Le Corbusier, al secolo Charles-Édouard Jeanneret, ma noto al mondo intero con il suo pseudonimo, è stato un artista rinomato nel campo dell’architettura e del design. Era nato in Svizzera il 6 Ottobre 1887 ma nel tempo è divenuto cittadino francese. Ha esordito come giovanissimo architetto, alla straordinaria età di 17 anni, costruendo la sua prima villa, Villa Fallet nel Canton Neuchâtel in Svizzera. Subito dopo aver terminato gli studi, Le Corbusier iniziò un lungo viaggio in giro per l’Europa che lo cambiò radicalmente. La sua curiosità associata alla sua genialità lo resero, già all’inizio degli anni 30 del novecento, un nome di fama internazionale.

Scultura di Jürgen Goertz tributo a Le Corbusier a Bietigheim-Bissingen, Bietigheim, nel Baden-Wuerttemberg in Germania
Scultura di Jürgen Goertz tributo a Le Corbusier a Bietigheim-Bissingen, nel Baden-Wuerttemberg in Germania [Foto di Kamahele – Opera Propria, CC BY-SA 3.0]

Il corpo umano come unità di misura nell’architettura

La sua ricerca lo ha portato a ideare un nuovo modo di concepire l’architettura e di vivere lo spazio abitativo. L’innovazione è stata quella di considerare il rapporto tra materia, luce e forme, oltre che l’armonia tra uomo e ambiente costruito. Il Modulor, definito da lui stesso, come “una gamma di misure armoniose per soddisfare la dimensione umana, applicabile universalmente all’architettura e alle cose meccaniche’’, è stato un importante punto di partenza per i suoi progetti.

La parola stessa, Modulor, è un chiaro richiamo alla sezione aurea: deriva infatti dal francese module (modulo) e or (oro). È la spiegazione delle proporzioni ricavate dal corpo di un uomo rapportate alla sua altezza con il braccio alzato e all’altezza dell’ombelico, da cui nascono due scale dimensionali basate sulla serie di Fibonacci e quindi sul rapporto aureo.

Le Corbusier
La sezione Aurea Foto [archivector]/stock.adobe.com

L’attenzione di Le Corbusier al Modulor e l’estetica dell’ingegnere

La sua attenzione per il Modulor, assieme alla sua filosofia progettuale, ha fatto sì che nascesse un eccellente risultato nel rapporto tra uomo e spazio basato sull’essenzialità degli ambienti. Ha posto anche molta attenzione all’ergonomia e alle posture del corpo umano, con uno studio specifico sulla comodità in relazione alla bellezza e all’essenzialità della forma oltre che un’attenzione per la produzione in serie. È grazie a questo approccio che Le Corbusier ha iniziato a essere considerato il maestro del Movimento Moderno, sostenuto anche dall’incalzante progresso tecnologico e scientifico, nonché dal perfezionamento dei profilati di acciaio e del calcestruzzo armato. Questi materiali, infatti, contribuirono a dare vita alle origini di un nuovo gusto architettonico raffinato e lineare, privo di decori che lo stesso Le Corbusier definì ‘’estetica dell’ingegnere’’.

Progresso a Parigi Foto [Ericus]/stock.adobe.com

Una crescita tra arte e società

In quegli anni dilagava anche un’imponente industrializzazione della società che a sua volta comportò nuove condizioni in termini di stile di vita e nuove esigenze. Inoltre, il propagarsi delle nuove avanguardie artistiche, tra cui il Bauhaus, il De Stijil e il Costruttivismo, contribuirono al decisivo superamento dell’ornamento fine a se stesso. Di fatto, si aprì la strada verso l’utilizzo e l’accostamento di forme semplici e colori puri, assieme all’invenzione dell’attuale concetto di “industrial design’’. Le Corbusier a quel punto, aveva iniziato ad affermarsi quindi, sia come architetto sia come designer e pittore. La sua fama in tali ambiti è così grande che molte delle sue produzioni continuano ancora oggi ad avere un notevole successo.

La nascita della poltrona senza tempo, LC2

Nel campo del design ne è un esempio la poltrona modello LC2 ideata nel 1927 con il cugino Pierre Jeanneret e con il contributo di una giovane architetto, Charlotte Perriand.

La poltrona LC2 esposta per la prima volta nel 1929 al Salon d’Automne a Parigi per lo stand ‘’L’equipment de l’habitation’’, venne subito apprezzata e messa in produzione da un gallerista svizzero. Già nel 1928 il gruppo di progettisti sviluppò altre sedute che sono entrate a far parte della più importante produzione di design del XX secolo. La poltrona denominata alla nascita Fauteuil Grand Confort, petit modèle, venne rinominata e prodotta in serie per la prima volta nel 1930 da Thonet. Solo nel 1959 assunse il nome definitivo di LC2. A quel punto, tutti i modelli di sedute assunsero l’acronimo LC (Le Corbusier) e vennero numerate in rapporto alla creazione e all’evoluzione del prodotto.

Le Corbusier
Fauteuil Grand Confort, petit modèle, durable di Le Corbusier, Pierre Jeanneret, Charlotte Perriand – Collezione Cassina iMaestri

Cassina e la poltrona LC2

Dal 1964 Cassina ha acquisito i diritti del modello LC2, oltre che LC1, LC3 ed LC4 iniziando una florida produzione ancora oggi di successo. Tutte queste sedute sottolineano il concetto dell’eleganza unita al gran confort attraverso un aspetto progettuale di compattezza estetico-funzionale.

Da Le Corbusier a Cassina, la poltrona LC2 diventa oggetto cult e cambia forma

La collezione LC è presente in una sezione permanente di design del MOMA di New York e la seduta LC2, è un inequivocabile oggetto iconico del design internazionale, riconosciuta come archetipo della modernità che rispecchia l’eleganza e il genio di Le Corbusier.

Semplice e priva di ornamenti, la poltrona è composta da tubolari d’acciaio saldati che sostengono i cuscini. Questa separazione tra gli elementi esprime perfettamente la logica del razionalismo e la praticità per la produzione in serie. La poltrona LC2, prodotta da Cassina, è proposta anche nella versione divano a due o tre posti, con cuscini in tessuto o in pelle arricchiti con materiali e finiture dai colori molto vivaci.

LC2 di Le Corbusier [Cristoforo Sohngen, Concessione della licenza CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons]

Una continua evoluzione, grazie alla costante collaborazione tra Cassina e la Fondation Le Corbusier

Tra le più recenti innovazioni si trova anche la variante outdoor, con struttura in acciaio inossidabile e una verniciatura goffrata speciale in 5 colori. È stata pensata in una versione con cuscini rivestiti in tela idrorepellente per garantire la massima durata e affidabilità in tutte le condizioni climatiche. In questo modo è possibile fare di una casa, una dimora unica compreso il suo spazio esterno. Il tutto per poter godere anche all’aria aperta dell’ineguagliabile comodità di una delle più importanti poltrone di design, che ha dato il via ad un’intera storia tutt’ora incisa e sospesa nel tempo del design d’interni ed esterni.

Le Corbusier
Cassina LC3, outdoor Le Corbusier, Pierre Jeanneret, Charlotte Perriand, Foto © De Pasquale e Maffini

Riprendendo una frase di Le Corbusier La casa dovrebbe essere lo scrigno del tesoro del vivere’’, LC2 rappresenta, con le sue caratteristiche, uno dei preziosi tasselli che contribuiscono a realizzare quello stesso “tesoro del vivere” che Le Corbusier ha messo a disposizione al mondo intero.

Alessandro Rossi
©Villegiardini. Riproduzione riservata

Foto courtesy Cassina

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