Il capriolo (Capreolus capreolus) è uno degli ungulati selvatici più diffusi e riconoscibili in Europa. Elegante, schivo e adattabile, popola molti dei nostri paesaggi boschivi e collinari ed è una delle specie simbolo della fauna italiana.

Interazione tra un piccolo e sua madre
Occorrono circa 3-4 mesi prima che i piccoli diventino autonomi. Nel frattempo la madre li accudisce costantemente Foto [Zakaria Laperashvili]/stock.adobe.com

Habitat e distribuzione in Italia

Il capriolo predilige ambienti boschivi misti dove siano presenti anche radure, ma si adatta comunque bene a praterie, colline coltivate e zone di macchia. È presente in quasi tutta Italia, ad eccezione delle isole maggiori (Sicilia e Sardegna, dove non è autoctono), con densità maggiori nelle Alpi, gli Appennini e Prealpi, oltre a zone collinari del centro-nord.

Grazie a programmi di ripopolamento, negli ultimi decenni ha espanso il proprio areale, tornando in aree da cui era scomparso.

Caprioli brucano l'erba
Due caprioli brucano l’erba [Foto di Marek Piwnicki – Pexels]

Origine e migrazioni

Il capriolo è una specie autoctona europea, presente nel nostro continente fin dal Pleistocene. Non compie infatti grandi migrazioni stagionali come il cervo, ma può effettuare spostamenti locali tra aree di foraggiamento e rifugio, soprattutto in funzione della disponibilità di cibo e del disturbo antropico.

Il capriolo è una specie autoctona dell'Europa
Il capriolo è una specie autoctona dell’Europa Foto [ysbrandcosijn]/stock.adobe.com

Aspetto e dimensioni

Il capriolo è il più piccolo tra i cervidi europei. Gli adulti misurano in media dai 95 ai 135 cm di lunghezza, per un’altezza al garrese di circa 60–75 cm. Il peso varia tra 15 e 35 kg, con i maschi generalmente più grandi e robusti delle femmine.

Il capriolo è uno dei più piccoli tra i cervidi
Il capriolo è uno dei più piccoli animali tra i cervidi Foto [Soru Epotok]/stock.adobe.com

Differenze tra maschi e femmine

  • Maschi (caprioli): sono dotati di piccoli palchi (corna ramificate) che cadono ogni anno tra ottobre e novembre, ricrescendo in primavera. I palchi sono relativamente corti, raramente superano i 30 cm, ma ben sviluppati e appuntiti.

  • Femmine (capriole): sono prive di palchi, leggermente più piccole e snelle, con una corporatura più leggera e un comportamento più cauto.

I maschi e le femmine si riconoscono per piccole differenze
I maschi e le femmine si riconoscono per piccole differenze somatiche Foto [WildMedia]/stock.adobe.com

Entrambi i sessi presentano un manto rossiccio in estate, che diventa grigio-bruno in inverno. esiste un’altra caratteristica distintiva tra maschio e femmina. La gola, le parti ventrali e la regione perianale (detta ‘specchio anale’) di colore bianco, sono a forma di cuore nei maschi e di rene nelle femmine.

Lo specchio anale
Lo specchio anale, uno dei tratti sessuali secondari nei caprioli [caroline legg, CC BY 2.0, Wikimedia Commons]

Dieta e predatori

Il capriolo è un erbivoro selettivo: si nutre di germogli, foglie, erbe, bacche, frutti, cortecce tenere e funghi. Preferisce alimenti ricchi di energia e poveri di fibra, scegliendo con cura le piante più nutrienti. Si nutre diverse volte al giorno, in estate arriva a nutrirsi anche la notte.

Caprioli
I caprioli sono erbivori, si nutrono di foglie, bacche e frutti Foto [Karel]/stock.adobe.com

I suoi principali predatori naturali in Italia sono: il lupo soprattutto nei boschi dell’Appennino e delle Alpi, la lince eurasiatica presente solo in alcune aree alpine. La volpe che può predare i cuccioli e infine l’uomo con la caccia e incidentalmente con gli investimenti stradali.

Sottospecie e differenze

In Europa sono riconosciute due sottospecie principali:

  • Capreolus capreolus capreolus: la sottospecie tipica, diffusa in gran parte d’Europa, compresa l’Italia.

  • Capreolus capreolus italicus: una forma più piccola e più scura, proposta da alcuni zoologi come sottospecie distinta presente in Italia centro-meridionale, ma la validità di questa teoria è ancora oggetto di studio e dibattito nel mondo accademico.

Caprioli
Esistono diverse sottospecie di capriolo Foto [Dejan RocnerWirestock Creators]/stock.adobe.com

Comportamento e struttura sociale

Un tempo si pensava che il capriolo fosse un animale perlopiù solitario, ma oggi sappiamo che il suo comportamento sociale è molto più complesso. I maschi, in effetti, tendono a vivere isolati per gran parte dell’anno, soprattutto perché già verso la fine dell’inverno iniziano a emergere le prime rivalità territoriali tra loro.

Maschio di capriolo
I maschi di capriolo tendono a vivere più isolati [Frank Vassen from Brus, Wikimedia Commons]
Le femmine, invece, mostrano una spiccata socialità: spesso formano piccoli gruppi composti da 3 a 7 individui, guidati da una femmina dominante. All’interno di questi gruppi esistono strutture gerarchiche precise e relazioni sociali ben definite.

Un branco di caprioli
Un branco di caprioli [Vera Buhl, CC BY-SA 3.0, Wikimedia Commons]

Riproduzione

Il periodo riproduttivo, o rut, avviene tra fine giugno e metà agosto. Durante questo periodo, i maschi corteggiano attivamente le femmine, spesso seguendole per ore. La scelta del partner dipende dalla disponibilità territoriale e dalla condizione fisica degli individui.

Corteggiamento fra caprioli
Nel corteggiamento fra caprioli, l’inseguimento è una fase importante Foto [Martin Hesko]/stock.adobe.com

La gestazione ha una durata complessiva di circa nove mesi e mezzo, ma con una particolarità unica: l’ovulo fecondato non si sviluppa subito. Dopo l’impianto nell’utero, entra in una fase di pausa fino a dicembre, quando riprende la crescita embrionale. Questo fenomeno è noto come impianto differito (o diapausa embrionale) ed è un adattamento che consente ai piccoli di nascere in primavera, in un periodo più favorevole dal punto di vista climatico e alimentare.

Gestazione dei caprioli
La gestazione dei caprioli è divisa in diverse fasi [Foto di Maria Argiroudaki – Pexels]

Crescita dei piccoli

La femmina partorisce 1 o 2 cuccioli, raramente 3. I piccoli, chiamati capriolini, rimangono nascosti tra l’erba alta per le prime settimane, accuditi dalla madre che li allatta e li protegge. L’emancipazione avviene verso i 34 mesi, anche se spesso i giovani rimangono vicini alla madre fino all’inverno successivo.

Un piccolo nell'erba alta
I piccoli si nascondono nell’erba per non essere visibili dai predatori Foto [Ana Gram]/stock.adobe.com

I piccoli, presentano un mantello caratteristico che offre loro un efficace camuffamento nei primi mesi di vita. Alla nascita, il loro pelo è di colore bruno-rossastro e presenta una fitta punteggiatura di macchie bianche distribuite lungo il dorso e i fianchi. Queste macchie imitano la luce filtrata attraverso la vegetazione, rendendo i piccoli meno visibili ai predatori quando rimangono immobili tra l’erba alta o nel sottobosco. Con il passare delle settimane, le macchie tendono a sbiadire e scompaiono completamente entro i due-tre mesi di età, quando il mantello assume la colorazione uniforme tipica degli adulti.

Le macchie bianche
Il mantello dei piccoli è di colore bruno-rossastro con macchie bianche Foto [ Ingo Bartussek]/stock.adobe.com

I maschi adulti difendono il proprio territorio da altri maschi durante la stagione riproduttiva. In autunno e inverno, possono formare piccoli gruppi temporanei, detti aggregazioni invernali, spesso composti da femmine con i piccoli e alcuni giovani maschi.

Branco di caprioli
I maschi vivono con le femmine e i piccoli nei branchi per un breve periodo Foto [Monikasurzin]/stock.adobe.com

Rapporto con l’uomo

Il capriolo è oggi protetto in molte aree, ma soggetto a caccia regolamentata in altre. Gli incidenti stradali rappresentano una delle cause principali di mortalità. Inoltre, la frammentazione dell’habitat e l’espansione urbana pongono nuove sfide alla convivenza.

Cosa fare se si incontra un capriolo

  • Mantenere la distanza e non cercare di avvicinarlo o toccarlo.

  • Se si trova un cucciolo apparentemente solo, non si deve prenderlo: lasciando il proprio odore si rischia che il cucciolo venga abbandonato. Inoltre, la madre è quasi sempre nei pressi e di certo tornerà da lui.

  • In caso di animale ferito o in difficoltà, contattare immediatamente le autorità locali (guardie forestali, CRAS, Polizia provinciale o, come estrema ratio, qualunque soggetto fra le Forze dell’Ordine).

Il capriolo è protetto
Il capriolo è protetto in molte aree, anche se in altrettante la caccia è regolamentata Foto [ondrejprosicky]/stock.adobe.com

Il capriolo è un animale affascinante e resiliente, capace di adattarsi a numerosi ambienti, anche quelli modificati dall’uomo. Conoscere meglio la sua biologia e le sue esigenze, è fondamentale per garantirne la conservazione e promuovere una pacifica coesistenza. Vederlo attraversare un campo all’alba o scomparire tra i cespugli è uno degli spettacoli più emozionanti offerti dalla natura italiana.

I caprioli sono animali adattabili
I caprioli sono animali che si adattano facilmente anche a condizioni climatiche difficili Foto [Damiano]/stock.adobe.com
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