James Cavagnari, architetto, è andato alla ricerca dell’essenza di una villa del 500 sui colli fiorentini per dare vita a una dimora che coniuga la valorizzazione del genius loci con i linguaggi della modernità. Il recupero di un’architettura storica è sempre un intervento complicato e di difficile interpretazione, anche per gli architetti di maggior talento. Un possibile approccio è rappresentato dal recupero filologico secondo i canoni del rigore scientifico.

Le parti ancora in uno stato accettabile di conservazione vengono così restaurate mentre ciò che è andato perso viene riprodotto esattamente come era in origine o nel periodo di massimo splendore. Un’opzione che inevitabilmente comporta la riproposizione di errori e anacronismi. Una seconda scelta, antitetica alla precedente, è quella di mettere in secondo piano la storia dell’edificio, optando per una sua completa rivisitazione secondo il gusto contemporaneo, con la certezza, però, di perdere irrimediabilmente il fascino, le suggestioni e le ispirazioni della storia.

Il living space con divano Soft House su disegno di Prima Design, Gabriel Coffee Table di Opera Contemporary. L’ambiente è completato da lampadario Empire di Badari, tende Antico Setificio e tappeto Sahrai in seta e lana. Foto di Giorgio Baroni.

Tra queste due possibilità si colloca quella seguita da James Cavagnari per il progetto di ripristino di una meravigliosa villa storica sui colli fiorentini. Coniugando i pregi delle due vie, l’architetto ha scelto di fare un lavoro di ricerca per cogliere l’essenza dell’edificio, valorizzandola attraverso una rivisitazione in chiave contemporanea ma “plausibile” e nel massimo rispetto dello spirito del luogo. Il risultato è una dimora con un’allure atemporale, in grado di creare stupore e incanto.

Il living space con poltrone Happiness Armchair di Sé, design Damien Langlois-Meurinne, applique Marie Antoinette di Badari. Podi e vasi vintage di Monica Lupi. L’immagine consente di apprezzare la qualità nella scelta dei colori e dei materiali che sono stati usati per creare una sensazione di estrema morbidezza, tattile e visiva. Foto di Giorgio Baroni.

L’intervento è stato realizzato su un complesso di grande prestigio, sia per la posizione privilegiata sulla quale sorge, una collina con vista mozzafiato sulla città e i capolavori architettonici di Firenze, sia per il suo valore storico. Si tratta, infatti, di una residenza gentilizia il cui corpo principale risale al 500 e che nel corso dei secoli è stata di proprietà di alcune tra le più importanti famiglie dell’aristocrazia fiorentina.

Un’eredità importante che tuttavia era stata in precedenza tradita da una serie di interventi di ampliamento realizzati in maniera incoerente e disordinata, con l’aggiunta e sovrapposizione di nuovi elementi senza un disegno ordinato che, unitamente  all’utilizzo di materiali inadeguati al contesto, ha così portato l’edificio in uno stato di decadenza. “È stato necessario innanzitutto un lavoro di riordino e ripulitura” spiega l’architetto, “per creare una base credibile da cui partire per recuperare l’antica signorilità della villa”.

La sala da pranzo che ruota attorno al grande tavolo notarile di fine 800 di Monica Lupi abbinato allo scenografico chandelier di Badari; sedie vintage rivestite con tessuti Dedar, tende Antico Setificio; in primo piano divano Diana Chester di Baxter; a destra, credenza di Flair, Firenze. Pavimenti in quercia antica de I Vassalletti. Foto di Giorgio Baroni.

Per ottenere questo risultato, James Cavagnari ha saputo coniugare una notevole conoscenza della storia dell’architettura toscana con la sua formazione minimalista, che si nota nel dinamismo del taglio volumetrico degli ambienti e nel disegno delle planimetrie, ridefinite per favorire la vivibilità degli ambienti, garantire la massima luminosità e, più in generale, una razionale fruizione degli spazi. Fondamentale poi la scelta degli abbinamenti cromatici, armonici ed equilibrati, e dei materiali, alcuni dei quali di recupero, altri rigorosamente autoctoni e di grande pregio, scelti e lavorati per conferire qualità tattile e visiva agli ambienti.

“Ho voluto creare una sensazione di estrema morbidezza, tattile e visiva. Per questo all’interno ho scelto un intonaco in roccia di Gambassi per le pareti, quercia antica e cotto per i pavimenti, pietra serena per la scala, che abbiamo completamente ricostruito, marmo Calacatta Oro per i bagni. Tutti materiali lavorati manualmente con le tecniche della tradizione e che col passare del tempo saranno ancora più belli di oggi”.

Un lavoro di grande meticolosità, che ha previsto per esempio molte prove di posa per valutare l’impatto e la resa della luce sulle superfici. Per quanto riguarda gli elementi d’arredo, l’architetto ha mixato pezzi su disegno e di design contemporaneo con altri vintage e di modernariato, spesso rivisitati con nuovi tessuti e finiture. Nonostante la ricchezza dei rimandi storici, gli ambienti risultano così freschi, essenziali e perfettamente in linea con le esigenze della vita contemporanea.

Le aree wellness della villa. L’architetto James Cavagnari ha dato vita a spazi d’atmosfera, mixando con sapienza materiali di recupero ricontestualizzati, pregiati marmi, elementi d’arredo bagno di design. Foto di Pietro Savorelli. Adagiata sui colli fiorentini, la villa sorge in una posizione panoramica che offre una spettacolare veduta di Firenze e dei suoi capolavori architettonici. primadesign.it

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