Il braille diventa arte a Roma in occasione della XVI Giornata nazionale del braille. Apre infatti oggi – 21 febbraio – la mostra Romanitas di Fulvio Morella al Gaggenau DesignElementi di Roma. La mostra, realizzata in collaborazione con Cramum e curata da Sabino Maria Frassà rimarrà aperta fino al 31 luglio. Dopo il Museo del Braille di Milano Fulvio Morella porta così la sua arte fatta di braille e legno nella capitale, omaggiandola con un percorso espositivo incentrato sull’antica Roma.
Cos’è il braille
Il braille è un un alfabeto che permette alle persone non vedenti (cieche) o ipovedenti di leggere e scrivere attraverso l’uso delle dita. Il braille sostituisce così il senso della vista con quello del tatto. E’ stato messo a punto a Parigi tra il 1821 e il 1824 da un adolescente – il francese Louis Braille che aveva perso la vista da bambino. Nel 1829 viene presentato arricchito della parte musicale.
La giornata del braille è diversa in Italia e nel resto del mondo
Nel giorno della nascita di Louis Braille, il 4 gennaio (1809), si celebra la giornata mondiale del braille. In Italia a causa della doppia ricorrenza – Capodanno ed Epifania – nel 2007 la legge n. 126 ha sancito che si sarebbe festeggiato la Giornata Nazionale del braille ogni 21 febbraio. La data è stata scelta perché coincide con la giornata mondiale della difesa dell’identità linguistica promossa dall’Unesco (l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura). Infatti, questo sistema consente ai ciechi di accedere al patrimonio culturale scritto dell’umanità.
Lo scopo della Giornata Nazionale del Braille è così duplice: celebrare un’invenzione rivoluzionaria, ma anche sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti delle persone cieche, ipovedenti e non vedenti. Il fine ultimo è perciò riuscire a sviluppare politiche pubbliche e comportamenti privati che allarghino le possibilità di reale inclusione sociale e di accesso alla cultura e all’informazione per tutti coloro che soffrono di minorazioni visive.
Il progetto Blind Wood: il braille diventa arte
Romanitas è la seconda tappa del progetto artistico Blind Wood. Fulvio Morella dal 2018 ha cominciato a realizzare quadri scultura unendo il legno al braille per realizzare opere multisensoriali con cui dimostra la parzialità della percezione della realtà. Le sue opere a prima vista – in tutti i sensi – sembrano opere astratte. In realtà sono riproduzioni di luoghi celebri (per lo più storici o siti archeologici) ripresi da angolazioni inusuali, così da non essere riconoscibili a un’osservazione superficiale. Le opere sono completate da scritte in braille, dalla forte funzione anche estetica, che spiegano e mostrano il significato più profondo delle opere. L’artista prevede quindi sempre che le sue opere vadano toccate per essere “capite”.
Braille e arte a Roma: la nuova mostra di Fulvio Morella
L’artista nella mostra al Gaggenau DesignElementi di Roma amplia la sua ricerca per riflettere sul futuro e sul ruolo stesso dei limiti della e nella storia dell’umanità. La cecità e il braille sono pertanto solamente il punto di partenza. I limiti, come tutto nell’esistenza umana, non sono perpetui, ma “stadi” momentanei. Tutto si ripete e la nostra libertà consiste, secondo Fulvio Morella, proprio nel comprendere “tale eterno ritorno”. Non a caso l’artista menziona il filosofo tedesco Nietzsche in numerose opere e sceglie come immagine simbolo della mostra una clessidra.
Sulla grande opera “Sipario di stelle“, realizzata su un tessuto donato da Lelievre Paris, l’artista ricama in modo molto particolare la massima di Nietzsche: “L’eterna clessidra dell’esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello della polvere!”. Lo spettatore non si trova però di fronte a una scritta ma a un insieme di stelle che vanno a formare una clessidra.
Ogni stella ha sostituito un punto alla base dell’alfabeto in braille, così che la frase va a costituire quasi una costellazione. Il curatore Frassà fa contare come “l’artista, ispirato e mossa dalla passione per il futurismo, ha completato la trasformazione del braille in un elemento iconico ed estetico. Fulvio Morella ci porta così a scoprire in un cielo stellato nascosti e seducenti messaggi in braille”.
Braille, video arte, performance e opere tessili inedite
L’artista ha concepito per questa mostra un nuovo corpo di opere in cui i punti alla base del braille si trasformano in stelle. Opera centrale della mostra è così l’inedita opera video “ROMANITAS NFT” con cui Fulvio Morella riflette sul significato stesso di limite e di buio, concetto così pregnante nella cecità: qual è la luce? Accompagnati dalle note di un pianoforte, una musica che l’artista stesso ha definito “dell’anima”, ROMANITAS NFT racconta echi di infinito di una mai banale e continua ricerca della luce interiore.
Come spiega il curatore Frassà “Lungo il solco di Bill Viola, Morella arriva a realizzare un’opera di video art e a concepire la documentazione fotografica della propria performance dopo anni in cui si è dedicato quasi esclusivamente alla realizzazione di sculture lignee. La materia era il fulcro della sua ricerca. Il passaggio all’intangibilità dell’immagine è frutto di un processo di maturazione e superamento dei propri limiti. Del resto la sua ricerca artistica è in fin dei conti riflettere sull’arbitrarietà del concetto stesso di limite“.
Non a caso l’artista stesso spiega come “mi sono reso conto che un video e un’immagine fotografica sono concrete come e quanto una scultura. Non è un singolo senso a fare l’arte, ma il pensiero che permette il coinvolgimento attivo ed emotivo di chi abbiamo di fronte. Mi auguro quindi di aver concepito un’opera video che riesca a toccare e smuovere il limite di ognuno di noi, portandoci ad andare oltre e al di là dell’apparenza”.
Dove e come è possibile visitarla
La mostra Romanitas rimarrà aperta anche dopo la celebrazione della Giornata nazionale del braille. Sarà possibile visitarla gratuitamente su appuntamento, da lunedì a venerdì, fino al 31 luglio.
Indirizzo: Lungotevere de’ Cenci 4, Roma
Per informazioni sulla mostra scrivere a infocramum@gmail.com; per prenotare una visita scrivere a gaggenau.roma@designelementi.it
Chi è Fulvio Morella
Fulvio Morella, nato a Grosio (Sondrio) nel 1971, è noto per aver portato la tornitura del legno nell’arte contemporanea. Si può dire che sia cresciuto con il legno: fin dall’infanzia ha imparato ad amare questa materia nella falegnameria del padre, che ha affiancato fin da ragazzo. Dalla fine degli anni ’90 Morella lascia le tecniche della lavorazione del legno imparate in famiglia per approcciare la tornitura del legno, alla base di tutte le sue opere.
Il suo obiettivo è non solo scardinare l’idea di tornitura intesa come tecnica per la realizzazione di oggetti di design “rustici”, ma superare il confine tra arte e design. La creatività non ha né forme né confini prestabiliti. Da anni lavora nel settore bancario e ha deciso di approcciare il legno in modo diverso, come materia di ricerca estetica e concettuale, al di là della funzionalità. Dalla collaborazione con Franco Mazzucchelli è nata una fortunata serie di opere – “I Bifacciali” – esposte a Milano e a Venezia in occasione della Biennale Arte del 2019. Sue opere sono presenti in numerose e prestigiose collezioni private e pubbliche tra cui quella del Museo del Braille di Milano.
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