Talenti è un’azienda umbra specializzata nella progettazione e realizzazione di arredi e complementi outdoor firmati da designer internazionali, come ps+a Palomba Serafini Associati, Ramón Esteve, Marco Acerbis, Jean Philippe Nuel e Karim Rashid. La proposta del brand comprende prodotti e soluzioni per il dining e il living caratterizzati da un forte rimando al mondo dell’indoor. La proposta per il 2022 di Talenti è ampia, variegata e con diversi elementi di innovazione.
Quale filosofia ha guidato lo sviluppo delle nuove collezioni?
Come facciamo da quasi 20 anni, il nostro obiettivo è quello di proporre soluzioni d’arredo che siano una vera e propria experience capace di coinvolgere il cliente alla ricerca di relax e benessere all’aria aperta. Potremmo parlare della mission e della strategia imprenditoriale di Talenti, ma effettivamente il termine “filosofia” è decisamente più appropriato in quanto riunisce il concetto d’amore e di sapienza. Per me, per noi, avere l’opportunità di creare un ambiente dove le persone possano trascorrere piacevoli momenti è un onore che non si può descrivere.
Come azienda, sentiamo la responsabilità di proporre soluzioni in grado di offrire al cliente una nuova visione, un nuovo mondo dove comfort e bellezza possano coniugarsi con praticità e tecnologia. Il catalogo 2022 è il compimento di una promessa che ci siamo fatti tanti anni fa, ovvero quella di non rinunciare mai alla sperimentazione, alla ricerca di quella bellezza sapiente che ritroviamo in ogni dettaglio delle nuove collezioni. Dalle proposte di Ludovica+Roberto Palomba, passando per quelle di Marco Acerbis, Ramon Esteve, Nicola De Pellegrini o Jean Philippe Nuel, è evidente il desiderio appassionato di ricercare nelle forme e nei materiali l’essenza stessa del design trasformandola in prodotto. Una sfida filosofica direi destinata a perdurare nel tempo.
Cosa contraddistingue la vostra proposta per quanto riguarda il tema dell’innovazione?
Come dicevo, per noi l’innovazione, il cambio è qualcosa che abbiamo innato nel nostro DNA fin da quando, anni fa, abbiamo deciso che l’outdoor meritasse la stessa dignità dell’interior. All’epoca rischiammo ma, come dimostrano i numeri, direi che la scommessa è stata vinta e ora siamo pronti a metterci in gioco nuovamente. In questa fase, per noi innovare significa muoversi in due direzioni parallele ma complementari; da un lato, puntiamo su innovazioni tecniche per portare sul mercato prodotti unici. Mi riferisco, ad esempio, alla collezione Leaf dove troviamo per gli schienali una tecnica di intreccio unica che viene realizzata interamente in Italia, grazie all’uso di telai altamente performanti oppure al Casilda che ha rivoluzionato il concetto di imbottito outdoor. In parallelo, oltre alla tecnologia è fondamentale la questione dei materiali.
Il vitter, l’eco-resina, il legno di Accoya che non richiede manutenzione, sono solo alcuni esempi di un percorso che guarda al futuro, alla sostenibilità e al cambio della geografia mondiale delle materie prime dinnanzi al quale non possiamo farci trovare impreparati.
Quali aspetti la rendono unica?
Direi innanzitutto la capacità dell’azienda di reinventarsi non per necessità, ma per passione. Andiamo controcorrente da anni e alla fine è la corrente che cambia direzione. Tutti i nostri prodotti nascondono dettagli più o meno evidenti che li rendono diversi, originali sia dal punto di vista, come dicevamo, dei materiali sia della tecnologia impiegata. Ma anche la nostra dinamicità, la capacità di proporre ogni stagione collezioni nuove e diverse tra loro, hanno reso possibile un ampliamento di gamma significativo che oggi ci permette di essere un’azienda capace di creare un progetto outdoor a 360 gradi. Siamo un unicum nell’imprenditoria italiana e siamo fieri di quello che stiamo facendo.
Dal vostro osservatorio, quali sono i mood emergenti della vita all’aria aperta e come avete risposto alle nuove esigenze dei clienti?
Solitamente noi anticipiamo le tendenze per cui quello che stiamo osservando, ovvero il progressivo boom dell’arredo outdoor dovuto anche alla pandemia, per noi era già il presente. Il futuro è nel rilancio dell’outdoor condiviso; ambienti di lavoro, sale riunioni all’aperto (dove il clima lo consente) e soprattutto un ripensamento dell’outdoor in versione sostenibile. Fino a qualche tempo fa, anche noi, come molti altri, pensavamo che la sostenibilità fosse troppo cara, che essere green fosse un lusso che non sempre ci si può permettere, ma attraverso un’attenta e più consapevole ricerca durata anni abbiamo compreso che il problema non sono i costi, ma la necessità di un vero e proprio cambio di mentalità.
Fino a quando penseremo che il riscaldamento globale, la siccità o i disastri naturali siano qualcosa che vediamo solo in televisione, non avremo davvero capito quanto il design possa fare la differenza. Noi ci stiamo provando e il mood deve essere questo senza rinunciare alla qualità e a quel “lusso positivo” che muove il mercato a tutti i livelli.
L’azienda ha recentemente aperto nuovi punti vendita in Olanda e Spagna. Questo significa un ulteriore passo verso l’internazionalizzazione del brand?
Si, a gennaio abbiamo inaugurato il primo flagship Store Internazionale in un contesto di grande prestigio come quello dell’ETC Design Center Europe di Culemborg, il più importante centro integrato per il design nei Paesi Bassi. Un luogo di pura eleganza su un mercato che sta crescendo molto e sul quale stiamo andando molto bene grazie ad una distribuzione d’alto livello. Sempre in Europa, entro il mese di aprile, sarà operativo anche il nostro primo monomarca in Spagna, precisamente a Puerto Banus, a Marbella.
È una vera meraviglia e in quartiere davvero glamour dove il lusso è la quotidianità. Abbiamo in programma poi nuove aperture in Francia e negli Stati Uniti, ma il tutto è ancora in via di definizione per cui preferisco non anticipare altro. L’idea è quella di rafforzare la nostra brand awareness trasmettere i nostri valori e farli conoscere ai nostri visitatori in un modo unico e che ci rappresenti completamente, offrendo loro una brand experience completa. Talenti è presente in oltre 65 paesi in tutti i continenti e collaboriamo con designer italiani, francesi, spagnoli … Questo dimostra che siamo un’azienda del mondo, fieramente italiana, ma senza confini se non quelli della nostra creatività.
Con quali aspettative parteciperete al prossimo Salone del Mobile e come avete impostato la vostra partecipazione all’evento?
Alla Milano Design Week arriveremo con tante novità, grandi speranze e fiducia. In Fiera il nostro spazio espositivo è aumentato considerevolmente in linea con quella che è stata la crescita del marchio in questi ultimi anni. Oltre alla fiera, dove presenteremo, come sempre, delle novità, vi sarà anche l’impegno nel Fuorisalone con eventi e momenti d’incontro con gli addetti ai lavori e non solo sia presso il nostro flagship store milanese di Via Pontaccio 19, sia nelle esclusive terrazze di Salvioni Design Solutions in via Durini 3. Dopo un anno di stop e uno con il freno tirato, il Salone può e deve essere il punto di svolta, il simbolo di un Made in Italy che cresce e si afferma nonostante la difficile situazione internazionale nella quale ci troviamo.
©Villegiardini. Riproduzione riservata
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