Un giardino in ombra è per un progettista una sfida ardua e contemporaneamente affascinante. Una delle domande che mi sento rivolgere spesso è: si può avere un bel giardino in ombra? La
mia risposta è: sì.
È, tuttavia, necessaria una valutazione attenta prima di arrivare alla fase di selezione delle specie da mettere a dimora. Si deve, infatti, distinguere principalmente tra ombra luminosa, generata ad esempio, da rami leggeri e ombra fitta, come quella di un sottobosco o proiettata da un edificio. Sono differenti l’ombra del mattino e del pomeriggio, ma anche l’ombra secca e quella umida.
Ci sono molte variabili che bisogna valutare per avere un rigoglioso giardino in ombra
La progettazione di un giardino in ombra comprende dunque molte variabili, maggiori rispetto a quelle richieste da uno che gode di un’esposizione al sole. Un errore comune dei committenti è cercare di replicare, inutilmente, un’estetica di riferimento in ambienti non adatti. In un giardino ombroso è quindi inutile ostinarsi ad avere un bel tappeto erboso poiché le graminacee che lo compongono necessitano di esposizioni totalmente soleggiate.
Da progettista mi trovo spesso ad affrontare questo tipo richiesta e l’unico caso in cui mi sento di accontentare il cliente è quando il giardino è in ombra leggera e solo al mattino.
La pianta giusta al posto giusto
Il segreto, dunque, è quello di osservare e comprendere come la natura si comporta e cercare di riprodurla, lasciandosi guidare da lei. In zone che sono naturalmente ombrose, soprattutto nei boschi, che siano di conifere o latifoglie, non troveremo mai un bel prato. Il corretto approccio è quello di ricorrere a specie, erbacee, arbustive e arboree, adatte al nostro contesto.
Tutto ruota, come sempre, intorno al concetto ‘la pianta giusta al posto giusto’, noto a molti ma seguito meno spesso di quanto si dovrebbe.
Partendo dalla consapevolezza che non posso avere fioriture vistose o per lunghi periodi, concentro gran parte della mia attenzione sui fogliami delle specie sciafile (che, per usare termini più semplici, prediligono l’ombra) e cerco di valorizzare e rendere armoniose le diverse sfumature dei verdi, le consistenze e le tessiture.
Riuscendo ad unire le giuste piante, il giardino in ombra, sboccia
Ed è proprio in queste attente combinazioni che si gioca il successo o l’insuccesso di un giardino in ombra. Nelle zone più scure, invece, mi aiuto con piccole fioriture bianche o chiarissime e con le variegature dei fogliami: striature utilizzate come macchie di luce che risplendono sullo sfondo di una quinta omogenee di verde e illuminano l’ambiente.
Sono innumerevoli le opzioni che abbiamo a nostra disposizione, personalmente utilizzo spesso Alchemilla, Lamium, Brunnera, Astilbe, Tiarella, Helleborus, Veronicastrum, Geranium, Anemone, Iris, Vinca, Rodgersia aesculifolia, Thalictrum e altre. Senza mai dimenticare le bellissime Hydrangea, Sarcococca, Daphne, Hamamelis, Loropetalum e le varie specie e cultivar di Camellia.
Una combinazione di di piante, fioriture e colori
Un abbinamento che mi piace molto è quello tra fogliami vistosi, come ad esempio il connubio perfetto tra Fatsia japonica, Aspidistra e felci: piante sciafile per eccellenza; anche l’accostamento tra Buxus e Hosta crea un’irresistibile contrasto di dimensione e colori: armonioso e deciso allo stesso tempo.
Per bordure tappezzanti, invece, mi oriento verso Hedera algeriensis, Vinca minor, Geranium macrorrhizum, Epimedium e Liriope. Un pregio del giardino in ombra, infine, è quello di essere rigoglioso e bello durante tutto l’anno, in quanto molte specie utilizzate rimangono verdi anche in inverno e regalano un look elegante. A dispetto di ciò che si pensa, il giardino in ombra custodisce un fascino che passa attraverso la brillantezza dei verdi e di fioriture leggere, emozionandoci attraverso una grazia discreta e senza tempo.
©Villegiardini. Riproduzione riservata
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