Il futuro è verde. Parola di Fabrizio Cameli, Talenti
Per quanto riguarda le nuove collezioni, a quali progetti state lavorando?
Ogni anno presentiamo almeno 10 collezioni. Nonostante tutti i problemi che ci sono stati, ci manterremo su questa linea. Presenteremo le nostre ultime novità a giorni. Non più soltanto nel retail, perché stiamo lavorando con i nostri designer all’ampliamento della nostra offerta al mondo contract, soprattutto navi e hotellerie. Per quanto riguarda la nautica, infatti, da tempo collaboriamo con alcuni tra i brand più importanti del settore, come Azimut, Benetti, Sanlorenzo, Ferretti; stiamo inoltre sviluppando una collezione pensata espressamente per gli yacht disegnata da Jean Philippe Nuel.
Ma c’è anche una grande novità. Una brand extension, con la quale entreremo anche nel settore indoor. Abbiamo già pronte delle collezioni, che stiamo collaudando prima di lanciarle sul mercato.
Una notizia importante…
Si, certamente. Il passaggio dall’outdoor all’indoor non è semplice. Ma sentivamo il bisogno di completare la nostra gamma con un’offerta anche per interni. Diciamo che abbiamo fatto il contrario di molte grandi aziende che dall’indoor si sono spostate anche in outdoor…..
In questo passaggio siamo agevolati perché rispetto a tanti altri competitor del settore outdoor, che usano materie fredde, come metalli, leghe e plastica, noi invece siamo già dei “tessutari”, come sostiene Roberto Palomba. Ci piace il tessuto, la morbidezza, l’avvolgenza. Abbiamo sempre disegnato mobili sensoriali e confortevoli, con un design che già si prestava a un utilizzo in interno. Fare il salto da out a in è veramente una soglia sottilissima.
E per quanto riguarda le collezioni sul mercato, quali prodotti vi stanno dando le maggiori soddisfazioni?
La collezione Cruise, fortemente ispirata al mondo della nautica, la collezione Panama di Palomba e Serafini, eclettica e colorata, l’intramontabile Casilda di Ramon Esteve,. Senza dimenticare Acerbis, con il suo tavolo allungabile Milo e l’intramontabile Cleo che nonostante si stata lanciata diversi anni fa riscuote ancora un grande successo.
In che modo la chiusura forzata ha cambiato la percezione del giardino?
Le norme anti-contagio ci hanno imposto di stare all’aria aperta, ma distanti. Quindi ora più che mai, avere uno spazio all’aperto è una vera fortuna. Le persone che hanno, magari un piccolo giardino o un terrazzo faranno, in modo di renderli spazi belli e accoglienti, trasformandoli in vere e proprie estensioni degli interni. Magari cambiando dei prodotti in plastica con mobili più confortevoli rifiniti con corde pregiate e tessuti e avvolgenti imbottiti. Io credo che nel prossimo futuro non ci sarà più nessuno che non desidererà vivere in contatto col verde, soprattutto negli spazi domestici. L’outdoor sta diventando uno stile di vita e noi dobbiamo essere pronti a intercettare queste nuove esigenze, lavorando a prodotti sempre più belli, funzionali, resistenti e confortevoli.