In Cile, Juan Grimm ha progettato un giardino giocato sull’esuberanza del disegno e della vegetazione che lo sottolinea e sui contrasti di scala.
A ridosso di una zona collinare affacciata sull’Oceano Pacifico, dove si trova una delle spiagge più amate dai surfisti, e a poco più di un centinaio di chilometri da Santiago del Cile, Juan Grimm ha progettato un giardino giocato sull’esuberanza del disegno e della vegetazione che lo sottolinea, sui contrasti di scala e sulle atmosfere che mutano, non solo all’interno del giardino stesso ma anche nel corso dell’anno in una rincorsa di luci e ombre.
Alberi secolari, alcuni tipici della Cordigliera della Costa cilena, che corre parallela a quella delle Ande, e nel cui comprensorio la proprietà di cinque ettari si situa, e altri di origine australiana ed europea caratterizzavano l’area insieme ad alcuni edifici rurali, una chiesetta e a un fiume che delimita il confine a sud ovest, oltre ovviamente a una grande villa. Il compito affidato al paesaggista cileno era dare un’identità al luogo, mantenendo e valorizzando gli alberi e le architetture esistenti, creare una laguna e, in un’area in continuità con la casa, una piscina.
Il primo passo è stato la definizione degli accessi principali alla proprietà e alla casa, raggiungibili da più strade di campagna esterne al giardino ma all’interno del grande comprensorio di centinaia di ettari nel quale è inserito, e la creazione dei percorsi per collegare le architetture esistenti e il fiume.
In seconda battuta la composizione e ubicazione dei nuovi spazi richiesti e di altre aree interessanti in cui passeggiare, sostare o ammirare il panorama, poiché ovunque la vista corre al paesaggio delle colline, e contemporaneamente la definizione di nuovi percorsi per collegare il nuovo insieme.
Nel cuore della proprietà è stata creata una laguna su due livelli, per modulare la pendenza del giardino di cui è diventata il centro di attrazione sia per le piccole cascate che tengono l’acqua in movimento e producono un piacevole effetto sonoro, sia per la forma particolare, con angoli acuti e archi, sia per la vegetazione circostante, in gran parte autoctona, caratterizzata da una varietà di texture, portamento, altezze e tipologia e che si colora diversamente nel corso delle stagioni, in un’alternanza di sempreverdi e caducifoglia.
Le acque sono adornate da eleganti ninfee, mentre sulle sponde sono piantati gruppi di Gunnera tinctoria, Iris laevigata ed Equisetum hyemale. Ad essi si aggiungono, in posizione arretrata ma a seguire il disegno della laguna, Cryptocarya alba, Crinodendron patagua, Drimys winteri, Quercus palustris, Taxodium distichum, Cercis siliquastrum ed Erythrina crista-galli piantati a gruppi e Spiraea x bumalda, S. japonica, Escallonia rubra, viburni, Pittosporum tobira ed Exochorda x macrantha per citare i principali.
La disposizione a gruppi ripetuti di alberi e arbusti fa loro acquisire le proporzioni adatte alla scala del luogo, crea un ritmo e conferisce unità all’insieme, con le specie sempreverdi a tessere la trama principale.
Precedenti alla creazione del giardino sono anche la palme autoctone del Cile, Jubaea chilensis, che sono stata incorporate nel progetto e in virtù della loro posizione annunciano l’arrivo alla villa dalla strada principale, che è stata fatta passare loro accanto. Sono anche le protagoniste di una nuova area a metà strada tra la piscina e il fiume insieme a Schinus latifolia, Escallonia rubra ed E. pulverulenta. Per modulare i pendii, una laguna su due livelli è stata creata nel cuore del giardino di cui è diventata il centro di attrazione
In una posizione separata, a una quota inferiore rispetto a quella della villa, ha trovato posto una piscina con una zona solarium. Grimm ha disegnato questa zona dipingendo eleganti e fresche pennellate di bianco e azzurro e facendo un’incursione nel mondo dei profumi con grandi macchie di Pittosporum tobira, Choisya ternata, Veronica odora, Abelia x grandiflora, Ceanothus thyrsiflorus che si rincorrono e incontrano lungo il perimetro e nel pendìo sottostante e Quillaja saponaria, Drimys winteri e Jacaranda mimosifolia piantati a gruppi.
Gli alberi secolari, Robinia pseudoacacia, Acacia melanoxylon, Populus alba e Salix humboldtiana, spesso sono uno sfondo che distribuisce diversamente la luce e l’ombra nel corso delle stagioni e le loro sagome spoglie in inverno donano profondità, in altri casi sono esemplari singoli in grado di dare carattere a un’area, per la corteccia interessante, il colore e la tessitura delle foglie, la fioritura vistosa o profumata.
Il panorama collinare è stato messo in rapporto con i vari piani del giardino tramite un’ampia distesa lasciata a prato e incorniciata dalla vegetazione, regalando profondità all’insieme.
Elisabetta Pozzetti
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