Tutti al Crespi Bonsai Museum!
A Parabiago, in provincia di Milano, c’è il paradiso dei bonsai: è il Crespi Bonsai Museum, il primo museo permanente di queste piante. Fu aperto nel maggio 1991 grazie al sapiente lavoro di Luigi Crespi, una personalità molto apprezzata nell’ambito del paesaggismo. Fu infatti il primo a portare in Italia la progettazione dei giardini giapponesi, realizzandoli con materiali direttamente importanti dal Sol Levante. Un progetto innovativo, riconosciuto da subito anche a livello istituzionale: lo stesso anno della fondazione, il Museo del bonsai ricevette infatti l’Ambrogino d’oro, la massima onoreficienza assegnata dal Comune di Milano.
Una filosofia paesaggistica che tocca i sentimenti
“Il bonsai è un’opera d’arte vivente in continua trasformazione che permette di osservare da vicino il passare delle stagioni, ogni suo cambiamento dà emozione”.
A partire da questa filosofia, Luigi Crespi permise a curiosi e appassionati di ammirare la sua preziosa collezione. Non solo di piante, ma anche di libri e di contenitori per bonsai di epoca Qing, Tokugawa e Meij: un patrimonio inestimabile.
Una collezione di valore inestimabile
La collezione Crespi comprende attualmente circa duecento bonsai. Grazie alle attente cure di Luigi Crespi e agli interventi del maestro Nobuyuki Kajiwara, responsabile del museo e docente dei corsi triennali dell’Università del Bonsai Crespi, anno dopo anno la collezione si perfeziona e diventa più importante. Gli esemplari vengono esposti a rotazione secondo la stagione, poiché ogni specie ha un momento ideale per andare in esposizione. In questo modo Crespi Bonsai Museum, che cambia veste in ogni stagione tingendosi di nuovi colori e mostrandosi come una grande collezione di “arte viva”. Di particolare rilievo la ricostruzione del “toko-no-ma”, l’angolo che nella casa giapponese tradizionale viene adibito all’esposizione di oggetti con elevato contenuto spirituale. La collezione è completata da preziosi mobili tansu, antiche lanterne giapponesi, mentre all’esterno della galleria colpiscono le pietre del giardino zen creato da Luigi Crespi con materiali originali giapponesi. Grazie alla passione di Luigi Crespi, il museo di Parabiago si arricchisce costantemente di nuovi capolavori di particolare qualità. Nonostante diventi sempre più difficile acquisire nuovi bonsai secolari, sempre più gelosamente custoditi in Giappone come simbolo della cultura tradizionale, in questi ultimi anni Luigi Crespi ha avuto l’onore di ricevere alcuni esemplari di grandissimo valore da Daizo Iwasaki. Un noto collezionista, proprietario del giardino bonsai Takasagoan oltre che presidente onorario della World Bonsai Friendship Federation. Si tratta di due Pinus pentaphylla, un Taxus cuspidata e due Juniperus chinensis Itoigawa.
La struttura del Museo
In una struttura d’ardesia e pietra di Barge emergono esemplari importanti di questa specie botanica: dai Kaneko agli Ogasawara, dai Kato ai Kawahara, incredibile è la quantità di bellezza contenuta in piante così piccole. Il pezzo più importante della collezione è il Ficus retusa Linn, d’età ormai millenaria, che gode di una collocazione speciale: si trova infatti al centro di un’elegante pagoda.
Il monumentale Ficus retusa Linn
Il fiore all’occhiello della collezione di bonsai Crespi è un Ficus retusa Linn millenario. Arrivato al Museo dopo una lunga contrattazione, durata per oltre10 anni, è un esemplare unico al mondo, dal valore inestimabile. Si tratta di un esemplare le cui origini si perdono nella memoria di generazioni di esperti coltivatori di bonsai. Curato per secoli con tecniche magistrali, ha raggiunto un’armonia e una perfezione che destano l’ammirazione degli esperti di tutto il mondo. Il suo tronco, costituito da un fitto intreccio di radici aeree, è posto in un vaso realizzato e cotto in un blocco unico. Anche questo è un manufatto da record: si tratta infatti del più grande vaso per bonsai nel mondo. Le cure di questo esemplare richiedono, quotidianamente, una profonda esperienza ed una spiccata sensibilità. Sono particolarmente critiche e delicate, infatti, la regolazione di umidità e temperatura in ogni stagione del’anno. La buona armonia della forma, risultato di un processo graduale di adattamento all’ambiente, e la maturità o patina del tempo che emana dall’albero, Molte le richieste di acquisto, pervenute dall’Europa e dagli Emirati Arabi sono state rifiutate da Luigi Crespi, in quanto l’albero appartiene alla storia della famiglia e dell’azienda. E per questo, non può lasciare la sua “casa”.
Quando visitare il Crespi Bonsai Museum?
Ogni stagione è buona per visitare il Crespi Bonsai Museum di Parabiago: le piante vengono esposte, infatti, a rotazione, per preservarne l’aspetto migliore. Ogni bonsai, infatti, ha il suo peculiare rapporto con la temperatura esterna: alcuni preferiscono il caldo, altri danno performance migliori con il freddo. Con le attuali restrinzioni dovute alla pandemia da Covid 19, gli orari di apertura possono subire variazioni. Quindi consigliamo di consultare la pagina web a questo link.
Se tutti questi motivi non bastano per essere affascinati dal mondo del bonsai, con la sua alta carica spirituale il Museo permetterà di ritrovare il rapporto perso con il mondo vegetale. E riscoprire, così, il proprio ritmo biologico naturale.
Informazioni
Crespi Bonsai Museum Italy
S.S. del Sempione, 37 • Parabiago (Mi)
Biglietto di Ingresso 5,00 euro
Gratuito per bambini fino a 12 anni e oltre i 70 anni.
E’ possibile organizzare visite guidate per singoli o gruppi
(su prenotazione).