Frutti antichi e dimenticati: una frase che compare spesso nei claim di mostre e vivai e che definisce varietà coltivate nel passato, una memoria storica che oggi si cerca di recuperare in nome della biodiversità.
La riscoperta dei frutti antichi
Abbandonate perché non in linea con le produzioni dell’agricoltura intensiva, le vecchie varietà di frutta vivono da qualche anno un nuovo interesse non solo per le indubbie qualità organolettiche, ma anche grazie ai colori e alle forme dei frutti inusuali o curiosi. Sono piante con un valore storico e a volte affettivo, spesso tramandate per generazioni. Un’eredità da esibire con orgoglio, come fa la contea del Worcestershire, che ha sullo stemma un albero di pere, introdotte lì dai Romani. Alcune sono così antiche da essere entrate nel linguaggio quotidiano, come la mela ‘Pomme d’api’, la mela appiola, che veniva utilizzata dai monaci per creare unguenti ed è all’origine della parola pomata. Curiosi anche molti nomi, che richiamano spesso grazie femminili, come l’irriverente ‘Susina Coscia di Monaca’ e la voluttuosa ‘Poppa di Venere’.
Rubus idaeus e ibridi
Piante folte con lamponi di colore giallo, molto aromatici e saporiti, che maturano
da metà estate. Alcuni ibridi hanno fioriture ripetute e frutti da maggio all’autunno. © Foto di Vivai Belfiore
Pyrus pyrifolia
Il nashi, pero di originale orientale, è un piccolo albero a crescita lenta, con bei fiori grandi e bianchi. Produce frutti dolci, croccanti come mele ma dal sapore di pera. © Foto di Vivai Belfiore
Crataegus x lavallei
È un azzeruolo coltivato per i suoi piccoli frutti aranciati, molto decorativi fino ad inverno inoltrato. Albero esuberante con fogliame di un bel verde lucido. © Foto di Vivai Belfiore
Cydonia oblonga
La varietà piriforme di cotogno è un piccolo albero con bellissimi fiori rosa. I frutti sono a pera, di buona pezzatura e con polpa poco granulosa.
Si consumano solo cotti. © Foto di Vivai Belfiore
Ficus carica ‘Brogiotto nero’
Detto anche fiorentino, è una delle migliori varietà toscane. Il frutto medio, schiacciato e con peduncolo corto, è molto saporito e dolce. Maturazione molto tardiva. © Foto di Vivai Belfiore
Arbutus unedo
Il corbezzolo è un cespuglio mediterraneo, sempreverde, con fiori bianchi e frutti rossi, dolcissimi, da consumare anche crudi. Fiorisce e fruttifica tra novembre e dicembre. © Foto di Vivai Belfiore
Cornus mas
Il corniolo è un grande arbusto molto adattabile.
I bei fiori gialli si aprono a gennaio, anche sotto la neve. I frutti lucidi, rosso acceso e giallo, maturano in estate. © Foto di Vivai Belfiore
Malus communis ‘Rotella’
Mela tipica della Lunigiana e della Garfagnana. Frutti rotondi, schiacciati, con buccia verde e striature rosse. Polpa molto profumata e consistente. Molto serbevole. © Foto di Vivai Belfiore
Frutti antichi, una storia di mistero
I frutti meno comuni portano con loro anche usi insoliti, leggende e un po’ di mistero. Ad esempio, il melograno, con il suo scrigno copioso di semi, era legato ai culti della fertilità, mentre i Romani e i Greci consacravano i nespoli al dio Crono. Il legno di corniolo, invece, per la sua durezza veniva usato per fabbricare giavellotti, come racconta Virgilio, e ruote di ingranaggi. Anche il corbezzolo, pianta nazionale dell’Italia, compare nell’Eneide e addirittura Giovanni Pascoli gli dedicò un ode. Pianta mediterranea per eccellenza, il corbezzolo è misteriosamente presente in un angolo d’Irlanda.
Frutti antichi: non solo nei frutteti
I frutti antichi, arbusti o alberi che siano, sono adatti ai giardini contemporanei. Grazie al lavoro di recupero di vivaisti specializzati, si può scegliere tra centinaia di varietà, da coltivare magari a spalliera per un hortus conclusus, come fanno gli inglesi, o per regalarsi una intera collezione di mirabilia. Per i lettori di Villegiardini, Giacomo Fiorini dei Vivai Belfiore ha scelto sedici piante insolite o rare adatte al giardino. vivaibelfiore.it
Pyrus communis ‘Farinaccia’
Eccellente pera dal frutto appiattito, buccia giallo verdastra, che arrossisce al sole. Polpa profumata e burrosa, molto gradevole. Maturazione estivo autunnale. © Foto di Vivai Belfiore
Prunus x dasycarpa
Ibrido naturale tra un susino e un albicocco, di antica data. Fiori bianco rossastri. Il frutto è di colore sanguigno come la polpa molto profumata e aderente al nocciolo. © Foto di Vivai Belfiore
Ziziphus vulgaris
Piccolo albero spinoso dai rami contorti e corteccia attraente. Le giuggiole sono grosse e allungate, con polpa bianca e dolce, maturano in ottobre. Necessita di impollinazione. © Foto di Vivai Belfiore
Prunus persica
‘Poppa di Venere’
Cultivar di pesco cotogno, molto vigorosa. I frutti sono grandi e di bell’aspetto, spiccagnoli. La polpa è bianca e profumata. Varietà tardiva, matura in settembre. © Foto di Vivai Belfiore
Punica granatum
‘Nero di Persia’
Melograno piccolo e spinoso, dai fiori rossi, bello in ogni stagione. I frutti hanno la buccia violacea, quasi nera e i semi sono scuri, dal sapore astringente. © Foto di Vivai Belfiore
Prunus avium
‘Moscatella gialla’
Buonissima ciliegia, inconfondibile per l’epidermide gialla e il sapore di moscato. Matura in giugno. È una cultivar molto resistente. © Foto di Vivai Belfiore
Prunus domestica ssp. insititia ’Coscia di monaca’
Antica varietà rustica di susina damaschina. Il frutto è allungato, tendenzialmente giallo con maculature bruno rossastre. Polpa soda, saporita. © Foto di Vivai Belfiore
Mespilus germanica ‘Reale’
Nespolo con frutti molto grandi. Dato il contenuto elevato di tannini, si consumano solo
ammezziti, con una sorta di fermentazione che li rende morbidi e dolci-aciduli. © Foto di Vivai Belfiore
Elena Zanni
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