dello stile fa naturalmente tappa nel mondo del design italiano, interpretato con la coerenza della (apparente) semplicità. Lo dimostrano cinque oggetti iconici ideati negli ultimi decenni, simboli della creatività e dell’innovazione made in Italy. Con un importante segno particolare: una facilità d’esecuzione sofisticata e inimitabile.
L’archetipo dell’arco: una nuova storia per il design italiano
Si può costruire la luce come fosse una scultura nello spazio? La risposta dei fratelli Castiglioni risiede in un progetto specifico: è Flos, la lampada da terra del 1962 che utilizza una delle forme più elementari, l’arco. Il risultato è un punto luce sospeso, ma senza l’impianto fisso di una classica illuminazione a sospensione: la base in marmo trasportabile e la circumnavigazione dell’oggetto ne ha sancito la praticità d’utilizzo. Achille d’altronde lo raccontava bene: se c’è una regola geniale nel mondo del design, è quella di eliminare. “E alla fine troverai la vera essenza”.
Il ritorno della praticità per le sedute di design
Una linea più pulita di così non si può: è quella che definisce Selene, la seduta ideata da Vico Magistretti per Artemide nel 1968. Erano gli anni dei tumulti in piazza, e gli ambienti privati avevano bisogno di solidità e praticità. Nasce così la prima sedia italiana stampata a iniezione in un pezzo unico: è la gamba a S a mantenere la rigidità della seduta, che si verticalizza in maniera aggraziata e senza ghirigori di sorta. È il simbolo dell’industrial design italiano, con quella sagoma perfettamente impilabile: d’altronde “la semplicità è la cosa più complicata del mondo”, ammetteva il designer milanese.
Tonalità pastello per un nuovo modo di intendere lo specchio
Ispirata da una delle opere letterarie più naïf di sempre – Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll – l’opera che inaugura gli Anni Settanta è Ultrafragola, lo specchio/lampada di Ettore Sottsass per Poltronova. Una forma sinuosa e ondulatoria rievoca la chioma femminile: è una cornice termofonata in materiale plastico con luce al neon rosa, un chiaro omaggio alla vanità femminile. La semplicità della sinuosità sposa una scelta cromatica forse prevedibile, ma il monolitico rosa anticipa di decenni il millennial pink che fa impazzire le nuove generazioni.
La rivoluzione dell’illuminazione senza filo
Quando la creatività sposa la filosofia della semplicità applicata alla tecnologia nasce Tolomeo, la lampada da tavolo prodotta per Artemide nel 1986 da Michele De Lucchi e Giancarlo Fassina. La rivoluzione è tutta tecnica e meccanica: osservando alcuni pescatori alle prese con la lenza, De Lucchi immaginò la celebre soluzione del tubo sottile in grado di nascondere il sistema di equilibratura a molle. Il risultato è la prima lampada orientabile e manovrabile con l’utilizzo di una sola mano.
Per Lissoni il suono del relax è un gracidio
Che il relax sia questione di sottrazione e non di addizione lo sapeva bene Piero Lissoni, che nel 1998 firma Frog, la chaise lounge per Living. Con una linea così anatomica da sembrare essenziale e una seduta bassa e ampia, la poltrona evoca la leggerezza dei pomeriggi estivi. E con le sue forme richiama alla mente una rana pronta a saltare, grazie alla forma asciutta ed elegante che ne contraddistingue la comodità.