Giallo, rosso, blu è un’opera iconica del 1925 del pittore russo Vassily Kandinskij, uno dei pionieri dell’arte astratta. Questo dipinto rappresenta una sintesi perfetta delle teorie artistiche che Kandinskij sviluppò durante il suo periodo al Bauhaus, scuola di arte e design tedesca. Il quadro ad oggi è esposto al Musée national d’art moderne di Parigi.

Tecnica pittorica e uso dei colori

La tecnica di Kandinskij in Giallo, rosso, blu si basa sull’uso di forme geometriche e linee dinamiche che si intersecano e si sovrappongono. L’opera è caratterizzata da una netta divisione in due parti: a sinistra, colori caldi come il giallo e il rosso dominano, con forme più aperte e leggere, mentre a destra prevalgono tonalità fredde come il blu, con forme più chiuse e oscure.

Il giallo è associato all’energia e alla vitalità, mentre il rosso rappresenta la passione e l’intensità. Il blu, invece, evoca calma e introspezione. Kandinskij credeva che i colori avessero una loro ‘risonanza interiore’ e che potessero influenzare le emozioni dello spettatore.

Movimento artistico: l’astrattismo

Kandinskij è considerato uno dei fondatori dell’astrattismo, movimento che rifiutava la rappresentazione figurativa per concentrarsi su forme, colori e linee pure. L’obiettivo era esprimere emozioni e stati d’animo attraverso la composizione visiva, senza la necessità di rappresentare oggetti riconoscibili.

Similitudini e differenze nelle sue opere

Le opere di Kandinskij, come Macchia rossa II e Composizione X, condividono diverse caratteristiche con Giallo, rosso, blu. In tutte queste opere, l’artista esplora l’uso espressivo del colore e delle forme astratte per evocare emozioni profonde.

  • Uso del colore: in tutte le opere, Kandinskij utilizza colori vivaci e contrastanti per suscitare emozioni e creare dinamismo visivo.
  • Composizione dinamica: l’artista impiega linee fluide e forme geometriche o organiche che si intersecano e si sovrappongono, creando un senso di movimento e armonia.
  • Spiritualità e introspezione: le opere astratte di Kandinskij sono spesso un riflesso del suo interesse per la spiritualità e la connessione interiore con l’universo.
  • Evoluzione stilistica: mentre Giallo, rosso, blu presenta una divisione cromatica netta, opere come Composizione X mostrano una maggiore fluidità e libertà espressiva, ma mantengono l’attenzione sulla risonanza emotiva del colore.

Macchia rossa II 

In Macchia rossa II (1921), Kandinskij utilizza forme organiche e colori vibranti per creare una composizione dinamica e fluida. Il rosso domina la scena, con accenti di blu e verde che aggiungono profondità e contrasto. Le forme sembrano fluttuare nello spazio, creando un senso di movimento e spontaneità.

Macchia Rossa II, Wassily Kandinsky, 1921 [Vasilij Vasil’evič Kandinskij, Public domain, Wikimedia Commons]

Composizione X 

Composizione X (1939) è un’opera tarda di Kandinskij, caratterizzata da uno sfondo nero che enfatizza le forme colorate e astratte che fluttuano sulla tela. Le forme sono più fluide e biomorfiche rispetto alle opere precedenti, riflettendo l’influenza del surrealismo. Questa composizione rappresenta un viaggio interiore e spirituale, con colori e forme che evocano un universo onirico e mistico.

Composizione X, Vassily Kandinsky, 1939 [Vasilij Vasil’evič Kandinskij, Public domain, Wikimedia Commons]
Giallo, rosso, blu è un capolavoro che incarna perfettamente la filosofia artistica di Vassily Kandinskij. Attraverso l’uso magistrale del colore e delle forme astratte, l’artista riesce a trasmettere emozioni profonde e a coinvolgere lo spettatore in un’esperienza sensoriale unica. Opere come Macchia rossa II e Composizione X dimostrano l’evoluzione del suo stile e la continua ricerca di nuove forme di espressione artistica.

 

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