Accade sempre più spesso che i giardini vogliano essere vissuti tutto l’anno dai loro proprietari, che non considerano più l’inverno come una stagione brulla in cui la natura non abbia nulla da offrire, in termine di colore, volumi e consistenze. E quando un giardino è immerso in un contesto paesaggistico naturale di grande bellezza vale la pena usare quest’ultimo come punto di partenza per sviluppare un progetto che inviti a viverlo, riprendendone i colori e le forme su scala ridotta.
È stato questo il mio pensiero quando sono stato chiamato a riprogettare un giardino, immerso nelle colline di Valdobbiadene, in seguito alla ristrutturazione di una cantina, curata dall’architetto Erich Milanese. I committenti avevano un’unica richiesta: la bassa manutenzione. Per il resto mi avevano lasciato libertà di azione. In termini di layout il giardino principale riprende le linee pulite ed essenziali dell’edificio, con una grande area rettangolare lasciata a prato, che potrei definire un sunken garden, racchiusa da muretti perimetrali in pietra locale per trattenere la spinta del terreno. Nelle aiuole perimetrali ho inserito arbusti tenuti in forma libera, con l’obiettivo di armonizzarli con gli interessanti elementi già presenti, quali i bellissimi esemplari di Quercus robur e Carpinus betulus, e poi graminacee ed erbacee perenni. L’ispirazione è nata osservando la montagna che si erge a nord di Valdobbiadene, di cui ho cercato di riprendere i colori, le linee e le tessiture, utilizzando una vegetazione che attraesse lo sguardo all’interno del giardino e poi indurlo a guardare oltre, verso il paesaggio, e che mutasse nel corso dell’anno seguendo i ritmi stagionali della natura. Ho quindi lavorato sulla continuità, ampliando la gamma di piante già presenti e bilanciandole con un accurato inserimento di sempreverdi e spoglianti per creare un insieme coerente e naturale. Questo comporta una buona conoscenza delle piante, delle loro esigenze e del loro sviluppo nel tempo e nello spazio e la capacità di associarle perché raggiungano il risultato prefissato. Per replicare i colori dei prati del Monte Cesen, ho creato una vaporosa aiuola di Pennisetum alopecuroides ‘Japonicum’ e Ampelodesmos mauritanicus, belli anche inverno, alternati a un elegante mix di piante a foglia verde e glauca, quali Rosmarinus officinalis var. prostratus, Lonicera nitida, Teucrium fruticans, Feijoa sellowiana, Salvia nemorosa ‘Ostfriesland’, e Verbena bonariensis.
La tessitura dei boschi, invece, è stata ripresa nell’aiuola condivisa sui due lati dal giardino principale e dall’ingresso pedonale, dove hanno trovato posto Cotoneaster lacteus, e Pyracantha ‘Navaho’ e Osmanthus heterophyllus, arbusti sempreverdi che dall’autunno si coprono di incantevoli bacche colorate. Ho aggiunto Molinia arundinacea ‘Transparent’, intervallata a Hydrangea paniculata ‘Limelight’. Pittosporum tobira e Osmanthus fragrans estendono la gamma dei verdi dei fogliami e completano il progetto con un percorso olfattivo: un elemento irrinunciabile che caratterizza tutti i miei giardini. La vegetazione si dispone lungo tre fasce orizzontali, alla base delle quali i Carex oshimensis ‘Small Green’ fungono da elemento unificatore delle aiuole, e con uno spazio adeguato a una crescita ottimale che richiederà solo minimi interventi. Da questo insieme le lampade Bubka di Davide Groppi sembrano spuntare in maniera apparentemente casuale, mentre la scultura di Mario Tavernaro collocata al centro del prato dai committenti richiama la tradizione vinicola della zona.
Quest’area creata con lo scopo di accentuare il dialogo verso l’esterno si rivela un’immersione nella natura. Il suo filo conduttore è dato proprio dalla continuità, rievocata minuziosamente in una scelta botanica che permette di estendere l’interesse anche nei mesi più freddi. Superato l’ostacolo di dover naturalizzare potature troppo severe effettuate dai giardinieri precedenti, il risultato finale è un felice connubio in cui l’ingegno dell’uomo entra in sintonia con la natura, amplificandone la bellezza.
Kristian Buziol
Kristian Buziol è un garden designer con una grande passione per la natura che va oltre gli aspetti strettamente professionali. È diventata, dopo gli studi di agraria, una dedizione totale che lo ha spinto a viaggiare in tutto il mondo per studiare e conoscere da vicino i giardini più belli. Nel corso della sua carriera ha realizzato oltre 500 progetti nei quali la scelta delle piante è sempre frutto di una prospettiva consapevole per integrarsi perfettamente al contesto. kristianbuziol.it
Potrebbe interessare anche: