A+B Gallery inaugura Valgua, la seconda personale di Hermann Bergamelli negli spazi di A+B Gallery a Brescia. Per l’occasione, l’artista presenta al pubblico per la prima volta Sottrazioni, una serie di sette opere pittoriche inedite. Per questa occasione, il filosofo Felice Cimatti ha scritto una riflessione che ci restituisce la pratica dell’artista fino ai giorni nostri. Il testo è inedito e viene pubblicato per l’opening.
Il titolo della personale è tratto da una località in provincia di Bergamo, Valgua, dove Bergamelli pratica lo sport dell’arrampicata sulla falesia. La decisione è quindi un rimando a due aspetti connessi con l’artista: da un lato la scelta dell’arrampicata come sport in cui è necessario ponderare ogni azione, mettendo in atto un gioco di calcolo, intuizione e metodo, e dall’altra la coincidenza visiva con le opere, quasi frottage delle pareti rocciose. Nel corso degli anni, Bergamelli ha diversificato il suo lavoro attraverso la realizzazione di tre tipologie di opere, codificandole sotto tre diversi nomi, ovvero Immersioni, Compressioni e Stratificazioni. Se con la prima serie l’artista ha lavorato con tinture di tessuti, elementi naturali e cuciture, nella seconda fase il tessuto è invece diventato una parte integrante della morsa da carpentiere che fa parte dell’opera. Per quanto riguarda le Stratificazioni, Bergamelli ha portato avanti la sua ricerca usando diversi metri di tessuto, prima tinto, poi strappato in fettucce e infine collazionato in centinaia di cuciture.
Seguendo quest’ultimo filone, l’artista nel corso del 2022 ha realizzato anche L’ultimo pasto è una coppa di ramen, un’istallazione pensata appositamente per gli spazi del ristorante Zazà Ramen a Milano. Il tessuto come materia di esercizio è al centro della ricerca di Hermann Bergamelli e viene indagato e analizzato nella sua fisicità attraverso processi e trattamenti, come azioni di lavaggio, strappo, stress coloristico e fisico, a cui l’artista stesso pone fine attraverso l’utilizzo delle ricuciture.
La serie realizzata in occasione di Valgua, si chiama Sottrazioni e vede Bergamelli impegnato nella sperimentazione con il media della pittura, attraverso l’uso del pigmento, del colore a olio e degli additivi tradizionali, come l’olio di lino e la trementina. In questa fase, questo nuovo metodo si traduce in opere pittoriche monocrome, in continuità con la sensibilità e le soluzioni formali che spesso contraddistinguono le opere dell’artista. Il primo passaggio avviene attraverso la distribuzione con le mani e con il mattarello di una pasta sulla tela, ottenuto dalla combinazione di questi due elementi instabili per natura che l’artista cerca di disciplinare. Le potenzialità di queste scelte materiche, forse anche un po’ azzardate, emergono nella fase di lavoro successiva, quando la sottrazione di materiale pittorico viene fisicamente agita con una spatola, quasi fosse un procedimento scultoreo. Con questo gesto definitivo, si ottiene come risultato un tipo di opera in cui emergono le sfumature frutto dell’esasperazione del materiale sulla tela, del limite della relazione tra l’artista stesso e il processo creativo.
Hermann Bergamelli, 1990 è nato a Bergamo dove vive e lavora. Si è diplomato nel 2016 in Nuove Tecnologie per le Arti dell’Accademia di Bergamo e ha frequentato nel 2018 una Scolarship alla Central Saint Martins di Londra. Tra le mostre e le attività recenti troviamo l’opera installata nella sede milanese di Zazà Ramen, la personale Electro Glide in Blu a cura di Irene Sofia Comi da A+B Gallery, l’intervento installativo per Ricominciare dal Silenzio Festival, passante ferroviario di Milano Porta Garibaldi, la collettiva 15-The Waiting Hall da A+B gallery, Brescia; I’ll be Home Tonight a The House, Milano; la personale Tòtòc da Rehearsal a Milano; e la partecipazione al festival ArtDate con The Blank Contemporary Art a Bergamo. aplusbgallery.it