La scuola di Chicago, composta da un gruppo di architetti e ingegneri, sviluppò la corrente che diede vita all’architettura moderna americana che, alla fine diciannovesimo secolo, vide per la prima volta lo sviluppo della tipologia architettonica del grattacielo. Daniel Burnham, William Le Baron Jenney, John Root e lo studio di Dankmar Adler e Louis Sullivan svolsero un ruolo fondamentale nella definizione delle teorie alla base di questa corrente architettonica.

La città di Chicago rappresentò un importante crocevia poichè era un nodo infrastrutturale ferroviario di rilievo grazie anche alla sua posizione strategica. Lo sviluppo della città inizialmente fu caratterizzato dalla presenza di un tessuto urbanistico che prevedeva case basse in legno. Nel 1871 un grande incendio colpì la città: questa catastrofe naturale rappresentò un momento di crisi ma anche momento occasione per lo sviluppo.

I nuovi edifici costruiti vennero costruiti secondo nuove tecnologie costruttive, che prevedevano un ossatura in ferro. Ma poichè, in caso di incendio, il ferro è un materiale che si liquefa, fu sperimentato un nuovo sistema di costruzione. William Le Baron Jenney, figura chiave dello sviluppo dell’architettura della scuola di Chicago, elaborò un sistema per i costruttori di grattacieli. Pensò di rivestire i pilastri con un materiale refrattario antincendio, e, su di esso, accostare un sistema in calcestruzzo per porre un freno a un possibile attacco del fuoco.

Un altro elemento fondamentale per lo sviluppo delle teorie architettoniche della scuola di Chicago fu l’invenzione ascensore di Elisha Graves Otis. Fu presentato per la prima volta all’esposizione universale di New York nel 1857 ed entrò negli edifici intorno al 1871.

La scuola di Chicago, architettura e grattacieli in america

Leiter Building, Le Baron Jenney, 1879

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Foto di Eric Allix Rogers via Flickr.com

Le Baron Jenney, protagonista emblematico dell’evoluzione dell’architettura della scuola di Chicago, si formò all’Ecole polytechnique di Parigi. I suoi primi edifici, come il Leiter Building a Chicago, segnarono un’epoca nuova poichè mostravano qualcosa di diverso. Prima di tutto, c’era un’idea di riduzione essenziale. La griglia trave-pilastro venne rivelata completamente nell’edificio e le pareti divennero vetrate. L’edificio era costituito sul perimetro da una muratura portante e all’interno prevedeva colonne in ghisa. In questo modo si aveva una grande libertà di adoperare i piani nel modo più funzionale possibile.  Gli ambienti senza finestre non venivano utilizzati come spazi commerciali. Inoltre, la griglia del nuovo tessuto urbanistico che spartisce il terreno della città di Chicago entra nell’edificio.

Rookery Building, Daniel Burnham e John Root, 1885

By Marlene Calderon – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=35332350

Daniel Burnham, disegnatore di William Le Baron Jenney, e John Root, laureato alla New York University, seguirono le teorie architettoniche della scuola di Chicago. Queste due figure utilizzarono in molti dei loro edifici la griglia precedentemente realizzata per il Leiter Building. L’edificio più significativo realizzato da i due architetti fu il Rookery Building. Oltre alla griglia riportata in facciata e in pianta, fecero un grande lavoro su come sfruttare la potenzialità del ferro per rendere più ricca possibile l’articolazione dello spazio interno.

Il cortile interno rappresenta un punto chiave per questo edificio. Essa massimizza la quantità di luce e di aria nell’edificio, un problema critico affrontato dai due architetti della scuola di Chicago. Il cortile luminoso illumina la pianta interna quadrata dell’edificio. L’atrio a due piani e lo spazio pubblico sono protetti da un soffitto di vetro. Sopra il soffitto di vetro si trova un atrio centrale circondato da uffici. Le pareti di mattoni smaltati di bianco dell’atrio riflettono la luce negli uffici interni. Il centro aperto aiuta a far circolare l’aria tirando l’aria fresca nell’edificio quando l’aria calda sale e viene fatta uscire dalla parte superiore. Una scala a bovindo scende dal dodicesimo piano al secondo sul lato ovest dell’edificio, collegando l’atrio centrale con la corte di luce al livello del mezzanino.

Foto di Ken Lund via Flickr.com

I pilastri circondano lo spazio con modanature rivestite in marmo bianco e motivi geometrici in oro. Il marmo bianco, parte della riprogettazione di Frank Lloyd Wright completata nel 1907, nasconde l’originale ferro placcato in rame che John Root creò nel 1886. Gli aggiornamenti di Wright includevano anche nuove ringhiere per le scale, una verniciatura bianco acciaio per l’atrio, urne decorative alla base della scala pubblica e nuovi impianti di illuminazione.

Flatiron Building, Daniel Burnham, 1903

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Foto by davidvives90 via Pixaby.com

Le architetture che seguivano le idee progettuali alla base della scuola di Chicago non furono realizzate solo nell’omonima città. Anche a New York alcuni progettisti, come Burnham, costruirono degli edifici che seguivano gli stessi concetti di quelli realizzati a Chicago.

Il Flatiron Building, posizionato nell’incrocio tra la 5th avenue e la Broadway, risulta essere, ancora oggi, una delle architetture più caratteristiche della città. Il tessuto urbano è prevalentemente costituito da una griglia ortogonale ad eccezione della via Broadway, che è  diagonale poichè si formò autonomamente e non fu pianificata. Questa via incontra la 5th avenue con un angolo acutissimo.

Il grattacielo, composto da 23 piani, doveva riempire e sfruttare tutto il terreno a sua disposizione. Proprio per questo motivo, la forma che ne derivò fu simile a quella di un ferro da stiro con la punta proprio all’incrocio delle due vie.

All’epoca fu molto criticato perchè rappresentava l’architettura moderna che iniziava a invadere New York.

Graham e Burnham, Equitable Building, 1913

Foto by Thomas Hawk via flickr.com

L’Equitable Building è un grattacielo tripartito che mostra lo sviluppo della tipologia del grattacielo. Burnham e Graham progettarono l’edificio in modo da occupare tutto il terreno con una inflessione verso l’interno del nucleo principale della facciata, che era funzionale per il grattacielo.

Questo edificio iniziò a creare una minaccia per la città. A seconda delle ore, l’ombra dell’Equitable Building creava buio sugli edifici circostanti. Per questo motivo la città di New York iniziò a prestare attenzione alle leggi urbanistiche: venne emanata una delle pochissime leggi americane per stabilire le altezze degli edifici in base al tessuto urbano circostante.

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