Una grande estensione di verde, ponte tra il margine e l’estremo urbano, e la ricerca del coinvolgimento emozionale dei cittadini sono gli aspetti innovativi del progetto di Alfonso Femia/Atelier(s) Alfonso Femia con Proger, Magnanimo Ingegneri Associati e Land Italia, per il nuovo Parco della Giustizia di Bari.
Il Progetto del Parco della Giustizia di Bari
Il Parco della Giustizia di Bari sorgerà nella località Carassi, un quartiere dominato dall’espansione edilizia indifferenziata, che tuttavia custodisce una villa ottocentesca, una delle poche chiese rurali rimaste e l’unico menhir ancora presente nella città, oltre alle due ex caserme Milano e Capozzi, da tempo abbandonate e in stato di degrado. Carassi si trova sul margine dello spazio urbano in prossimità della zona rurale ed è attualmente un’area di vuoto. Il bordo urbano è eterogeneo composto da case popolari e villette unifamiliari di media altezza alternate a spazi aperti.
Esito di un concorso indetto dall’Agenzia del Demanio, il progetto del Parco della Giustizia di Bari rivela una coincidenza di visione tra i committenti e il raggruppamento vincitore del bando sui termini di sviluppo della città contemporanea. Il Parco sarà il volano per la nascita di una nuova dimensione, in cui il verde soddisfa le esigenze di aggregazione, ludiche, sportive e compensa visivamente le disarmonie esistenti e la discontinuità ambientale e paesaggistica, a partire dagli spazi inutilizzati, dalla mancanza di una compensazione ambientale per l’alta densità di traffico. Il Verde come collante tra le parti e propulsore di attività civiche intergenerazionali, calate laddove si amministra la Giustizia. “Per la prima volta, un luogo deputato all’amministrazione della Giustizia si trasforma in area urbana e paesaggio condiviso. Il progetto avvicina aspetti complessi della società, attraverso il filtro della dimensione culturale e ambientale. Il parco che ospiterà la città della Giustizia diventerà un luogo pubblico collettivo ed educativo, innovativo e rispettoso dell’ambiente”, ha dichiarato Alfonso Femia.
Si tratta di un articolato piano di interventi strategici che riguardano, tra gli altri, la mobilità dolce, la riqualificazione di quartieri decentrati e degradati e la lotta al cambiamento climatico, la realizzazione di un’ampia area verde di 10 ettari. L’importo totale dell’investimento per la realizzazione dell’opera è di circa 405 milioni di Euro, dei quali 382 milioni già stati stanziati dal Ministero della Giustizia e per la restante quota sono stati messi a disposizione fondi dall’Agenzia del Demanio.
Gli edifici del Tribunale – Quadrifoglio
I quattro edifici del Tribunale riproducono la sagoma del quadrifoglio e tra negli spazi un edifico e l’altro saranno realizzati i passaggi pedonali e le aree per la sosta. Credenze popolari attribuiscono alle foglie del quadrifoglio il significato di speranza, fede, amore, fortuna, particolarmente emblematici del ruolo degli edifici, che coprono il 30 per cento dell’area di progetto, mentre il restante 70 per cento è destinato a verde.
Il parco
Il polmone verde del Parco della Giustizia di Bari ha due caratteri prevalenti: una fascia esterna deputata all’attività pubblica e sportiva, e una parte centrale, che è un grande cuore verde ispirato a un paesaggio e naturale, con un grande lago. La presenza di quest’ultimo è un elemento cruciale per riconnettere le persone alla natura, “pezzo di cielo nel parco dove architettura, paesaggio, suolo si incontrano”, sostiene il paesaggista Andrea Kipar, dello studio LAND. Solo i percorsi saranno illuminati, mentre le aree verdi e boschive saranno protette dall’inquinamento luminoso.
Permeabilità degli edifici del Parco della Giustizia di Bari
Ogni tribunale avrà un’area all’aperto, una grande corte. Gli atrii, quasi piazze interne, accoglieranno professionisti e pubblico, creando le condizioni per svolgere attività di studio, lavoro, scambio e relazione.
Lo spazio esterno tra gli edifici crea una spina centrale di percorrenza sui punti cardinali Nord/Sud, che sfocia nella Piazza Lineare dei Tribunale, caratterizzata da alberi autoctoni, panchine e aree di sosta.
Involucro e coperture
Un sistema di frangisole variabili per dimensioni e inclinazioni sulla facciate degli edifici del Tribunale del Parco della Giustizia di Bari creerà superfici cangianti per la diversa incidenza della luce nel corso della giornata.
Sul lastrico sono previsti giardini pensili per armonizzare gli edifici con il contesto, pensiline fotovoltaiche e collettori di energia rinnovabile.
La mobilità e i parcheggi del Parco della Giustizia di Bari
Per rispondere alla necessità di aree di sosta sia per il tribunale, sia per il quartiere, il progetto prevede parcheggi interrati riservati agli addetti ai lavori, parcheggi a raso lungo la strada perimetrale, parcheggi per car sharing e colonnine di ricarica dei veicoli elettrici. L’ingresso in auto al Tribunale avviene dal versante orientale. Nella parte a nord del Parco della Giustizia di Bari sono stati previsti percorsi dedicati alla mobilità dolce.
L’impatto emozionale
Informato ai più aggiornati criteri di sostenibilità ambientale, riduzione dei consumi ed efficienza energetica, come imposto dalla legge, lo studio progettuale ha messo al centro dell’analisi il soddisfacimento degli obiettivi di condivisione degli spazi da parte della collettività. Lo scenario di riferimento è rappresentato dai luoghi in cui la comunità si aggrega, si muove, cresce. Al centro della progettazione sono state poste le necessità delle persone come membri di una collettività. Per questo motivo si è reso necessario comprendere l’identità della comunità e capirne le necessità, favorendo la realizzazione di un ambiente idoneo alla creazione e coltivazione delle relazioni.
Il progetto Parchi della Giustizia
L’intervento si inserisce in un più ampio quadro di collaborazione tra il Ministero della Giustizia e l’Agenzia del Demanio per la costruzione di un modello dei Parchi della Giustizia, capace di ottimizzare gli spazi in uso agli uffici giudiziari e di rispondere alle necessità del territorio con azioni di recupero urbano a beneficio della cittadinanza.
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