TESTO E FOTO DI PETER MARTINI

IN LIGURIA, UN VECCHIO VIGNETO TERRAZZATO È DIVENTATO UN RIGOGLIOSO GIARDINO DI FIORI, FRUTTA E BACCHE CON CUI VENGONO PREPARATE DELIZIOSE E PROFUMATE RICETTE

Ho sempre amato i giardini e avendo avuto in sorte la fortunata chance di lavorare come maggiordomo sia in casa Agnelli, sia in casa Caracciolo, ho avuto modo di vedere come con il verde si potessero esprimere emozioni sublimi e profonde. Così quando ho ereditato da un mio zio, qualche anno fa, un vecchio vigneto terrazzato, abbandonato e invaso dai rovi, ho pensato che era tempo che anch’io mi cimentassi nell’ardua impresa. Non posso negare che non ero un principiante qualsiasi avendo avuto la possibilità di  accedere, come fortunato spettatore, all’esperienza e alle creazioni di dame raffinate e giardinieri talentuosi. Ricordo che, fra i primi consigli che mi vennero impartiti e a cui mi sono fedelmente attenuto, due mi colpirono in particolare; dovevo realizzare un giardino a mia immagine e somiglianza e avere fiducia: la natura, suprema maestra, avrebbe pensato al resto. Amo le rose e ne ho piantate in gran quantità attingendo alla nutrita collezione del vivaio Barni, geniale ibridatore italiano: l’elegante Donna Marella, dallo stelo lungo e il colore madreperla ha avuto un posto d’onore. Sono belle e profumano di tempi antichi anche Scent of Woman, Variegata Barni, Suni, Valentino, Wanda Ferragamo e Rita Levi Montalcino, tanto per citarne alcune. Adesso che è maturato, un giardino non è mai finito, vivo l’antico vigneto con felicità e leggerezza, cullato dai colori, dai profumi dei fiori e dal canto degli uccelli. Un angolo è dedicato ai fiori commestibili, un altro a bacche e frutta per la gioia dei miei nipotini e dei volatili della zona che vi trovano rifugio e cibo. A seconda del raccolto giornaliero imbandisco gelati, torte e frullati. Come recita un proverbio cinese, la vita inizia il giorno in cui cominci un giardino.