Il giardino e il museo Albert Kahn di Boulogne-Billancourt hanno come obbiettivo quello di far conoscere e valorizzare l’opera di Albert Kahn. Qui sono conservate la collezione degli “Archivi del Pianeta” del 1909-1931 che contano 72000 fotografie a colori, cento ore di pellicola in bianco e nero e 4000 lastre stereoscopiche in bianco e nero. Parte integrante del museo è il grande giardino di quasi quattro ettari.
Il giardino è stato chiuso al pubblico dal 2016 al 2019 e riaprirà il 2 aprile 2022 con un nuovo museo, un percorso di visita aggiornato ed alcuni altre novità.
Chi è Albert Kahn
Albert Kahn è stato un banchiere e filantropo francese, nato il 3 marzo 1860 a Marmoutier in Alsazia e morto a Boulogne-Billancourt il 14 novembre 1940.
A 19 anni si recò a Parigi, dove trovò lavoro come impiegato di banca. Contemporaneamente studiò lettere e diritto superando l’esame di stato in giurisprudenza nel 1884. Astuto finanziere ed avvocato, tra il 1889 e il 1893 fece fortuna speculando sulle azioni delle compagnie di oro e diamanti successivamente aprì una propria banca. Albert Kahn guardò subito verso l’estremo oriente in particolare il Giappone, dove contrae numerosi prestiti che gli garantiscono fortuna durante la fine del XIX secolo. Sarà proprio in quel periodo che instaurò stretti contatti con Hichiro Motono, l’ambasciatore giapponese a Parigi, e al più alto livello con la famiglia imperiale, che avrebbe poi ricevuto nei suoi possedimenti.
Albert Kahn acquista terreni a Boulogne-Billancourt
Nel 1895 Albert Kahn acquistò una casa a Boulogne-sur-Seine e quattro appezzamenti di terreno, iniziando così la costruzione del suo giardino. Con il passare del tempo comprò altri terreni fino a diventare il proprietario di quattro ettari.
Albert Kahn, nel corso di due decenni, ha aperto il proprio giardino di Boulogne-Billancourt a numerosi ospiti come il filosofo ed amico Henri Bergson ma anche ad artisti del calibro di Rodin, premi Nobel come Thomas Mann ma anche industriali, scienziati ed inventori.
Giardino francese
Inizialmente fece allestire un giardino scenico ma successivamente si rivolse al famoso paesaggista Achille Duchêne che progettò un giardino alla francese. Davanti un giardino d’inverno, aiuole geometriche si mescolandosi con alberi da frutto, soprattutto meli e peri, e rose antiche.
Giardino inglese
Il giardino centrale è delimitato ad est da un giardino all’inglese che comprendeva una latteria ed una voliera che ad oggi quasi tutto distrutti.
Il gusto di Albert Kahn per la ricchezza delle piante può essere notato dall’ampia varietà di specie essendo presenti sequoie, ginkgo ma anche alberi dei tulipani e Trachycarpus fortunei che era stata introdotta da poco in Europa.
Giardino giapponese
A sud, Kahn installa un giardino giapponese. All’epoca era composto da due parti, un villaggio composto da due case, un padiglione del tè e una pagoda (distrutta nel 1952) e l’altra parte invece era una specie di santuario comprendente la facciata di un tempio shintoista, due torii, un sōrin.
Completamente modificato nel 1990 dall’architetto paesaggista giapponese Fumiaki Takano, di questo set restano solo due ponti in legno e una porta che dà accesso al frutteto del giardino alla francese. Il paesaggista, per omaggiare Albert Kahn, ha ideato il giardino attorno a un ruscello che rievoca la vita e l’opera del banchiere, dalla nascita rappresentata dal cono di sassi alla morte che è invece la spirale.
Boschi colorati
A nord di questo complesso a Boulogne-Billancourt, Albert Kahn fece piantare tre boschi ornamentali.
Particolarmente d’effetto la “foresta blu” che presenta alberi dal fogliame bluastro. si possono trovare cedri dell’Atlante e pecci del Colorado ma anche arbusti dai fiori cerulei come azalee e rododendri. I fiori vanno a formare macchie colorate che conferiscono al giardino l’aspetto di un dipinto.
Boschi di betulle e prati estivi vanno a comporre il cosiddetto “bosco d’oro” dall’aspetto più selvaggio.
Ricreare le foreste dell’infanzia
Albert Kahn volle ricreare la foresta dei Vosgi in ricordo della sua infanzia. Il versante lorenese è evocato dalla parte collinare con blocchi di granito dove sono stati piantati abeti e pini mentre il versante alsaziano dei Vosgi è ricostruito tramite blocchi di arenaria e pini.
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