A questo proposito, lo studio FAAB Architekture ha quindi previsto la nascita di un giardino verticale sulla facciata dell’edificio e su porzioni delle parti laterali, in un progetto comprensivo del recupero e del riammodernamento del palazzo, senza però impattare sul tessuto urbano. Non solo esteticamente anche in qualità di portatore di un messaggio proattivo verso l’ecologia e la sostenibilità che fosse recepito da tutti.
Il giardino verticale
Il giardino verticale che ricopre le facciate, è stato un mezzo che ha consentito di integrare l’edificio con il contesto circostante. La sede centrale dell’FNP a Varsavia, perciò, è diventata un elemento del paesaggio nel senso comune dei cittadini. La facciata verde dell’edificio annulla i confini tra architettura e natura. Tenuto conto della sua posizione geografica, in quanto primo esperimento di verde verticale in Polonia, il progetto e la sua realizzazione sono stati trattati come sperimentali.
La particolarità di questo progetto verte principalmente su due aspetti: favorire la sostenibilità e l’ecologia e le architetture. Il giardino verticale, morbido e rigoglioso, con le sue texture vegetali, attenua le geometrie squadrate e spigolose dell’edificio e contrasta armonicamente la levigatezza delle superfici rifinite con pannelli di cemento grigio chiaro. Il muro verde, naturalmente tridimensionale, arricchisce la facciata con la sua profondità. Questo effetto tridimensionale cambia costantemente nel tempo. L’effetto è dovuto alla vegetazione naturale delle piante in relazione alle stagioni dell’anno, motivo per cui anche la facciata dell’edificio si modifica di continuo. La biodiversità del muro, inoltre, partecipa a questo cambiamento a causa della germinazione dei semi portati dagli uccelli o dal vento.
Contesto storico
L’edificio si trova a Wierzbno, una parte del distretto di Mokotów, uno dei quartieri centrali di Varsavia. Il distretto è stato convertito da terreno agricolo a parte residenziale, negli anni 30 del 900. Si erge tra le ville residenziali sparse nel verde in cui sono immerse. Originariamente costruito come abitazione relativamente bassa, nel 1933 ha subito gravi danneggiamenti a causa dei bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale. A causa di ciò, aveva perso gran parte della facciata anteriore e parti dei soffitti su tutti i livelli. Ciò che era rimasto è stato infine distrutto da un incendio.
Dopo la guerra, a causa delle sue condizioni fatiscenti, l’edificio è stato inizialmente condannato alla demolizione. Tuttavia, a causa della significativa distruzione della città (il 72% degli edifici residenziali di Varsavia è andato perso a causa della guerra), la decisione di abbatterlo era stata revocata e l’edificio, nel dopoguerra, è stato restaurato. I lavori di ripristino erano stati eseguiti in modo scadente a causa della mancanza di disponibilità di materiali di qualità. L’aspetto originale dell’edificio non era più stato ripristinato.
Conservazione
L’edificio era sotto la protezione dell’Ufficio di Conservazione di Varsavia, per quanto riguarda i volumi dell’edificio e la disposizione delle finestre. Anche la proporzione della massa del muro dell’attico rispetto al resto dell’elevazione frontale, era oggetto di interesse dell’Ufficio di Conservazione. I termini delle condizioni per la costruzione, emanati dall’ufficio comunale, non consentivano l’ampliamento dell’impronta dell’edificio. Queste stesse condizioni hanno anche imposto il coordinamento anche della nuova soluzione progettuale con il carattere esistente, in particolare per quanto riguarda il ritmo e la simmetria delle elevazioni.
Valutazione strutturale
“…i muri crepati cadranno per il loro stesso peso”. “…la facciata della strada dell’edificio distrutta dalla bomba (aerea), il resto dell’edificio, il tetto e il 2° piano bruciati”. Ispettore J.Maliszewski, 17.08.1945, in merito a quello che è attualmente la sede del quartier generale dell’FNP in Krasickiego St. 20/22.
La struttura dello stabile richiedeva un’ampia gamma di interventi di stabilizzazione e rinforzo, comprese le fondamenta, i soffitti e i muri portanti. Tutte le riparazioni dei muri esterni, eseguite subito dopo la seconda guerra mondiale, dovevano essere rinnovate. Tutti gli angoli dell’edificio sono stati rinforzati dall’esterno, con lo speciale sistema di ganci in acciaio, fino all’intera altezza del muro. Le originali piste prefabbricate in terrazzo dovevano essere rinforzate con gli elementi in acciaio.
L’intervento sulle parti verdi
Oltre all’intervento strutturale dell’edificio, il progetto di FAAB Architektura, si è quindi occupato degli spazi esterni e di tutte le parti verdi. É stata rimossa la recinzione esistente nel cortile anteriore, intervento che ha contribuito ad ampliare lo spazio pubblico della strada e a incorporare il giardino sul retro. La creazione di ampie pareti vetrate al piano terra, dall’ingresso principale al giardino sul retro, stabilisce un ulteriore collegamento visivo tra la strada e la vista del giardino.
Identità proecologica del giardino verticale
Il muro verde è uno degli elementi che crea l’identità proecologica dell’edificio. Aiuta a migliorare il bilancio energetico e crea un microclima benefico al suo interno. Il giardino verticale, applicato sulle elevazioni frontali e su parte delle laterali, conferisce 260 metri quadrati di superficie verde ad ogni piano. Questo progetto di verde estensivo oltre a essere stato il primo in Polonia è stato anche fra i primi in in questa parte d’Europa.
All’interno del giardino verticale sono state incluse venti specie diverse di piante. Alcune di esse creano uno sfondo verde tutto l’anno, mentre altre fioriscono durante le stagioni più calde. Le piante con i frutti rossi decorativi aggiungono un accento di colore anche durante le stagioni invernali. Poiché il posizionamento delle piante è stato concordato con gli architetti, sulle facciate la presenza delle piante ha sottolineato il motivo geometrico del riquadro delle finestre, contrastando perfettamente anche a livello cromatico, a conferma di una precisa comunione fra linee architettoniche e piante.
Tutte le piante vengono rifornite di acqua e nutrienti necessari da uno speciale sistema di irrigazione supportato da una serie di sensori posizionati sulla superficie dei pannelli. In base alle informazioni raccolte, le pareti verdi vengono automaticamente irrigate e fertilizzate. Questo processo è controllato in tempo reale e può essere gestito online.
Il giardino verticale e la sua realizzazione
Un telo geotessile unico è stato impiegato come base per i moduli del muro verde e sostituisce la funzione del substrato che è responsabile di fornire alle piante il supporto appropriato. Il telo protegge anche le radici delle piante dall’esposizione alle condizioni meteorologiche mutevoli e difficili, fattore essenziale nella regione climatica in cui è stato installato il muro verde. I moduli, leggeri, sono stati montati su una sottostruttura in acciaio, che rende la manutenzione del sistema del giardino verticale un compito relativamente semplice. Le piante sono state posizionate nelle tasche appositamente progettate, utili anche nel caso di sostituzioni dinnanzi all’eventuale perdita di alcune piante.
I moduli del verde verticale sono stati montati con estrema precisione per ottenere il modello olistico desiderato. Ciascuno dei moduli era contrassegnato con la posizione esatta della sua collocazione. Anche la sottostruttura è stata costruita con particolare attenzione. La pendenza del muro ha dovuto garantire che il flusso corretto dell’acqua. Un’inclinazione troppo grande poteva causare la mancata ricezione di acqua da parte di alcune piante, mentre altre avrebbero potuto riceverne in eccesso.
Gestione delle acque piovane
La superficie biologicamente attiva, che supporta la ritenzione dell’acqua piovana, copre quasi il 67% del sito. Insieme al giardino verticale, l’area verde copre l’82% della superficie del complesso. L’acqua piovana raccolta dal tetto e dai marciapiedi viene convogliata nel bacino di raccolta sotterraneo e viene quindi utilizzata per irrigare tutto il verde realizzato. Questa soluzione aiuta a ridurre al minimo assoluto i consumi idrici e il volume di acque scaricata nella rete fognaria comunale.
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