A Ballarò c’è una stanza misteriosa
A Palermo, in Porta di Castro è stata scoperta una stanza che racconta di un passato ricco di simboli e di spiritualità, la Camera delle Meraviglie, che merita di essere visitata, magari durante il ponte del 2 giugno, se passate da queste parti!
L’ambientazione è da Mille e una notte: quella di una piccola stanza, scoperta casualmente, in un appartamento del centro storico di Palermo, una cubola quadrata, dipinta di blu (3.5 per 3.5 metri) diventata famosa nel mondo come la Camera delle Meraviglie.
Un ritrovamento che ha dell’incredibile, un luogo ricoperto con decori arabi dipinti ad olio su le pareti e sul soffitto, unico esempio al mondo, una testimonianza di antiche dominazioni e simbolo di una terra dove hanno convissuto e interagito culture diverse. Una scoperta che oggi attira turisti e studiosi da tutto il mondo, incuriositi da cosa si potrebbe nascondere dietro alle altre stanze.
La scoperta quasi per caso
Nel 2003, i proprietari dell’appartamento, i giornalisti Valeria Giarrusso e Giuseppe Cadili iniziano i lavori di restauro dell’abitazione acquistata in via Porta di Castro. Qualche anno dopo, a causa di un temporale, un’infiltrazione di acqua rovina l’intonaco e appare parte della decorazione sottostante con caratteri arabi.
Successivamente, nel corso dei lavori, appaino scritte in oro e argento e la volta dipinta con disegni di lucerne che potrebbero evocare, favole da Mille e una notte…
L’illustre restauratore Franco Fazzio, che ha scoperto i quattro strati di colore che ricoprivano le decorazioni parietali, si accorge che anche le porte della stanza erano dipinte. Per diverso tempo queste decorazioni furono considerate come eleganti dipinti ornamentali ottocenteschi senza un vero significato storico-religioso.
Dietro l’intonaco un vero tesoro
L’enigma, infine, è stato decifrato da un gruppo di ricercatori dell’IOA, l’Istituto di Lingue orientali e asiatiche dell’Università di Bonn, composto da: Sarjoun Karam, arabista, poeta e docente di Arabo; Chiara Riminucci-Heine, archeologa e iranista; Sebastian Heine, iranista e specialista in lingue orientali.
L’edificio che contiene la Camera delle Meraviglie, in quel periodo, apparteneva a Stefano Sammartino, duca di Montalbo, Ministro delle Finanze e Capo della Polizia dei Borbone.
Dalla fine Ottocento fino agli anni Novanta, la camera ha subito continue modifiche cromatiche, fino alla’arrivo dei coniugi Cadili, sensibili all’arte e alla cultura, che da quest’anno hanno deciso di aprire la loro casa, previo appuntamento tramite la pagina Facebook Camera delle Meraviglie, con un biglietto di 5 euro, per contribuire ai necessari e ulteriori lavori di restauro della stanza.
Oltre alla camera blu sarà possibile visitare gli attigui saloni con i pavimenti in maiolica (passione che ha ispirato la collezione dei proprietari) e le volte originali in stile Liberty, che ricordano le decorazioni di Salvatore Gregorietti nel vicino Palazzo dei Normanni.
Un’idea last minute ponte del 2 giugno ricca di fascino e di mistero, per chi ama l’arte e la storia con un pizzico di romanticismo…