Terreno pronto, piante scelte, temperatura perfetta …… Una sorta di mal celata eccitazione pervade il giardiniere che si appresta a realizzare un progetto di piatagione, che si tratti di un’importante bordura miste o di una semplice aiuola. Gli spazi vuoti, una volta riempiti, prometteranno fiori e profumi nelle stagioni a venire. Sembrerà impresa facile per l’apprendista giardiniere che si pone troppe problematiche per mettere a terra qualche pianta, ma più crescerà la sua competenza e più incontrerà dubbi e ripensamenti. Progettare anche un piccolo spazio richiede sicuramente uno spiccato senso estetico, ma in primis serve la conoscenza delle piante e delle loro esigenze: fabbisogno idrico, posizione e terreno ottimali, sviluppo nel tempo, periodo di fioritura e colorazione, anche del fogliame, altrettanto importante e determinante nell’armonizzare volumi e sfumature. Grazie a queste conoscenze saremo in grado di fornire alle nostre piante le condizioni ottimali affinché possano esprimersi al meglio. Alcuni degli errori più frequenti e difficili da rimediare sono quelli di piantare arbusti del cui sviluppo non eravamo consapevoli o inserire piante invasive se non addirittura infestanti che colonizzano con troppa esuberanza a discapito delle vicine. Documentarsi su libri o attraverso internet, visitare giardini, frequentare mostre e vivai: sono tutte fonti d’ispirazione che aiutano a scoprire e capire quale sia il “giardino che vorrei”.
Partiamo innanzitutto da questo: serve un’idea che inizieremo a materializzare provando a trasferire su carta, in scala, la mappatura del terreno. Si comincia con l’inserire le piante più importanti, quelle di maggior sviluppo, che andranno sistemate sul fondo, in ultima linea. Via via procediamo fino ad arrivare alle piante che occupano la prima fila, solitamente le più basse o le tappezzanti. Evitiamo effetti simmetrici o “troppo ordinati” cercando l’armonia nella gradazione dei colori e non nella piantumazione troppo precisa: le piante non saranno sistemate a casaccio, ma dovranno avere un aspetto casuale. Regola che vale soprattutto se decidiamo di arricchire la bordura con dei bulbi che vanno letteralmente gettati e interrati esattamente lì dove sono caduti. È preferibile piantare più esemplari della stessa varietà in una sorta di “macchia allungata” piuttosto che di forma tonda poiché, quando fioriranno, otterremo un effetto più sfumato del colore. Alterneremo zone monocromatiche a zone vivacizzate da più colori in contrasto. L’effetto alla vista sarà comunque un tutt’uno dove le piante uniscono, ma allo stesso tempo definiscono, per rendere l’insieme omogeneo, ma non “piatto”.
Ecco, questo è l’aspetto che dovrebbe avere una bordura (o aiuola) ben pensata per essere godibile nell’insieme, quanto interessante nel particolare. A ogni singola aiuola o bordura non chiediamo di essere interessante e fiorita durante tutto l’anno. Scegliamo invece una rotazione di fioriture tra le aree del giardino (concetto applicabile anche in spazi contenuti) affinché ci sia sempre qualcosa che catturi lo sguardo. Non tralasciamo interventi di cura e manutenzione che non dovranno essere mai evidenti, ma saranno necessari a mantenere proporzioni armoniose e a contenere sviluppi eccessivi, sempre per la gioia di occhi e spirito… ricordandoci che non a caso in alcune lingue antiche la parola “giardino” si traduce con “Paradiso”!