La Fondazione Prada a Milano è un centro di arte contemporanea, completato nel 2018 su progetto dallo studio di architettura olandese di fama internazionale OMA, che rivoluziona il concetto di espositivo.

Un grande evento di mostre, proiezioni e spettacoli

L’ampio programma di eventi comprendenti mostre, proiezioni cinematografiche e spettacoli di danza, è contenuto all’interno di una ex distilleria dei primi anni del Novecento situata a Largo Isarco, nella zona di Porta Romana. I volumi preesistenti sono stati in parte conservati e in parte rimossi, per essere poi integrati con edifici moderni, nella definizione di una dimensione in cui antico e nuovo coesistono, “in un processo di continua interazione, quasi fossero frammenti destinati a non formare mai un’immagine unica e definita, in cui un elemento prevale sugli altri”.

Fondazione Prada: storia di un’istituzione culturale dinamica

Nel 1993, Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, i due innovatori della famosissima casa di moda Prada, hanno dato vita a Fondazione Prada con l’intento di finanziare progetti volti a promuove la cultura contemporanea in Italia e nel mondo. Eventi di arte contemporanea, cinema, danza e architettura, sono visitabili nelle due sedi dell’organizzazione presenti a Milano, negli spazi collocati rispettivamente a Largo Isarco, periferia sud della città, e nel centralissimo Osservatorio della Galleria Vittorio Emanuele II. Una terza si trova invece nella cornice storica di Palazzo Ca’ Corner della Regina, affacciato sul Canal Grande di Venezia.

Preservation is overtaking us! (La conservazione ci sta sovrastando!)

Nell’affrontare il discorso sull’architettura contemporanea, Rem Koolhaas, fondatore negli anni Settanta dello studio OMA, si è soffermato, con atteggiamento autoironico e disincantato, sul fallimento delle pretese globalizzanti delle archistar. Lo stesso approccio è stato ripreso nelle conferenze tenute dal filosofo-progettista olandese in prestigiose università, che hanno avuto come esito il libro ‘Preservation is Overtaking Us’, curato da Jorge Otero-Pailos e pubblicato nel 2014. Lo sguardo cinico di koolhaas individua la possibile via a una nuova modernità non nella ricerca di un formalismo estremo ma piuttosto in un’architettura che “viene salvata dall’obsolescenza e appare contemporanea in quanto riformulata dalla conservazione come culturalmente significativa”.

Gli spazi della Fondazione Prada a Milano di OMA

L’ingresso della Fondazione Prada a Milano di OMA. Nella successione di piani della fotografia si incontrano prima gli edifici della ex distilleria, poi il Podium e, sullo sfondo, la figura svettante della Torre © DesignerToparchitect (CC BY-SA 4.0)
Gioco di rimandi tra le superfici riflettenti del Cinema e l’edificio del Podio © Jacqueline Poggi (CC BY-NC-ND 2.0)
Una mostra d’arte allestita all’interno di un ex edificio produttivo © Jacqueline Poggi (CC BY-NC-ND 2.0)

Un nuovo indirizzo per l’architettura contemporanea sembra quindi avere origine dalla giustapposizione tra un consapevole recupero del patrimonio edilizio esistente e l’innesto di nuovi elementi contemporanei. La Fondazione Prada a Milano di OMA è l’esito di questa linea di pensiero.

Un complesso composto da sette edifici

Il complesso è sviluppato su una superficie totale di 19.000 metri quadrati, è composto da sette edifici esistenti e tre nuove strutture tra cui il Podium, il Cinema e la Torre, l’ultima in ordine di tempo a essere stata inaugurata. L’ampia porzione centrale dell’ex comparto è stata demolita liberando così lo spazio a un cortile. In esso si inserisce l’auditorium multimediale del Cinema, uno spazio flessibile con posti a sedere facilmente rimovibili per essere convertito in un ambiente continuo e caratterizzato da aperture a soffietto che consentono un’interazione con l’area esterna.

Il muro arricchito con elementi eccezionali

Il muro che definiva il perimetro del lotto industriale è stata mantenuto, arricchito però dalla presenza di elementi eccezionali. Il Podium, destinato alle esposizioni temporanee, è stato articolato su due livelli. Un podio interamente vetrato con sovrapposto un secondo corpo rivestito in schiuma di alluminio. L’unico edificio pluripiano della ex distilleria, rinominato ‘Haunted House‘, è stato ricoperto con foglia d’oro, enfatizzando il senso materico nel rapporto con le forma dell’architettura.

La torre

La Torre, costruita nell’angolo nord-ovest, reagisce all’orizzontalità dell’impianto scandito in senso longitudinale dai prospicenti binari ferroviari. Questo volume, nei suoi piani di altezza crescente che alternano geometrie rettangolari e trapezoidali, ospita mostre permanenti con opere di artisti internazionali tra cui Jeff KoonsWalter De Maria, Pino Pascali, Damien Hirst e Carsten Höller.

Andrea Zanin

 

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