Si chiama Gioia 22 il grattacielo che solcherà il cielo di Milano nel 2020. Nasce sulle fondamenta del precedente edificio dell’Inps (demolito nel 2012), in via Melchiorre Gioia, nel quartiere avveniristico di Milano, ovvero in Porta Nuova.
L’inizio dei lavori è previsto per la prossima estate; nel frattempo il personale addetto ai lavori si occupa di bonificare la zona e di rimuovere oltre duecento tonnellate di amianto.
Un’innovazione green: ecco tutto quello che c’è da sapere su Gioia 22
Per un’altezza complessiva di 120 metri e una superficie lorda di quasi 70 mq, Gioia 22 è pronta ad ospitare 26 piani dedicati al mondo dello smart working. 2700 sono le persone che potranno essere ospitate dal grattacielo.
Diamo qualche informazione tecnica in più: Gioia 22 è stato progettato dal Gregg Jones dello studio di Cesar Pelli, coordinato da Manfredi Catella di Coima sgr, e il finanziamento arriva da “Gioia 22” la società controllata dalla Abu Dhabi Investment Authority.
Oltre a svilupparsi in alto, il grattacielo vanta di quattro piani interrati e una grande terrazza con vista panoramica dello skyline di Milano.
Gioia 22 ricorda una vela della barca che solca gli oceani: è costruita interamente di vetro per riflettere tutto lo splendore della città e dei 90 mq sottostanti del Parco Biblioteca degli Alberi.
La novità che detta tendenze è la sostenibilità ambientale: a partire già dalla facciata in triplo vetro che contiene i consumi energetici, passando per i seimila mq di pannelli fotovoltaici che garantisco un fabbisogno energetico per oltre trecento abitazioni.
L’illuminazione, ovviamente, è completamente a led e i sentiti di riscaldamento-raffreddamento sono alimentati dall’acqua della falda acquifera.
«Questo progetto dimostra ancora una volta come la qualità architettonica non possa più prescindere dalla sostenibilità ambientale. Altro aspetto positivo e qualificante, lo sviluppo del quartiere coinvolge ora stabilmente anche il lato che si allunga alla stazione Centrale» spiega Pierfrancesco Maran, l’assessore all’urbanistica.
«Milano può candidarsi come laboratorio europeo di innovazione nello sviluppo del territorio con progetti di nuova generazione in grado di contribuire alla composizione di una ricetta italiana vincente nel realizzare edifici sostenibili che sappiano coniugare rendimento economico e sociale» sottolinea invece Manfredi Catella, fondatore e ceo di Coima Sgr.
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Via – Coima