Milano sedotta dai Preraffaelliti
È l’amore e il desiderio a muovere la musa ispiratrice dell’arte, a cui non si sono di certo sottratti i Preraffaelliti, protagonisti di una mostra milanese in programmazione da oggi fino al 6 ottobre.
Per la prima volta, grazie alla collaborazione tra Palazzo Reale e la Tate Britain di Londra, infatti, diciotto artisti di epoca preraffaelita sbarcano a Milano con un’esposizione di circa ottanta opere. A cura di Carol Jacobi, Curator British Art del museo londinese, e della storica dell’arte Maria Teresa Benedetti, il percorso espositivo ruota attorno al tema dell’impatto che la poetica del movimento artistico produsse sul modo di intendere l’arte.
I capolavori in mostra
A raccontarlo il fascino di alcune opere iconiche in mostra che difficilmente escono dal Regno Unito: tra tutte, emergono l’Ofelia di John Everett Millais, l’Aurelia di Dante Gabriel Rossetti, la Lady of Shalott di John William Waterhouse e Amore d’aprile di Arthur Hughes.
Una poetica del cambiamento
Il movimento preraffaellita, nato come atto di ribellione contro l’establishment dell’età vittoriana, prende vita in un percorso articolato in numerose sezioni tematiche.
Dal sentimento più nobile – l’amore – alla fedeltà alla natura, dalla religione alla letteratura, dal desiderio al mito, contemplando la bellezza in tutte le sue forme, l’ideale ultimo della confraternita preraffaelita era quello di cambiare la società attraverso l’arte, ispirandosi agli ideali del Rinascimento e della modernità medievale, testimoniata dai dipinti sul grande poema di Dante Alighieri (Paolo e Francesca e Il sogno di Dante al tempo della morte di Beatrice di Dante Gabriel Rossetti).
E, soprattutto, recuperare una forma di contatto più arcaico con la natura e la vita stessa, avvolgendo la pittura di un sentimento nostalgico, fiabesco ed elegiaco.
La struggente poesia dell’arte preraffaelita, nata in Inghilterra allo scoppio delle rivoluzioni politiche e sociali che coinvolsero l’intera Europa a metà dell’Ottocento, riverbera nei temi e nei colori che allestiscono con vibrante maestosità le sale di Palazzo Reale a Milano. Davvero impossibile non lasciarsi investire dall’intensità e dalla sensualità del movimento.