Uno dei grandi protagonisti dell’architettura dei giardini formali del passato e del presente, soprattutto della storia dei giardini all’italiana è senza dubbio la pianta ornamentale del bosso.
Il bosso o Buxus sempervirens (il nome botanico) appartiene alla famiglia delle Buxaceae. È sempre stato amato, sin dall’antichità, per la sua duttilità e per il suo valore ornamentale. Per secoli il bosso comune è stato considerato una pianta della nobiltà, una sorta di status symbol, visto il suo utilizzo quasi esclusivo nei giardini delle dimore patrizie.
Con le evoluzioni degli stili dei giardini, era stato un po’ abbandonato ma d
a diversi anni è di nuovo in auge, grazie all’elegante utilizzo nei giardini contemporanei, caratterizzato anche dal fatto che la manutenzione di cui necessita è abbastanza minima. 

Parterre di bosso
Dettaglio di una parte dei parterre di Château de Villandry: il bosso disegna e crea magiche figure – Foto [WINDCOLORS]/stock.adobe.com

Negli ultimi anni, però, Buxus sempervirens è colpito dalla piralide, una farfallina che lo parassita e che, se non trattata in tempo, può arrivare a provocare la morte delle piante. Fortunatamente è possibile quantomeno controllare l’infestazione, anche agendo tempestivamente sulle larve, con interventi più “naturali” come quelli col Bacillus thurigiensis.

Bosso: la pianta nel giardino moderno
Il bosso nel giardino moderno, un esempio – Foto [jefflandphoto]/stock.adobe.com

Il bosso, specie e cultivar

Comprende svariate cultivar e varietà e decine di specie. Le forme spontanee provengono da Asia Orientale, America centromeridionale, Europa e da aree del bacino del Mediterraneo. Tra le più note: B. sempervirensBlauer Heinz‘, dalle tonalità bluastre, B. sempervirensPyramidalis‘, noto per la sua forma piramidale e B. sempervirens var. suffruticola (sinonimo di B. pumilia), è conosciuto come bosso nano. Il più diffuso soprattutto in Sardegna e in Spagna ed altre aree del Mediterraneo, è il Buxus balearica, dal profumo intenso e con foglie più grandi. Fra le forme nane, Buxus harlandii o bosso cinese che viene utilizzato molto per i bonsai.

Bosso topiato a Étretat
Siepi di bosso dalle linee sinuose nel celeberrimo giardino di Étretat davanti a un panorama mozzafiato – Foto [Burnbabyburn – Own work CC BY-SA 4.0 Wikimedia Commons]

Origini della pianta di bosso

La pianta di bosso origini alquanto lontane nel tempo. Le prime tracce si ritrovano nell’antica Grecia, dove sembra che simboleggiasse l’immortalità e la castità grazie alla sua capacità di autofecondarsi. Al bosso pare sia stato inoltre attribuito, nei secoli successivi, il potere di allontanare il malocchio e le presenze maligne e per questo si trovava abitualmente nei pressi delle abitazioni. Non è dato sapersi quanto queste notizie siano più frutto di leggende che di verità.

Giardini di bosso topiato a Marqueyssac
Château de Marqueyssac: spettacolari giardini interamente in bosso topiato – Foto [plazaccameraman]/stock.adobe.com

Quello che è certo, invece, è che anche in passato era usato come pianta ornamentale. I Romani furono tra i primi a capire che la pianta del bosso poteva essere sagomata con forme topiarie, che andavano dalle semplici forme geometriche, a quelle degli animali. Solo più tardi, nei giardini barocchi francesi (per le complesse geometrie dei parterre de broderie) e in quelli rinascimentali italiani (insieme al tasso), il suo pieno potenziale trovò la massima espressione.     

Bosso pianta
Un altro esempio di bossi topiati in forme diversificate – Foto [ponsulak]/stock.adobe.com

Caratteristiche del bosso comune, pianta ideale per le siepi

Il bosso comune è un arbusto sempreverde. Ha rami fitti e una chioma folta ed è caratterizzato da piccole foglie ovali, di colore verde scuro, lucide sulla pagina superiore e più opache su quella inferiore. Il legno del suo fusto è duro, compatto e tortuoso. Le sue radici sono robuste per permettere l’ancoraggio al terreno, tanto da essere utilizzato in silvicoltura per il consolidamento di terreni instabili e sassosi. 

Dettaglio di Villandry
Château de Villandry, dettaglio delle rigorose e precise linee del parterre di bosso – Foto [WINDCOLORS]/stock.adobe.com

È indicato per realizzare siepi, cordoli di contenimento e bordure. Cresce lentamente ed è una pianta molto longeva. Prima della comparsa della piralide, a parte le potature formali, aveva una richiesta di manutenzione pari quasi a zero. Può arrivare a un’altezza tra i due ed i quattro metri, anche se il consiglio per la realizzazione delle siepi è di non superare i due metri di altezza. Il bosso ha la fortuna di poter essere letteralmente forgiato nella forma che più si predilige a seconda della struttura stilistica che si vuole conferire al giardino. Nel periodo primaverile la pianta produce dei gradevoli fiorellini gialli molto profumati, che si sviluppano in grappoli.

Piante di bosso perfettamente sferiche
Piante di bosso perfettamente sferiche usate en masse – Foto [wjarek]/stock.adobe.com

Coltivazione delle siepi di Buxus sempervirens 

Le piante del bosso, o Buxus sempervirens, hanno la grande capacità di adattarsi alla coltivazione in ogni tipo di terreno e di condizione climatica, tanto che sono in grado di resistere a temperature di molto inferiori allo zero nel periodo invernale.  Il suolo che prediligono è quello di origine calcarea e ben drenato. Non necessità di grandi quantitativi di acqua, solitamente se messe a dimora in giardino, basterà solo l’acqua piovana, se la stagione estiva non è estrema e particolarmente siccitosa. I periodi consigliati per la concimazione sono autunnale o tardo-invernale. Per la propagazione è consigliabile usare come metodo, la talea.

Villandry
Château de Villandry, un’altra veduta sui giardini formali del castello – [Foto Peter Dutton from Forest Hills, Queens, USA, CC BY 2.0 Wikimedia Commons]

Coltivazione della pianta di bosso in giardino

Per la messa a dimora di piante nuove, è preferibile agire in autunno. Il terreno dovrà essere preparato con una buca grande circa il doppio del vaso in cui si trova la pianta di bosso, dopo aver ammendato il substrato per renderlo drenante, qualora fosse molto argilloso.

In chiave moderno
Un altro esempio di bosso usato in chiave minimal – Foto [U. J. Alexander]/stock.adobe.com

Se le piante sono molto piccole, è bene fare solo una leggera cimatura nell’autunno successivo, così che ricaccino nuovi rami dal basso. Se si vogliono coltivare in potatura formale, si consiglia di procedere quando le piante sono alte almeno una quarantina di centimetri e di agire nei giorni poco assolati o addirittura coperti.

Bosso nel Surrey
La rilettura in chiave moderna del bosso topiato in un giardino nel Surrey in Inghilterra – Foto [nickos]/stock.adobe.com

Come coltivare il bosso in vaso 

Per la coltivazione bosso nel vaso, è necessario sincerarsi che il vaso scelto sia abbastanza capiente e che abbia un buon drenaggio per evitare la sofferenza della pianta. Generalmente in questi casi, si predilige la varietà di bosso nano o Buxus pumilia, in modo da non stressare la pianta coltivandola in condizioni poco consone e per non dover intervenire di continuo a potare. La posizione ideale per il bosso sarebbe la mezz’ombra.

Coltivazione in vaso
Il bosso coltivato in vaso non perde il suo fascino nella forma topiata – Foto [paulito74]/stock.adobe.com

Il bosso e l’arte topiaria 

Le forme topiate appartengono a un’antica arte utilizzata sin nell’antica Roma nei giardini delle ville più lussuose. Questa forma d’arte era considerata il segno del dominio dell’uomo sulla natura. In seguito, nel periodo rinascimentale, venne utilizzata dalle casate più facoltose per creare scenografie d’effetto all’interno di giardini lussureggianti. Spesso, erano le mani esperte di artisti e scultori che creavano capolavori anche con modelli tridimensionali. Il bosso è quindi una pianta dal passato leggendario, che ha ampiamente goduto del favore della storia.

Bordure
Un’interpretazione del bosso topiato a contrasto con bordure di perenni – Foto [Jeanette Dietl]/stock.adobe.com

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