Una delle massime più famose di Confucio recita: La bellezza è ovunque, ma non tutti riescono a vederla. Deve averla fatta propria,  – al di là di orientalismi improvvisati e massime di maestri orientali citate più o meno a vanvera – , Alberto Michelon, nato a Padova nel 1973, di professione tassidermista e artista. Dopo aver lavorato nei musei di storia naturale di Spagna, Portogallo e Stati Uniti, Alberto Michelon scorge la bellezza là dove non te la saresti aspettata e rilancia questa antica pratica artigianale come vera e propria forma d’arte, fondando Animal Factor Studio; studio di tassidermia, imbalsamazione e iper realismo. Con spirito audace e futurista – oseremmo dire – Alberto Michelon si fa beffa un po’ di tutti e spiazza ogni consueta attesa nei confronti dell’arte e delle sue forme.

 

 

Tutto ciò andrà in scena allo Spazio Biosfera di Padova, a partire da oggi, 15 gennaio 2017, fino al 14 febbraio 2017, con la mostra intitolata Alberto Michelon.Inanimus; una mostra per tutti e per nessuno, parafrasando il sottotitolo di un famoso libro di Federico Nietzsche.
La mostra propone trenta opere di tassidermia artistica, tra cui – giusto per rendere l’idea – un cavallo rampante, una tigre in salto attraverso degli specchi, una donna serpente accanto ad un albero intenta a cogliere una banana, un quadro con duemila e duecento farfalle, un Cristo in croce fatto di ossa triturate, crani di mucca, maiale e cavallo, con tanto di fori sul cranio, provocati dalla pistola usata per tramortire gli animali. Tutto si fa segno e simbolo nudo e crudo, iper-realistico appunto, per rimandare ad altro. Tutto si fa significante. Ad esempio, il cavallo rampante di cui sopra è stato rivestito con pelle di altri cavalli: nient’altro che il simbolo del tipo umano oggi imperante, senza scrupoli, disposto a “fare la pelle” al prossimo, pur di arrivare ad occupare una posizione della piramide sociale. Ma di esempi di simbologie di questo tipo se ne potrebbero citare a non finire.

Inanimus. Un viaggio tra corpi morti, senza vita, che può diventare simbolo di un viaggio interiore nell’Ade, nel regno dei morti, per fare ritorno alla vita autentica, dopo aver scosso la propria coscienza dal torpore di un’epoca, a tratti, da incubi.

 

Piero Di Cuollo

Via Animal Factor Studio