I Giardini Reali di Venezia, riaperti nel dicembre 2019, rigogliosi e ricchi di prospettive sorprendenti, hanno finalmente riacquistato pregio formale e complessità botanica, coerentemente con lo storico disegno ottocentesco, grazie al progetto di Paolo Pejrone.
Il recupero dei Giardini Reali di Venezia
Dal 2015 al 2019 i Giardini sono stati oggetto di un complesso restauro su progetto del giardiniere-architetto Paolo Pejrone, allievo di Russell Page e di Roberto Burle-Marx. Il restauro architettonico e il ripristino della Serra sono stati realizzati su progetto dell’architetto Alberto Torsello, riprendendo i disegni degli architetti Carlo Aymonino e Gabriella Barbini. Per questo primo progetto, Venice Gardens Foundation ha siglato un accordo di partnership con Assicurazioni Generali, finalizzato al restauro e alla valorizzazione dei Giardini Reali, nel comune intento di restituire un elemento importante della storia e dell’arte dell’Area Marciana.
La collaborazione si accompagna all’intervento di restauro delle Procuratie Vecchie in Piazza San Marco, storica sede di Generali e futura casa della Fondazione Generali The Human Safety Net. La nuova vita dei Giardini trova inoltre correlazione con le attività di The Human Safety Net a favore della comunità, svolte attraverso azioni capaci di liberare il potenziale delle persone più vulnerabili.
Venice Garden Foundation
L’ambizioso progetto di recupero dei Giardini Reali di Venezia è stato realizzato da Venice Gardens Foundation. “La Fondazione è nata a Venezia nel 2014 per restaurare e conservare parchi, giardini e beni di interesse storico e artistico e per proteggerne la fauna al fine di restituire l’armonia e l’equilibrio dei luoghi”, spiega la presidente Adele Re Rebaudengo. “Iscritta all’Anagrafe Nazionale delle Ricerche del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la Fondazione è inoltre impegnata nello studio, nello sviluppo e nell’applicazione di programmi rivolti all’innovazione e alla gestione sostenibile dei beni paesaggistici e ai relativi percorsi formativi. Attenta alla cultura e all’arte, coniuga natura e linguaggi artistici in tutti i loro elementi di vita; i giardini restaurati dalla Fondazione saranno luogo d’incontro, dove ricercatori e artisti potranno sviluppare il vasto concetto metaforico di giardino, seminando segni, suoni, parole e visioni. Un luogo di pensiero, un entrare silenzioso in cui trovano spazio l’armonia e la contemplazione”. La Fondazione, inoltre, gestirà nel tempo la conservazione e la crescita con figure professionali e specifici programmi di manutenzione. “Un giardino deve essere ascoltato, coltivato, nutrito e protetto: un’attività continua, un evento da generarsi ogni giorno per accompagnarlo a germogliare ancora e ancora”, continua Adele Re Rebaudengo.
Testo di Alessandro Salina / foto Di Francesco Neri
Pubblicato su Villegiardini 01/2019 del gennaio 2019
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