Andy Goldsworthy, classe 1956, è l’artista della natura. Ha cominciato giovanissimo a lavorare nelle fattorie della natia Scozia, territorio spesso al centro della sua arte e del suo approccio artistico inclusivo e immersivo. Negli spazi urbani come in quelli rurali il suo gesto fa sempre emergere l’intrinseca bellezza della natura. L’artista non aggiunge nulla e non modella la natura, ma la disvela. La forma rotonda è quella che prevale nelle sue ‘composizioni’: siano rocce, fiori o blocchi di ghiaccio, la perfezione della natura si manifesta sempre nella forma circolare.
Negli interventi di Goldsworthy non compaiono mai spigoli vivi, forme aliene alla natura che caratterizzano invece il bisogno umano di limitare e suddividere lo spazio. Anche la fragilità delle sue opere più significative, i cerchi di fiori o ghiaccio, è solo apparente: la natura non muore mai, si evolve.
Per tale ragione l’artista ha il coraggio di “giocare”, come lui stesso spesso ricorda, con tutti i suoi colori: la terra brulla o le foglie secche non sono mai sinonimo di morte, quanto piuttosto della forza della vita in continua trasformazione.
La natura è a colori, mai in bianco nero. Andy Goldsworthy ce lo ricorda sempre con le sue opere che finiscono per narrare nello spazio la placida inesorabile gioia dell’esistere.
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