Materiali di recupero e soluzioni inedite conferiscono una personalità unica allo chalet di Francesca Neri Antonello a Celerina, nel cuore dell’Engadina.
“L’ Engadina è per me un luogo del cuore”, spiega Francesca Neri Antonello, architetto di successo che proprio in questo territorio ha realizzato molti dei suoi progetti. Posizionata sulla via Maistra che attraversa tutta la valle, Chesa Cromer è un luogo accogliente e conviviale, dove Francesca ama riunire la sua famiglia e invitare amici, tra un calice di vino e del buon cibo.
“Quando io e mio marito abbiamo acquistato questa casa, era in stato di completo abbandono”. Per questo motivo si è reso necessario un radicale intervento di ristrutturazione, che l’architetto ha affrontato in maniera e sperimentale. “Lavorando sulla mia casa ho potuto osare più del solito. Innanzitutto ho utilizzato materiali a quel tempo dirompenti per l’Engadina, come per esempio il microcemento per i pavimenti.
Anche la scelta del legno, materiale a me molto caro e che assieme al ferro utilizzo sempre nei mei progetti, è stata inusuale. In un periodo in cui il tema della sostenibilità non era ancora di tendenza, ho scelto per il rivestimento degli ambienti legnami di recupero, bruciati dal sole e ricchi di imperfezioni e schegge”. Un’altra ispirazione nel progetto deriva dalla storia di questa casa che, fino al 1964 è stata sede dell’atelier del pittore austriaco Carlo Maximilian Cromer.
“Un artista che amava molto la scultura e il fatto mi ha suggerito di dare al progetto un’impronta plastica, che tuttavia non cancellasse tracce e sedimenti del passato”. Questo richiamo alla scultura è particolarmente evidente nella scala elicoidale che collega i tre livelli dello chalet. Generalmente interpretata come elemento di servizio, in questo caso è stata disegnata come una scultura in ferro con gradini di cemento e posizionata, in bella vista, al centro dello spazio.
Un altro elemento con una forte personalità è il caminetto. “Non mi piaceva per niente e, senza molte speranze l’ho dipinto di bianco”. Una scelta che gli ha conferito un aspetto originale, che incuriosisce e piace. “Nel corso del tempo è diventato il cuore della casa. Conferma in questo la mia idea della bellezza dell’imperfezione”… Chesa Cromer è stata in passato un luogo di grande creatività e continua a esserlo ancora oggi. “Ha una bellissima aurea. La sua luce meravigliosa porta ispirazione. Per questo motivo è per me un luogo ideale dove raccogliere le idee, fare ricerca e brainstorming per i miei progetti lavorativi”.
Le tinte sobrie delle pareti e del pavimento in microcemento esaltano la matericità del legno di recupero, ricco di gradevoli imperfezioni, nodi e scheggiature che rendono gli ambienti unici e originali La scala elicoidale in ferro, con la sua presenza scultorea, è uno dei segni ditintivi di Chesa Cromer e per questo motivo, è stata posizionata al centro dell’ambiente. fnaconcept.com