Gabel è un gruppo industriale nel settore tessile che si distingue per la capacità di offrire una gamma completa e articolata di biancheria per la casa. Una produzione rigorosamente Made in Italy, realizzata negli stabilimenti di Rovellasca (Como) e Buglio in Monte (Sondrio) dalla famiglia Moltrasio che ha fondato il marchio.

La filiera produttiva di Gabel

In quegli stabilimenti vengono gestite tutte le fasi della filiera produttiva. Dalla tessitura fino alla finitura e nobilitazione del tessuto: una peculiarità che la caratterizza e la contraddistingue nel panorama tessile europeo. Tutto questo con una particolare propensione alla qualità del prodotto e nel rispetto degli equilibri ambientali.

Gabel, una storia di famiglia

Fondato nel 1957, oggi il Gruppo Gabel è guidato dalla terza generazione della famiglia Moltrasio. Michele, Amministratore Delegato e Presidente, Massimo, responsabile ufficio Stile e Prodotto, Francesca, che si occupa della Comunicazione e del Digitale. Villegiardini ha incontrato Massimo Moltrasio, che ha raccontato la filosofia aziendale e i metodi che ispirano la creazione delle diverse collezioni del Gruppo Gabel.

La storia della vostra azienda è iniziata oltre 60 anni fa e oggi, anche grazie a una gestione lungimirante e a una attività di acquisizioni razionale, siete diventati un gruppo leader nel settore tessile per la casa.

Gabel1957 è stata fondata da mia nonna, aiutata da mio padre, Giuseppe e da mio zio Sergio. L’azienda ha iniziato la sua attività con la produzione di biancheria da letto in cotone, in un periodo in cui la tradizione della confezione e del ricamo della biancheria in casa stava lasciando il posto alla ricerca di prodotti finiti. È con l’avvento del processo di stampa del tessuto, successivo a filatura e tessitura, che Gabel1957 ha iniziato il suo percorso di verticalizzazione delle fasi produttive, arrivando man mano a coprire tutta la filiera. Parallelamente, una intelligente politica di marketing e distribuzione ha determinato il successo dell’azienda. Negli anni 70, dopo l’affermazione e il consolidamento, è iniziata la fase delle acquisizioni. Nel 1976 quella di VallesusaCasa, specializzata nel comparto tavola e cucina. Vent’anni dopo è stata la volta di Somma1867, nota in tutto il mondo soprattutto per le sue coperte in lana pregiata. Nel 2007 quella di Pretti, leader nella spugna.

Lo storico punto vendita di Gabel Group a Milano in Corso Genova

Il portafoglio dei vostri brand è quindi molto articolato, per tipologia di prodotto e posizionamento sul mercato. Come organizzate la gestione creativa dei diversi marchi?

A livello commerciale e di marketing c’è una separazione precisa per brand e anche per linee di prodotto. Ogni collezione ha un proprio Product Manager che la segue nella sua evoluzione e nella gestione annuale o semestrale, se ci sono due uscite all’anno. L’ufficio stile, invece, si occupa in modo trasversale di tutti i brand e quindi i nostri creativi possono lavorare indifferentemente su diversi concept per tutte le collezioni del Gruppo Gabel. Sta poi a me, e alla nostra Head of Styling, Silvia Colombo, che conosce alla perfezione tutte le logiche del prodotto, capire la sensibilità del designer in relazione ai temi da sviluppare o rispetto a una certa impostazione creativa.

Come si differenziano dal punto di vista stilistico i brand?      

Pretti è un brand specialistico che si occupa solo di spugna. Storicamente è posizionato in una fascia alta e noi portiamo avanti questa tradizione, anche grazie alla collaborazione con Carlino Pretti, esponente della famiglia che ha creato l’azienda a metà del secolo scorso. Vallesusa invece, al momento dell’acquisizione si occupava solo di tessili per la tavola. Sotto la nostra gestione ha esteso la sua gamma, che oggi comprende biancheria per la casa in generale, senza preclusioni. 

E per quanto riguarda Somma1867?

Questo brand ha una storia molto prestigiosa e una percezione da parte del suo pubblico molto definita. Deve inoltre rappresentare un gusto che è indubbiamente esclusivo e di nicchia.  Nel corso degli anni comunque, abbiamo apportato delle innovazioni anche sulla proposta di Somma1867. Infatti, oggi si è spostata dalla biancheria a collezioni più arredative e di personalità. Questo anche grazie alle capacità creative interne e al gusto di chi lavora su queste collezioni. La lana comunque rimane una parte molto importante della proposta, anche perché viene prodotta in Italia e siamo rimasti gli unici a farlo. Grazie a queste caratteristiche Somma1867 è molto forte nelle esportazioni, soprattutto in Asia (Cina, Corea, Giappone, Singapore e Taiwan) e USA.

Massimo Moltrasio Gabel
Il nuovo disegno
Dione della collezione Impero di Somma1867

Gabel1957 è invece un marchio più trasversale

Si è vero, è il marchio delle famiglie, rassicurante, che deve riempire tante caselle creative e di consumo: lenzuola colorate, sfuse, a completo, percalle e naturali. Sono molte le collezioni che anno per anno vengono lanciate. Da Naturae, che comprende lenzuola non trattate, senza agenti chimici e realizzate esclusivamente in cotone purgato non colorato o stampato, a Teen, dedicata ai ragazzi, e sviluppata in collaborazione con la Scuola Casnati, il Liceo creativo di Como. Questa è una linea colorata e sperimentale dove non ci poniamo alcun tipo di limite creativo e sviluppa temi nuovi, nella massima libertà. In mezzo a queste due collezioni, altre mille per stili e target differenti. 

Massimo Moltrasio Gabel
Aria, uno dei nuovi disegni dell’iconica collezione Naturae, Gabel1957

Quali sono le tendenze e le ispirazioni che seguite nella fase creativa?

Le persone che lavorano nel nostro Ufficio Stile hanno la libertà e la flessibilità di gestirsi il tempo, con risorse garantite per mostre, fiere, negozi, musei. Come a Como, il Museo della Seta, grande fonte di ispirazione. Il distretto comasco, nel quale siamo fortemente radicati, ha una ricchezza storica, espressiva e anche dal punto di vista creativo, fondamentale. Inoltre, quasi tutti i progetti partono da un briefing condiviso da Marketing e Direzione Commerciale, che viene trasmesso a me e discusso in riunione con creativi e Product Manager.

Qual è il vantaggio di avere una filiera interna nello sviluppo creativo?

Il vantaggio principale è che possiamo fare le prove in tempo reale, con colorazioni e stampe fatte a mano. Questo ci consente di avere un riscontro immediato, dall’idea alla produzione, oltre a determinare chiarezza, coerenza e qualità in quello che facciamo. E non solo velocità di realizzazione. 

In che modo l’italianità influenza il vostro lavoro?

La biancheria è stata inventata dagli italiani e dai francesi. L’Italia però, storicamente, ha sempre avuto più attenzione al tema “intimo e sentimentale” oltre che arredativo della biancheria per la casa. I tessili ricamati della dote italiana, che veniva donata in occasione dei matrimoni dalla famiglia della sposa, sono un caso unico al mondo. La biancheria per la casa è una tradizione profonda nella cultura della famiglia italiana, anche se adesso, con le nuove generazioni, le cose sono un po’ cambiate. D’altra parte, la casa durante la pandemia ha riacquistato centralità e attenzione e questo ci fa credere che continuerà ad esserci attenzione anche nella scelta dei complementi tessili.

Fin dagli anni 70 Gabel1957 ha dato una svolta ecosostenibile alla sua produzione, in netto anticipo sui tempi.  Attualmente come interpretate questo tema?

I nostri impianti, progettati nella metà degli anni 70 dallo Studio Gregotti, utilizzano esclusivamente energia da fonti rinnovabili. Soprattutto hanno un sistema avanzatissimo di riciclo delle acque, con un depuratore che è stato attivato nel 1977. Allo stesso modo, le unità produttive di Buglio in Monte e Rovellasca, oltre ai 40 negozi di proprietà, utilizzano energia verde certificata, proveniente da fonti rinnovabili. Inoltre noi lavoriamo da sempre, per scelta anche produttiva, solo fibre naturali: lana, lino e cotone. Ultimamente abbiamo realizzato delle collezioni, per Somma1867 e per Gabel1957, certificate Global Organic Textile Standard (GOTS), con cotoni provenienti da coltivazioni biologiche. Il nostro cotone non è trattato chimicamente o con ammorbidenti ed è lavato con acqua da purgato, quindi la sua morbidezza è naturale. Siamo certificati per quanto riguarda tutte le attività aziendali da Oekotex con il loro grado più alto, la certificazione STEP. In generale abbiamo stilato un decalogo, che fa parte del nostro codice etico, che segue le linee guida aziendali per il rispetto dei canoni del riciclo, dai materiali che lavoriamo fino al riciclo in azienda delle bottiglie di plastica. Sono stato molto influenzato da mio padre sotto questo aspetto e io cerco a mia volta di farlo con i miei ragazzi. Essere sostenibili significa evitare lo spreco non solo per l’azienda, ma perché è giusto in termini generali. Sono orgoglioso del fatto che anche i dipendenti sono molto coinvolti in questa coscienza etica dell’eco-sostenibilità.

A quali progetti è più legato e perché?

Per quanto riguarda il prodotto, le linee Ethos per Gabel1957 e Memoria per Somma1867. Perché sono due collezioni che abbiamo fortemente voluto, nonostante il differenziale di costo, che poteva rappresentare un problema dal punto di vista economico. Il cotone organico, con il quale abbiamo realizzato le due collezioni, ha un costo maggiore, è più difficile da produrre, da finire, da tingere perché più delicato e quindi rallenta i processi. È stata una sfida che abbiamo voluto affrontare e, nonostante queste difficoltà, ci ha dato grandi soddisfazioni ed è stata recepita bene dal mercato. A livello aziendale invece, sono molto orgoglioso dell’acquisizione di Somma1867, un marchio fortemente voluto da mio padre e tutti noi. Averlo fatto negli anni 80 significa che siamo stati molto lungimiranti.

In conclusione, c’è qualche nuovo progetto del Gruppo Gabel che possiamo anticipare per il futuro?

Per quanto riguarda la proposta di nuovi prodotti siamo sempre in movimento. In termini più generali, mi fa piacere citare la prossima apertura di un negozio in Corso Garibaldi, a Milano. È un progetto a cui stiamo lavorando molto e in cui crediamo tanto. Il concept del negozio è nuovo, più innovativo rispetto al nostro settore. Un altro progetto importante è una piattaforma per la vendita online in Cina, un mercato molto interessante, realizzata ad hoc e che gestiremo con partner cinesi. 

gabelgroup.it

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