Leonotis leonurus è un arbusto che fiorisce sin dalla fine dell’estate e continua per tutto ottobre fino ai primi freddi. Il colore dei suoi fiori è di un vivace color arancione, perciò perfettamente in sintonia con l’autunno. Perfetto, quindi, per dare un contributo efficace alla palette autunnale del giardino o del terrazzo. Nelle aree a clima più mite, è sempreverde, dove invece le temperature scendono costantemente fino a cinque-sei gradi sotto lo zero, è semisempreverde. Inoltre, è particolarmente amato dagli impollinatori, dalle farfalle e dall’avifauna che visitano la pianta di continuo, conferendo altro valore al giardino.

L. leonurus è molto amato dalla piccola fauna
Leonotis leonurus è molto amato dalla piccola fauna. Nell’immagine un colibrì si nutre del suo nettare altamente zuccherino – [Foto di Bernard DUPONT Licenza CC BY-SA 2.0]

Origine e nomenclatura

Leonotis leonurus origina in Sudafrica dov’è spontanea nelle praterie umide ed è stata introdotta in Europa nel XVII secolo. Il suo epiteto generico deriva dal greco λέων, léon (leone) e da οὖς, ωτόϛ oús, otós (orecchio) cioè orecchio di leone. L’epiteto specifico leonurus, deriva anch’esso dal greco λέων léon (leone) e da οὐρά, ourá (coda), quindi coda di leone. Si evince perciò che, entrambi i termini, si riferiscano al grande felino. I fiori, leggermente vellutati, paiono somigliare alle morbido vello delle sue orecchie e le infiorescenze assumono sugli steli un aspetto che ricorda appunto la parte terminale della sua coda. Coda di leone, peraltro, è il suo nome volgare unitamente a dagga selvatica (wild dagga) con cui è altresì chiamato dalle popolazioni indigene dei territori da cui origina.

Macro di Leonotis leonurus
Macro di Leonotis leonurus – Foto [RiksPicsandEditing]/stock.adobe.com

Leonotis leonurus, conoscerlo meglio

È un arbusto della famiglia delle Lamiaceae che, in condizioni di coltivazione ottimali – e a maturità – può raggiungere un’altezza di due metri e mezzo circa. In Europa solitamente non cresce oltre il metro e mezzo al massimo in altezza e altrettanto in larghezza, salvo che nelle regioni più calde dei paesi europei del bacino del Mediterraneo. È una suffruticosa, cioè sviluppa rami basali legnosi mentre nella parte apicale sono erbacei. Ha portamento eretto, ramificato ed espanso. Produce fusti altrettanto eretti, di sezione quadrangolare sul cui asse si formano infiorescenze circolari la cui corona è composta da una serie di fiori tubulari di color arancione setoso. Non ha particolari richieste colturali, pertanto è di facile coltivazione e in giardino ben si contestualizza nelle bordure anche grazie alle sue splendide e copiose fioriture autunnali e per il portamento che aggiunge verticalità o accenti alla composizione.

La struttura dell'infiorescenza di L. leonurus
La struttura dell’infiorescenza di L. leonurus [Foto di Raeky licenza Creative Commons 2.0]

Foglie

Le foglie di Leonotis leonurus sono semplici, lanceolate, opposte e a margini leggermente dentati. Sono leggermente tomentose, di color verde medio e possono misurare anche una decina di centimetri negli esemplari più sviluppati e ramificati.

Foglie e porzione di fusto di L. leonurus
Foglie e porzione di fusto di L. leonurus – [Foto di Stan Shebs Licenza CC BY-SA 2.5]

Fiori

Sbocciano lungo i fusti eretti che nascono in tarda estate sollevandosi di molto rispetto al cespo di fogliame basale. Sono disposti a verticillo e formano vistose infiorescenze di colore arancione. I fiori che le compongono sono di forma tubulare e sono lunghi circa quattro o cinque centimetri. Anche a fine fioritura sono altrettanto decorativi per la persistenza dei frutti sul fusto.

Anche da sfiorite le infiorescenze sono decorative
Anche da sfiorite le infiorescenze continuano a decorative – Foto [Zanoza-Ru]/stock.adobe.com

Tecniche colturali di Leonotis leonurus

Non ha particolari esigenze. Vuole un’esposizione in pieno sole (tollera tuttavia alcune ore di schermatura fiorendo, però, un po’ meno), accetta qualunque substrato purché molto drenante compreso quello sabbioso. È relativamente resistente a un certo grado di siccità. Sopporta anche la salinità e per ciò che riguarda le temperature, accetta escursioni sotto lo zero di qualche grado senza risentirne. Quando il freddo insiste, si difende perdendo parte delle foglie ma alla ripresa stagionale, attiva nuove gemme. Non serve concimare più di una, massimo due, volte l’anno. Le potature sono consigliate solo per asportare il secco e mantenerne la forma. Ogni due anni è consigliabile una potatura più profonda. Inoltre, tenendolo potato lo si stimola anche a produrre nuovi rami basali, specie quando l’arbusto è giovane. Si riproduce per talea da germoglio basale, di circa otto-dieci centimetri, in primavera. Non soffre di particolari patologie o attacchi parassitari.

Un'intensa macchia di fiori di L. leonurus
Un’intensa macchia creata dai fiori di L. leonurus – Foto [Amy Buxton]/stock.adobe.com

Caratteristiche riassuntive di Leonotis leonurus

  • Tipo di pianta: arbusto; sempreverde (in base all’andamento stagionale nelle regioni più fredde) o semisempreverde
  • FamigliaLamiaceae
  • Origine: Sudafrica
  • Dimensioni: altezza e larghezza circa 150-200 centimetri circa; portamento eretto ed espanso
  • Colore dei fiori: raccolti in verticilli, infiorescenze a sviluppo radiale composte da fiori tubulari, bilabiali, di color arancione, lunghi circa 4-5 cm.
  • Foglie: semplici, opposte, di dimensioni piccole e tondeggianti; color verde medio/scuro
  • Periodo di fioritura: dalla tarda estate fino ai primi freddi
  • Esposizione: sole
  • Resistenza al freddo: media. Non tollera temperature oltre i -5°, specie se prolungate
  • Tossicità per animali e bambini: la pianta contiene un principio attivo che bambini e animali non devono ingerire
  • Interessante per api, impollinatori e farfalle: molto interessante. È attrattivo anche per l’avifauna
  • Utilizzo: in giardino ed è ideale anche in vaso

Le infiorescenze a verticillo
Le infiorescenze a verticillo – [Foto di Urban Licenza Public Domain]
Ivana Fabris
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