La Galleria Spada è un’opera d’arte architettonica situata nel Palazzo Spada a Roma, costruita dal celebre architetto Francesco Borromini tra il 1652 e il 1653. La galleria è nota per la sua incredibile illusione ottica, che la fa sembrare molto più lunga la galleria di quanto in realtà sia. Questa illusione è creata attraverso l’utilizzo di accorgimenti architettonici, come la prospettiva solida accelerata e le pareti convergenti. Oggi, la galleria è aperta al pubblico come parte del Museo del Palazzo Spada.

Palazzo Spada a Roma in Italia Foto [phant]/stock.adobe.com

Galleria Spada

Dopo aver varcato l’ingresso principale del Palazzo Spada, si può notare sulla sinistra un cancello in noce che delimita l’accesso della Galleria. Questa galleria è caratterizzata da una prospettiva artificiale che sembra estendersi ben oltre il giardino, ma in realtà la sua lunghezza è di soli 8,82 metri. La forma attuale della galleria è il risultato di restauri recenti.

Una galleria lunga 40 metri

Francesco Borromini ha creato quest’opera d’arte illusoria nel colonnato prospettico dell’atrio del Palazzo Spada, nonostante lo spazio disponibile fosse estremamente limitato. Attraverso astuti accorgimenti architettonici, ha saputo creare un effetto di profondità che fa percepire al visitatore di trovarsi come in una galleria lunga quaranta metri, quando in realtà l’atrio misura poco più di otto.

L’illusione

Ha utilizzato il principio della prospettiva solida accelerata, precedentemente utilizzato da Bramante nella Chiesa di Santa Maria presso San Satiro a Milano, facendo convergere i diversi piani su un singolo punto di fuga. Le pareti laterali, il pavimento e il soffitto della galleria sono tutti convergenti e creano un’illusione ottica incredibile.

Mentre il visitatore percorre la galleria, le colonne si restringono progressivamente e la galleria sembra allungarsi sempre di più. Il pavimento sale e il soffitto scende, mentre le pareti convergono, creando un’illusione di profondità e spazialità che rende la visita dell’atrio del Palazzo Spada un’esperienza unica.

Il muro di fondo originariamente dipinto con una finta vegetazione in trompe l’oeil è stato sostituito con la statua di un guerriero romano nel 1861, che diventa il punto di fuga visivo dell’intera opera. La statua contribuisce a creare il gioco di illusioni che la piccola galleria è in grado di produrre nello spettatore. Sembra infatti a grandezza naturale ma è alta solo 60 centimetri.

Galleria Spada
Palazzo Spada: la galleria con l’illusione prospettica di Francesco Borromini Foto [marcovarro]/stock.adobe.com

Simbolismo

L’illusione prospettica dell’intera galleria è stata interpretata come un simbolismo spirituale, rappresentante il parallelismo tra la vita terrena e quella spirituale. Questo tema era caro sia Francesco Borromini ma anche alla scuola barocca in generale che in quegli anni stava raggiungendo l’apice della sua espressione artistica.

Palazzo Spada

Il cardinale Girolamo Recanati Capodiferro, nel 1450, fece costruire su terreni e case della famiglia Capodiferro nel rione Regola, un magnifico palazzo.
La maestria dell’architetto Bartolomeo Baronino da Casale Monferrato fu accompagnata dalla creatività del coordinatore delle opere, Giulio Mazzoni, che realizzò sontuosi stucchi sia all’interno che all’esterno della struttura.

Nel 1632, il palazzo fu acquistato dal Cardinale Bernardino Spada, il quale affidò la modifica dello stile architettonico a Francesco Borromini, in linea con le nuove tendenze barocche dell’epoca. Tra le numerose opere create dal Borromini, spicca il capolavoro di trompe-l’oeil della falsa prospettiva nell’androne dell’accesso al cortile, ovvero la galleria Spada. All’interno del cortile, si possono ammirare le statue di divinità e eroi romani quali Ercole, Marte, Venere, Ebe, Giunone, Giove, Proserpina, Minerva, Mercurio, Anfitrite, Nettuno e Plutone.

Palazzo Spada
Palazzo spada, dettagli degli stucchi Foto [Only Fabrizio]/stock.adobe.com

La ricca facciata

La facciata del palazzo presenta una decorazione scultorea in stucco di stile manieristico, ispirata a quella di Palazzo Branconio dell’Aquila. Al primo piano sono presenti sculture all’interno di nicchie decorate da ghirlande di fiori e frutta. Le statue rappresentano alcuni re e imperatori romani come Traiano, Pompeo, Fabio Massimo, Romolo, Numa Pompilio, Marco Claudio Marcello, Giulio Cesare e Augusto.

Tra le piccole finestre del mezzanino scene di significato simbolico in bassorilievo mentre all’ultimo piano sono presenti otto grandi riquadri che si alternano alle finestre. Qui sono presenti delle iscrizioni che narrano le imprese dei grandi personaggi dell’antica Roma raffigurati nel primo piano.

Il museo di palazzo Spada

Il museo si trova al primo piano del palazzo, nell’ala che un tempo apparteneva al cardinale Girolamo Capodiferro.
La sala I, chiamata anche Stanza dei Papi o Stanza del Soffitto Azzurro, è così chiamata a causa delle cinquanta iscrizioni che illustrano la vita di alcuni pontefici, volute dal cardinale Bernardino. Il soffitto è ricoperto da una tela azzurra suddivisa in tanti piccoli vani detti camerini da verno, e le decorazioni del soffitto a cassettoni risalgono al 1777.
La sala II è decorata nella zona alta delle pareti da fregi pitturati a tempera su tela da Perin del Vaga mentre il resto delle pareti erano dipinte con boiseries ed oggi sono scomparse.
La sala III, anche chiamata Galleria del Cardinale, presenta un soffitto a travicelli. Alcune porte-finestre conducono a ballatoi, uno dei quali ha una ringhiera in ferro che si affaccia sul grande giardino.
La sala II e la sala III furono realizzate contemporaneamente su progetto di Paolo Maruscelli tra il 1636 e il 1637 per ospitare la collezione di Bernardino Spada.
La sala IV, costruita al posto di una terrazza in legno che prospettava sul giardino grande, ospita opere della scuola caravaggesca.

 

Redazione Villegiardini

 

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