La grandezza, la solitudine, il mito, la caducità dell’essere umano: gres art 671 presenta a Bergamo una nuova mostra dedicata a Marina Abramović, una delle figure più influenti del nostro tempo. Questa mostra è unica perché integra non solo il mio lavoro performativo, ma anche le mie ultime ricerche sull’uso di nuovi materiali e formati diversi, come nella mia più recente opera Seven Deaths, un’opera lirica che ho creato e successivamente trasformato in un’installazione video. Marina Abramović between breath and fire, questo il titolo del progetto, indaga alcuni temi chiave che hanno contraddistinto la carriera cinquantennale dell’artista: il respiro, il corpo, la relazione con l’altro e la morte.
30 lavori recenti e storici sono presentati in un rapporto osmotico con lo spazio espositivo di gres art 671 e, per la prima volta, il percorso espositivo coinvolge anche il giardino con il paesaggio sonoro Tree, in cui la diffusione tra gli alberi di un canto di uccelli sfuma i confini tra naturale e artificiale, tra realtà e finzione, tra mortalità e trascendenza. Un progetto complesso, che ha al proprio centro l’installazione cinematografica Seven Deaths dedicata da Marina Abramović a Maria Callas, di cui diventa una sorta di alter ego: un amore che ha avuto origine nell’adolescenza dell’artista serba, che ricorda di aver sentito per la prima volta la voce della Divina nella cucina della nonna a Belgrado e di essersi commossa per la sua potenza emotiva.
Un’esperienza immersiva
Non capivo le parole – era in italiano – e ricordo di essermi alzata in piedi, sentendo una scarica elettrica lungo tutto il corpo e un’incredibile emozione attraversarmi. Iniziai a piangere senza riuscire a controllarmi; fu una tale emozione da non poterlo mai dimenticare. MA Una serie di parallelismi, richiami e rimandi tra le vite delle due artiste trovano compimento nel film lirico che rappresenta un’esperienza immersiva a partire dalla rievocazione e messa in scena di sette morti tragiche e premature delle eroine interpretate da Maria Callas e impersonificate da Abramović, accompagnate dalla colonna sonora costituita a partire da sette assoli della soprano.
Era così forte sul palco, ma così infelice nella vita. E morì davvero per amore. Una volta, nel corso della mia vita, anch’io fui così innamorata da non riuscire a mangiare, a dormire, a pensare, ma poi, il mio lavoro mi salvò. MA Seven Deaths si configura come un’esperienza cinematografica immersiva basata su sette morti premature che Marina Abramović presenta sullo schermo, come colonna sonora sette assoli di Maria Callas. L’installazione manifesta la fascinazione di Abramović per l’opera e per la Callas in particolare, una passione iniziata durante l’adolescenza a Belgrado. Un viaggio coinvolgente attraverso la vita di una degli artisti più influenti del nostro tempo, abbinato alle arie più famose della Divina; un’esperienza catartica che spinge alla riflessione personale più profonda.
Karol Winiarczyk
Karol Winiarczyk, curatore between breath and fire raccoglie e racconta l’intero percorso artistico di Marina Abramović, in un itinerario che parte dalle prime celebri performance, come Lips of Thomas in cui l’artista, nel 1975, si incise una stella a cinque punte sull’addome e si sdraiò su blocchi di ghiaccio fino all’intervento risolutivo del pubblico o come Art Must Be Beautiful, The Artist Must Be Beautiful, video in cui la ripetizione ossessiva del titolo è accompagnata dalla visione dell’artista che si pettina aggressivamente con una spazzola. Interventi che sono passati alla storia e hanno consacrato Marina Abramović come maestra della performance.
In mostra non solo opere storicizzate
In mostra non solo opere storicizzate, ma anche lavori che l’artista ha scelto di riattualizzare e riattivare, anche grazie al coinvolgimento del pubblico, chiamato ad avere un ruolo attivo. È il caso di Mambo a Marienbad, in cui Abramović balla con scarpe magnetiche su un piedistallo. Di fronte al video, uno spazio è delimitato sul pavimento e il pubblico è invitato a danzare davanti alla proiezione, in modo da sfumare i confini tra partecipazione e presenza.
Siamo entusiasti di inaugurare gres art 671, nella sua forma definitiva, con Marina Abramović, artista di fama mondiale che ha sempre posto l’osservatore al centro delle proprie opere e della propria arte. Il nostro polo culturale è nato proprio con l’ambizione di coinvolgere quanto più possibile i visitatori, facendoli interagire con lo spazio e le opere, rendendoli parte attiva del percorso. Dopo la preview, in occasione della Capitale Italiana della Cultura 2023, ospitare ora between breath and fire significa per noi aspirare ad avere, in un’unica prospettiva, la visione di un’artista straordinaria con la missione di un luogo culturale, un connubio perfetto che ci onora e che certamente saprà suscitare grandi emozioni.
Roberto Pesenti
Roberto Pesenti, Presidente gres art 671 gres art 671 ha trasformato una porzione di quartiere in risorsa per la città e si impegna a rimodulare i concetti tradizionali per accogliere i linguaggi artistici e le espressioni del contemporaneo. Uno spazio urbano che diventa territorio di intervento, nella relazione costante tra arte e vita che rivitalizza la comunità che ne beneficia. In questa nuova mostra questa relazione è manifesta dalla potenza trasformativa delle opere di Marina Abramović. Siamo emozionati di poter lavorare a fianco di un’artista così importante, emozionati di poter offrire al pubblico un’esperienza che crediamo sarà indimenticabile. 4Insomnia, 1997, dalla serie Spirit House, performance per video
gres art 671
Un nuovo centro per l’arte e la cultura, nasce a Bergamo nel 2023 con l’intento di riattivare e restituire alla cittadinanza un’area ex industriale di oltre 3.000 mq per conservare e trasmettere la memoria della storia del luogo, creando uno spazio di produzione culturale: mostre e incontri, attività performative e laboratoriali diventano occasioni per accogliere e ispirare il pubblico, invitato a un’interazione libera e costante. gres art coniuga bellezza e impatto sociale, sviluppando modelli sostenibili che promuovano il benessere della comunità. Un luogo dove andare, scoprire, sperimentare, stare, nato con un ambizioso progetto di rigenerazione urbana promosso dal Gruppo Italmobiliare con Fondazione Pesenti. gresart671.org
Fondazione Pesenti Ets
Nel 2024 ricorrono i 20 anni dalla nascita. Da sempre attenta ai bisogni e alle necessità del territorio in cui opera, Fondazione Pesenti è stata protagonista della promozione del progetto di riqualificazione dell’ex area industriale del Gres. Oggi ha come mission la crescita culturale, civile e di genere delle giovani generazioni.
Italmobiliare
Fondata nel 1946 e quotata alla Borsa di Milano dal 1980, Italmobiliare è una delle principali investment holding italiane. Controllata dalla famiglia Pesenti, Italmobiliare detiene e gestisce un portafoglio diversificato di investimenti e partecipazioni con una visione strategica sostenuta da una storia finanziaria e industriale di oltre centocinquant’anni. La mostra, con prestiti di The Marina Abramović Archives, Lisson Gallery, Galleria Lia Rumma Milano/Napoli, è resa possibile grazie al contributo di Fondazione Pesenti e Italmobiliare.