HELP the Ocean – il grido d’allarme di Maria Cristina Finucci
Lo scorso 9 giugno, a Roma, nel Parco Archeologico del Colosseo, ai Fori Imperiali, è stata inaugurata l’installazione “HELP the Ocean“ di Maria Cristina Finucci.
È un’enorme scritta luminosa, un grido d’allarme sull’inquinamento oceanico, realizzata con 6 milioni di tappi di plastica colorata, plasmati a vergare un logo chiave dell’ecologia contemporanea.
Sono gabbioni Maccaferri di metallo – griglie vuote, foderate da pannelli di rete rossa (come quella per le arance) – progettati per accogliere l’enorme numero di tappi.
Il senso dell’opera
Gli oceani ci regalano il 70% dell’ossigeno di cui disponiamo, eliminando grandi quantità di anidride carbonica, ma sono oramai invasi da 8 milioni di tonnellate di plastica.
L’installazione, che ne invoca il salvataggio, è il culmine di un ciclo di lavori dell’artista, che hanno acccompagnato la creazione metaforica del “Garbage Patch State“.
Parliamo di uno stato federale immaginario, che raccoglie le 5 isole di plastica più grandi, per l’impressionante estensione di 16 milioni di chilometri quadrati.
Di notte, la grande scritta s’accende di luce – alimentata da Enel X – e diventa visibile dall’alto e da via dei Fori Imperiali.
L’opera, sostenuta dalla Fondazione Bracco, è formata da 76 macro-elementi e vuol essere l’icona di un ritrovamento archeologico del futuro, un tempo in cui verrà attribuita all’“era della plastica”. Resterà attiva sino al prossimo 29 luglio.
La narrazione inclusa nella parola HELP descrive un segnale diretto a un osservatore dell’anno 4016 che, per citare l’artista:
“… durante il suo viaggio di ritorno con la navicella spaziale … guardando dall’alto … riesce a leggere la parola HELP, un … grido di aiuto della nostra civiltà”
L’artista
Maria Cristina Finucci si è formata in architettura all’Università di Firenze e, dopo un excursus di vita e lavoro creativo a Bruxelles, Mosca, New York, Parigi e Roma, si è stabilita a Madrid.
Ha avuto successo come architetto, come designer e come artista e i suoi lavori sono stati citati e pubblicati da importanti riviste di settore.
In ambito artistico, ha operato nei segmenti della pittura, della scultura, della video arte e della post produzione cinematografica.
Ha conseguito il riconoscimento Golden Apple del 26° Premio Bellisario – e il premio Civiltà dell’Acqua, creato dalla Fondazione Benetton.
La Fondazione Bracco
La Fondazione Bracco è nata nell’alveo della storia produttiva dell’azienda Bracco, con un’identità legata alla responsabilità sociale d’impresa.
Ha una caratura internazionale e promuove espressioni artistiche, culturali e scientifiche legate alla qualità della vita e dell’aggregazione sociale.
Per i credits, le immagini della galleria provengono dall”ufficio stampa della fondazione.