La cicogna bianca è un uccello iconico, profondamente legato all’immaginario collettivo e alla tradizione popolare di molte culture. Con il suo imponente volo e i caratteristici nidi costruiti su edifici e alberi, rappresenta un elemento distintivo del paesaggio in molte regioni.
Origine e classificazione
La cicogna bianca (Ciconia ciconia) è un uccello appartenente alla famiglia dei Ciconiidae. È originaria dell’Eurasia e dell’Africa settentrionale, con una distribuzione particolarmente ampia in Europa, dove viene spesso considerata un simbolo della natura incontaminata.

Sottospecie e differenze
Della cicogna bianca esistono due sottospecie principali. La prima, Ciconia ciconia ciconia, si trova in Europa, Africa settentrionale e alcune regioni dell’Asia occidentale. La cicogna bianca europea sverna generalmente in Africa. La seconda, Ciconia ciconia asiatica, è diffusa prevalentemente in Asia centrale e meridionale, questa si sposta verso l’India e altre zone tropicali dell’Asia.

Aspetto e dimorfismo sessuale
La cicogna bianca è un uccello di grandi dimensioni che può raggiungere una lunghezza compresa tra i 100 e i 115 centimetri, con un’apertura alare che varia dai 155 ai 215 centimetri. Il peso può oscillare tra i 2,5 e i 4,5 chilogrammi.
Tuttavia, i maschi tendono ad avere dimensioni leggermente maggiori rispetto alle femmine, una differenza che può essere percepita solo osservando attentamente esemplari a confronto.

Riproduzione e monogamia
Le cicogne bianche sono generalmente monogame e spesso tornano ad accoppiarsi con lo stesso partner ogni anno. Il periodo riproduttivo inizia in primavera, solitamente tra marzo e aprile, quando le coppie si riuniscono nei loro territori di nidificazione.

Habitat e nidificazione
Le cicogne bianche prediligono ambienti aperti caratterizzati da ampie praterie, zone umide e campi coltivati, preferendo aree vicine a corsi d’acqua come fiumi e laghi. Per la nidificazione scelgono spesso luoghi elevati, costruendo i loro grandi nidi su alberi, torri, tetti di edifici e pali della luce.

Alimentazione e nutrizione dei piccoli
Le cicogne bianche sono uccelli carnivori che si nutrono principalmente di piccoli animali, come insetti, anfibi, pesci, rettili e piccoli mammiferi.

La cicogna bianca in Italia
In Italia, la cicogna bianca è un uccello di grande interesse conservazionistico. Dopo essere scomparsa come nidificante nel XIX secolo a causa della caccia e della riduzione degli habitat naturali, la specie ha fatto ritorno negli ultimi decenni grazie a progetti di reintroduzione e tutela ambientale. Attualmente, è possibile osservare colonie nidificanti soprattutto in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia–Romagna e Sicilia.
Le cicogne italiane costruiscono i loro nidi su strutture elevate come tralicci, campanili e alberi isolati, preferendo ambienti ricchi di zone umide e pianure agricole. La loro presenza è diventata un simbolo di successo per la conservazione della fauna selvatica e per il ripristino degli ecosistemi naturali del Paese.

Migrazione: un viaggio epico
La cicogna bianca è un uccello migratore. Le popolazioni europee intraprendono lunghi viaggi verso l’Africa sub-sahariana per svernare, percorrendo migliaia di chilometri in due principali rotte migratorie:
- Rotta occidentale: attraverso la Spagna e lo stretto di Gibilterra verso l’Africa occidentale.
- Rotta orientale: attraverso la Turchia e il Medio Oriente fino all’Africa orientale e meridionale.

Rapporto con l’uomo e il comportamento da adottare
La cicogna bianca ha da sempre suscitato la curiosità e l’ammirazione dell’uomo, diventando protagonista di numerose leggende e simbolo di prosperità e fertilità in molte culture. Grazie ai progetti di conservazione, la sua presenza è oggi più diffusa, soprattutto nelle zone umide e agricole.
Se si ha la fortuna di incontrare una cicogna, è importante mantenere una distanza di sicurezza per non disturbarla, evitando di avvicinarsi troppo o tentare di nutrirla. Le cicogne sono animali selvatici e autosufficienti, per cui qualsiasi interferenza umana potrebbe alterare il loro comportamento naturale. Inoltre, in caso di avvistamento di un esemplare in difficoltà, è consigliabile contattare le autorità competenti o i centri di recupero per la fauna selvatica, anziché tentare un intervento diretto, come Lipu, Enpa, i CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) territoriali, i Vigili del fuoco o il numero per le emergenze.
