L’architetto svedese Peter Celsing è stato autore di opere che hanno contribuito alla definizione del nuovo volto di Stoccolma, a partire dagli anni Cinquanta. Tra architettura modernista e brutalismo, Celsing ha firmato i progetti di chiese, stazioni della metropolitana e edifici pubblici, plasmati secondo i canoni della sua nitida visione architettonica.
I primi progetti di Peter Celsing
Peter Celsing nacque a Stoccolma e, ad eccezione di un breve periodo trascorso a Beirut, concentrò la sua attività nella capitale svedese. Studente presso l’Istituto Reale di Tecnologia di Stoccolma e la Reale Accademia delle Belle Arti, ben presto diventò assistente dell’architetto Sigurd Lewerentz. Nell’ambito della collaborazione con Lewerentz, ebbe modo di partecipare ai progetti della Chiesa di San Marco e della Chiesa di San Pietro, avvicinandosi all’architettura brutalista. Diverse le chiese realizzate da Celsing in cui si discosta dalle strutture classiche, presentando edifici in mattoni dalle linee severe e geometriche. I mattoni sono il materiale preferito da Celsing, soprattutto per le chiese, una scelta uniforme adottata sia per l’esterno che per l’interno.
La Chiesa di St. Thomas a Vällingby
La chiesa di St. Thomas è una chiara espressione delle tematiche costitutive ricorrenti nelle opere di Celsing. Situata a Vällingby, nella periferia di Stoccolma, la chiesa attira immediatamente l’attenzione ponendosi in contrasto con lo spirito commerciale del quartiere. Nella sua forma rigorosa e austera, comunica una chiara distanza con il fuori e un invito al raccoglimento. Un invito ribadito nell’attenta disposizione delle aperture, distribuite con l’intenzione di limitare le distrazioni e il rumore esterno. Le forme sono geometriche e la palette di colori e materiali volutamente limitata. Anche in questo caso sono protagonisti i mattoni, usati per l’esterno e per l’interno della chiesa, un tema spezzato solo dal pavimento in argilla e dalle sedie in legno chiaro. Dal soffitto, definito da travi di cemento a vista, scendono delle luci composte da barre di acciaio nero.
Le opere di Peter Celsing a Stoccolma
Un altro capitolo di rilievo, nella carriera di Celsing, corrisponde all’incarico di capo dell’ufficio di architettura di AB Stockholms Spårvägar, l’autorità che gestisce la rete ferroviaria e tramviaria locale. Nel corso degli anni Cinquanta, infatti, Celsing progetta diverse stazioni della metropolitana di Stoccolma. Tra i suoi progetti c’è quello della stazione di Blackeberg, situata nell’omonimo quartiere nella periferia della città, inaugurata nel 1952. Accanto a chiese e stazioni della metropolitana, Celsing ha lavorato anche a diversi e importanti edifici pubblici, nel centro della città. Verso la fine degli anni Sessanta, attira molto interesse il progetto della Kulturhuset (Casa di Cultura), situata a Sergels torg, una delle piazze principali di Stoccolma. Il centro culturale, caratterizzato da una struttura in cemento armato addolcita da una facciata frontale in vetro, incontrò i pareri contrastanti dell’opinione pubblica.
Superfici di cemento a vista e pannelli di vetro
A questo punto lo stile di Celsing è ben definito e riconoscibile. Forme geometriche nette e superfici di cemento a vista sono combinate con l’uso di pannelli di vetro, soprattutto per le facciate. Oltre alla Casa di Cultura, l’architetto svedese si occupò di altri progetti di rilievo come l’ampliamento della Carolina Rediviva, ossia l’edificio principale della Biblioteca dell’Università di Uppsala. Soggetta a diversi lavori di ristrutturazione e ampliamento, nel 1960 Celsing introdusse la Reading Room C, uno spazio dal sapore modernista. Divisa in un livello principale e in una galleria, fornita di ampie finestre, la sala è stata ulteriormente ristruttura dal figlio di Celsing, Johan, anch’egli architetto.
L’ultimo progetto: La Banca di Svezia
L’ultimo importante progetto di Peter Celsing fu l’edificio sede della Banca di Svezia. L’edificio, completato nel 1976, presenta una facciata in granito nero che contribuisce a conferire un aspetto di imponenza e durabilità. Le forme geometriche del cerchio e del quadrato ne definiscono la struttura, una geometria ripresa anche nelle porte di forma cilindrica. L’aspetto esteriore, rigoroso quasi come una fortezza, con finestre rientrate rispetto ai blocchi di pietra, lascia il posto ad interni da un’atmosfera completamente diversa. I toni scuri e severi dell’esterno incontrano spazi interni chiari e luminosi. Anche negli interni ricorrono forme geometriche, questa volta alternate al bianco delle pareti e al giallo sabbia, scaldate dalla presenza di opere d’arte a decorare gli spazi.
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