Il quartiere storico Nové Mesto, a Praga, fa da sfondo all’edificio più sorprendente e singolare della città: La Casa danzante. Opera dell’architetto croato Vlado Milunić e dell’irriverente architetto decostruttivista Frank Gehry, l’edificio sembra danzare nello spazio con una fluidità che sfida le regole dell’architettura. Realizzata tra il 1992 e il 1996, la Casa danzante è il fortunato progetto simbolo di una nuova era, che guarda con fiducia ad un futuro di libertà.
Le fortunate origini della Casa danzante
La storia della Casa danzante iniziò molti anni prima della sua costruzione. Come affermato dall’architetto Vlado Milunić, l’anima dell’edificio è fortemente connessa alla storia del Paese e trova le sue radici nella Rivoluzione di Velluto. La caduta del Comunismo e la successiva nascita della Repubblica Ceca contribuirono ad un entusiasmo nuovo, interpretato in architettura dall’edificio danzante, simbolo di una nuova era. Una storia che lega Milunić a Václav Havel, dissidente politico diventato Presidente della neocostituita Repubblica Ceca nel 1993, personaggio con cui condivise il desiderio di dare vita ad un progetto innovativo di stampo culturale. Fondamentale l’appoggio di Havel che attirò il finanziamento del gruppo bancario olandese ING Group, con la sola condizione di coinvolgere una firma internazionale.
La collaborazione tra Vlado Milunić e Frank Gehry
Cominciò così la collaborazione tra Vlado Milunić e Frank Gehry, l’archistar che accolse la sfida di costruire un edificio iconico in uno spazio relativamente limitato. D’altro canto, ai vincoli spaziali non corrispose nessun limite di budget, una premessa che consentì alla creatività dei due architetti di scorrere libera. Nelle sue forme inedite e bizzarre l’opera del duo, tra consensi e pareri contrastanti, è effettivamente diventata un’attrazione di grande risonanza nella città di Praga. Il nome Casa Danzante, in ceco Tančící dům, si riferisce alle linee fluide dell’edificio, ispirato ai movimenti armonici dei celebri ballerini americani Fred Astaire e Ginger Rogers. La struttura è, infatti, composta da una torre di pietra dalle qualità maschili che rappresenta Fred, unita ad una torre sinuosa in vetro, raffigurante Ginger.
Una struttura che danza nello spazio
La casa sostituisce un edificio neorinascimentale, distrutto nel 1945 durante i bombardamenti, colmando uno spazio rimasto vuoto per anni. La struttura della Casa danzante presenta le caratteristiche proprie del decostruttivismo, uno stile meglio definito dai due designer come “neo-barocco’’. L’edificio si compone, dunque, di due torri, una in vetro e l’altra in pietra, definite da linee ondulate e asimmetriche. La struttura danzante è supportata da 99 pannelli di cemento, di forme e dimensioni diverse. La torre di vetro, supportata da pilastri ricurvi, segue un movimento verso l’alto che, gradualmente, va a restringersi. Nella torre di pietra, meno sinuosa, il movimento è realizzato grazie alle finestre disposte in modo asimmetrico e alle modanature ondulate. La torre di pietra culmina con una cupola realizzata con tubi attorcigliati e una rete metallica, soprannominata la Medusa.
Gli interni furbi massimizzano gli spazi
L’edificio è composto da undici piani di cui due interrati. La Casa Danzante ospita uffici, una galleria d’arte, un albergo e, all’ultimo piano, un ristorante con terrazza da cui si gode della magnifica vista. Gli interni riflettono l’asimmetricità e il movimento che pervade la struttura esterna. Realizzati dall’architetto e designer Eva Jiřičná, gli spazi interni seguono il ritmo singolare della casa, con una disposizione che varia ad ogni piano. Con grande abilità, la designer ceca sfrutta al massimo gli spazi ridotti e variegati, adottando elementi d’arredo e soluzioni spesso usate nell’interior delle navi.
Una danza di libertà
Il progetto rispetta l’idea originaria di Milunić, ossia realizzare una costruzione composta da due parti in dialogo tra loro. L’asimmetricità, enfatizzata dalla disposizione delle finestre, insieme ai telai sporgenti contribuisce all’effetto di tridimensionalità e dialogo dinamico tra le parti. Con scelte architettoniche fuori dagli schemi, i designer riescono a realizzare due elementi insieme statici e dinamici, interdipendenti come Ying e Yang. La Casa Danzante, icona tra le più fotografate di Praga, è ricca di sfumature e significati. L’immagine dei due ballerini, letta nel contesto storico e politico degli anni in cui la casa prende vita, diventa il grido di gioia e il simbolo di una danza luminosa di libertà.
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