Ogni seme è energia in potenza: l’embrione di nuova pianta o, in senso lato, una nuova idea di futuro per il giardino e per il pianeta. I semi – elementi fondamentali per la sopravvivenza della vita sulla Terra e tema in primo piano nell’attuale dibattito sull’adattamento al cambiamento climatico – sono al centro della XXXII edizione primaverile della Tre Giorni per il Giardino, in programma da venerdì 3 a domenica 5 maggio 2024 al Castello e Parco di Masino, Bene del FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS a Caravino (TO).
Durante la mostra mercato, tra le più importanti e apprezzate manifestazioni florovivaistiche nel nostro Paese, il pubblico potrà scoprire le novità di oltre cento vivaisti provenienti da tutta Italia e da Oltralpe. La presenza di espositori altamente specializzati – che proporranno nuove piante e idee per creare un giardino naturale ed ecosostenibile – permetterà di approfondire la conoscenza e l’importanza dei semi. Un nutrito programma di dimostrazioni tecniche, laboratori, conferenze e incontri tenuti da esperti e appassionati del settore renderà accessibili ai visitatori di ogni età non solo la coltivazione e la cura del verde, ma anche la filosofia del rewilding, che nel 2024 sarà il fil rouge di entrambe le edizioni della Tre Giorni, curate da Emanuela Orsi Borio.
Per un giardino amico della natura: il tema della Tre Giorni nel 2024
Trasformare un giardino convenzionale in un giardino amico della natura o, meglio, in un giardino ri-naturalizzato è questione di scelte e azioni alla portata di chiunque: questo è il messaggio che gli organizzatori, gli espositori e i relatori della Tre Giorni si impegnano a trasmettere nel 2024. Conservare semi ed ecosistemi efficienti significa garantire la biodiversità e la libera espressione della natura: nel seme e nel suo patrimonio genetico sono custodite, infatti, nuove e preziose informazioni qualitative che attendono di essere messe in luce per assicurare la sopravvivenza di molte specie animali e vegetali e l’adattamento al cambiamento climatico. Ri-naturalizzare è la parola d’ordine e si concretizza con il “farsi da parte” dell’uomo, avvalendosi delle energie naturali anziché contrastarle. Significa imparare a lasciare che i processi naturali ed ecologici possano rimettersi in moto, riconoscendo il loro valore e diritto a evolvere spontaneamente e autonomamente secondo la propria inventività, logica e dinamica. Questo rappresenta l’unica strada percorribile per la sopravvivenza della Terra e di tutte le forme di vita che la abitano. Nel corso della Tre Giorni di maggio e ottobre 2024 si potrà comprendere come questo “farsi da parte” dell’uomo non sia sinonimo di inattività ma di operosità informata, consapevole e lungimirante.
Il programma culturale della Tre Giorni per il Giardino, edizione primaverile 2024: “Del seme e del seminare”
La crisi ambientale suscita numerosi interrogativi: cosa sta succedendo? Quali sono i suoi effetti? Quali esperienze sono portatrici di nuove idee per il futuro che sta nascendo? Il contesto attuale – che sarà messo a fuoco, venerdì 3 maggio alle ore 14.30 durante l’incontro Faccia a faccia con il cambiamento climatico con Serena Giacomin, fisica climatologa presidente dell’Italian Climate Network – farà da sfondo agli interessanti esempi portati da espositori e interlocutori specializzati. Alle 15.45 il programma proseguirà con Nadia Nicoletti, ortolana e giardiniera, animatrice del portale www.ortidipace.org, e Clark Lawrence, giardiniere e fondatore dell’associazione culturale Reading Retreats in Rural Italy, che parleranno di come Salvare i semi per salvaguardare la biodiversità: astuzie e segreti per raccogliere e conservare i semi delle piante dell’orto e del giardino. Al termine dell’incontro seguirà uno scambio di semi provenienti dall’orto-giardino di Nadia e Clark. L’ultimo appuntamento della prima giornata sarà alle 16.45 con la tavola rotonda – moderata dalla curatrice scientifica della Tre Giorni Emanuela Orsi Borio – sul tema della Salvaguardia delle specie alpine: dalla semina alla fioritura, impollinazione e produzione di nettare; saranno coinvolti in dialogo Maria Teresa Della Beffa, botanica e divulgatrice scientifica, Marco Picca Piccon, vivaista esperto in piante alpine, che nella sua Osteria di campagna sa cucinare e valorizzare la flora autoctona, e Massimo Carpinteri, apicoltore e uno dei maggiori esperti di miele a livello italiano, presidente di AMi – Ambasciatori dei Mieli, associazione culturale con l’obiettivo di sostenere e diffondere la cultura apistica, del miele e degli altri prodotti dell’alveare. Sabato 4 maggio vedrà tra i protagonisti la giornalista e divulgatrice Maria Tatsos che alle 11 illustrerà come I semi salveranno il mondo. Alla scoperta dei piccoli scrigni vegetali in cui c’è anche il nostro futuro.
A seguire, alle 12, Daniela Bruno, Vice Direttrice Generale FAI per gli Affari Culturali, condurrà una tavola rotonda con Emilio Isgrò, una delle figure più significative del panorama artistico contemporaneo, l’archeobotanico Mauro Rottoli e il geobotanico Graziano Rossi su Non solo per il giardino. Semi nell’arte, nella storia e nella scienza: Isgrò, che ha definito il seme come segno del possibile e della necessità, simbolo della dirompente potenza creatrice della vita e dell’arte, Rottoli, l’archeologo milanese che studia gli antichi resti vegetali e Rossi, docente dell’Università degli Studi di Pavia che si occupa di conservazione delle risorse fitogenetiche in agricoltura, dialogheranno sul tema fulcro dell’evento, il seme, come elemento fisico e filosofico per pensare e costruire il mondo che verrà. Alle 14 Angelo Garanzini, uno dei massimi esperti nazionali e internazionali di ibridazione delle iris barbate alte, creatore di numerose varietà premiate e riconosciute dalla Società Italiana dell’Iris e dall’American Iris Society, illustrerà Il grande mondo delle iris, ibridazione e creazione di nuove varietà in compagnia di Alessandro Corbellini ed Emanuela Orsi Borio.
Alle 15 sarà la volta dell’intervento di Giovanni Delù, responsabile dell’Orangerie di Châteauneuf e del Jardin du Parfumeur a Trianon, Reggia di Versailles, intitolato Viaggi di semi tra tavola e giardino fino alla corte dei Re di Francia, nel quale si ricostruirà il percorso di alcune piante, oggi comuni, attraverso i contenenti fino ai banchetti e ai giardini dei sovrani francesi, considerate come simboli di potere e di gusto. Alle 15.30 presso il Tendone Laboratori, l’agricoltore Giampiero Gauna mostrerà La semina dei fiori e suggerirà tecniche e consigli per seminare fiori annuali, biennali e perenni. Chiuderanno la seconda giornata il naturalista e agronomo Andrea Ferrario (Studio F.A. Natura di Turate), Emanuele Sala della Società agricola Due Soli (Besana Brianza) e Lino Zubani, di Flora Conservation, che alle 16 converseranno sui “Semi autoctoni per prati naturalistici e interventi di restauro ambientale” e sullo strumento del “fiorume” per rispondere all’esigenza sempre più stringente di ricostruire gli habitat naturali in contesti ambientali da riqualificare.
La giornata di domenica 5 maggio si aprirà alle 11 con Barbara Bernardini e la presentazione del suo libro “Dall’orto al mondo. Piccolo manuale di resistenza ecologica” (Edizioni Nottetempo), nel quale la scrittrice narra un anno di coltivazioni e sperimentazioni nel proprio piccolo orto domestico, luogo che “mette di fronte” agli effetti della crisi ambientale e climatica e ispira riflessioni e spunti per recuperare un legame con la terra, necessario per immaginare il futuro. Alle 12 Francesco Cichetti e Idris Musa, giardinieri dell’Orto sul Colle dell’Infinito, Bene del FAI a Recanati (MC), parleranno del recupero della biodiversità agricola che – grazie alla memoria contadina degli anziani e ai rapporti con l’Università e le associazioni del territorio – viene praticato nell’orto dell’antico Monastero di Santo Stefano, dove Giacomo Leopardi ambientò la poesia L’Infinito, aperto al pubblico dal FAI dal 2019.
Ancora, alle 14 Alice Pasin – conservatrice di ortive locali e insegnante di tecniche di riproduzione, promotrice della relazione tra culture contadine e tecniche agricole innovative e appassionata di cucina crudista a base di germogli, ortaggi ricercati e piante spontanee – parlerà del suo libro “Di seme in meglio. Manuale per riprodurre facilmente i propri semi” (Edizioni Semirurali), rivolto a chi voglia dedicarsi alla coltivazione partendo dall’autoproduzione delle sementi e scritto in collaborazione con gli esperti della Rete Semi Rurali. Sempre alle 14 presso il Tendone Laboratori Vasco Venturi, maestro terracottaio, condurrà un corso pratico di terracotta e mostrerà come modellare un vaso d’argilla, mentre alle 15.30 Giampiero Gauna spiegherà come seminare gli ortaggi nell’orto familiare. Alle 15.30 presso il Tendone Centrale chiuderà la manifestazione lo spettacolo per i bambini Semi. Un piccolo grande viaggio, tratto dall’omonimo libro di J.R. Alonso e M. Pischetta (Edizioni Aboca | Kids): un modo divertente per esplorare il mondo dei semi attraverso il kamishibai, il teatro d’immagini di antica origine giapponese, organizzato da Politheater in collaborazione con 42Stems.
La mostra mercato della Tre Giorni, edizione primaverile 2024: i vivaisti new entry e gli espositori storici con le loro novità
Tra gli oltre cento vivaisti presenti alla mostra mercato, nel 2024 ci saranno alcune interessanti novità: per il primo anno esporrà Lorena Franzi, agronoma e titolare della azienda agricola I fiori della Barisella di Momo (NO), nata nel 2020. Lorena porta avanti da sola il vivaio e da subito ha iniziato a coltivare piante dimenticate per giardini rustici, all’inglese. In particolare, si sta dedicando alla ricerca di varietà particolari di Dahlie, di cui ha raccolto 160 diverse tipologie. Ancora, Giulia Trentin e Alessandro Toppan, titolari di Zia Nina Flower Farm, arriveranno da Breda di Piave (TV) a Masino per raccontare la loro straordinaria attività: in due ettari di terreno coltivano fiori antichi in modo etico e sostenibile, nel rispetto della natura e della stagionalità di ogni varietà selezionata. I fiori seminati sono il frutto di una scrupolosa attività di ricerca e selezione che Giulia porta avanti stagione dopo stagione. Anche Davide Contis di Cactis, Minerbio (BO), porterà per la prima volta alla Tre Giorni le sue produzioni: esemplari indicati per giardini che non hanno bisogno di irrigazione, piante mediterranee e montane, piante succulente e cactacee resistenti al freddo, riprodotte – da seme o da talea – in un grande giardino roccioso “sperimentale”.
Molti espositori storici, affezionati alla Tre Giorni, torneranno anche nel 2024 e proporranno le loro nuove produzioni: tra questi, Il giardino delle essenze perdute di Marta Stegani di Canegrate (MI) presenterà una collezione di fucsie, di pelargoni – un piccolo numero di zonali a foglia colorata, rosebud e stellar – edere e qualche erbacea perenne da ombra; la Floricoltura Nifantani Liviana di Varallo Pombia (NO) proporrà piante e arbusti decorativi di stagione, da esterno, insoliti e rari come Davidia involucrata Sonoma, Cercis canadensis “Carolina sweetheart”, Magnolia “champaca” Daphne in varietà, Vitex x Chicagoland Blue, Ginkgo in varietà; Il melo selvatico di Albugnano (AT) esporrà una piccola selezione di piante da orto con annuali da fiore, compagne dell’orto giardino, coltivate in modo sostenibile con uso di vasi biodegradabili, Hoyamia di Gattico-Veruno (NO) una collezione di hoya, di facile coltivazione, riprodotte per talee da pianta madre e semina di ibridi coltivati in serra. Ancora, Fiorichiari di San Pietro Mosezzo (NO) presenterà rose antiche e moderne, iris barbata, clematis e la nuova rosa Blue Girl; Glorio Annalisa di Diano San Pietro (IM) proporrà una collezione di rose botaniche e da bacca, una collezione di ibridi di rose persiche e una collezione di rose 2bee- friendly per popolare il giardino di insetti utili, oltre a materiali informativi con foto e indicazioni sulla procedura della coltivazione delle rose da seme.
L’Azienda Agricola Menzio Alessandro di Andezeno (TO) tornerà alla Tre Giorni 2024 con antiche cultivar di solanacee (oltre cento varietà di pomodori, peperoni, peperoncini), cucurbitacee (zucche, meloni, cetrioli), piante insettivore martynia insettivora, piante erbacee varie e numerose piccole novità come diverse cultivar di Gomphrena Globosa, in una collezione di antiche, particolari, autoctone, alloctone e rare varietà, ottenuta in decenni di ricerca, mentre Priola Pier Luigi di Treviso porterà piante erbacee perenni e graminacee ornamentali utili alla biodiversità di giardino sinergico e dinamico, oltre che a bassa manutenzione, e Renato Ronco di Torino collezioni di aceri giapponesi e cornus da fiore Taxodium, Podocarpus, Felci arboree e piante insolite. Rhododendron di Monteu da Po (TO) presenterà rododendri, azalee a foglia caduca, azalee japoniche e indiche e, in linea con il tema della manifestazione, alcune camelie e rododendri nati da seme e semi da regalare, mentre Maioli di Salvaterra (RE) proporrà 2000 varietà di piante da frutto antiche e classiche, viti antiche e senza trattamenti, frutti insoliti e del benessere, frutti nani e colonnari, e ancora frutti di bosco curiosi. Tarricone Graziella di Ciriè (TO) esporrà un assortimento di Petunia, anche di propria genetica, Calibrachoa e Verbena, annuali insolite e autodisseminanti, come fiordaliso, cosmos, papaveri e nigella e come novità la Cuphea procumbens ‘Sweet Talk’; Un angolo di deserto di Castellaneta Vincenzo di Castel Focognano (AR) una collezione di piante carnivore di vari tipi, le ultime selezioni di Sarracenia e la pianta rara Brocchinia reducta; Vivai Verbene di Bene Vagienna (CN) alcune varietà di fiori per l’orto, belli e utili per la vigoria delle coltivazioni, perché attirano insetti amici e impollinatori e aiutano ad allontanare i parassiti, oltre a collezioni di pomodori antichi e dal mondo e di ortaggi particolari.
Il Vivaio Anna Peyron di Saskia Pellion di Persano Castagneto Po (TO), che da sempre ama proporre piante come quelle che ogni vero giardiniere vorrebbe trovare per il proprio giardino, porterà rose, ortensie, clematis e arbusti, tutti rigorosamente coltivati all’aperto senza uso di insetticidi e concimazioni chimiche per forzarne la fioritura. Il Vivaio Corazza di Lucia Cortopassi di Pietrasanta (LU) presenterà piante insolite dal mondo, collezioni di bromeliacee, araceae, begonia, tephrocactuss, sansevieria, stapeliae, paeonia, iridaceae, piante alimentari insolite e aspidistria, mentre presso lo stand del Vivaio G&B Buffa di G. Buffa di Poirino (TO) il pubblico potrà acquistare peonie arbustive, peonie erbacee, ibridi intersezionali di peonia in collezione, produzione realizzata in proprio, seguendo pratiche agricole integrate e con il minor uso possibile di fitofarmaci. Ancora, al Giardino di Famiglia di Rosanna Nicoletti di Sommo (PV) si troveranno 150 varietà di tuberi di dalie e alcuni abbinamenti creati ad hoc, 40 varietà di semi di fiori molti dei quali amici degli impollinatori (varietà americane), oltre a vasi di vetro riciclato per contenere i bulbi e i fiori di campo.
Tra gli espositori di oggetti e idee per il giardino, la Bottega di Betti di Villa Verucchio (RN), dove le competenze e i saperi artigiani si tramandano da tre generazioni, porterà manufatti unici, recuperati e proposti ad hoc per la Tre Giorni 2024: le Borraccine, vasi ricavati dalle borracce che sono appartenute ai soldati della Prima e Seconda Guerra Mondiale e che li hanno accompagnati, dissetati, forse salvati. Testimoni di quanto l’acqua sia necessaria alla sopravvivenza, le borracce rimesse a nuovo e decorate potranno essere utilizzare per annaffiare i fiori e trasmetteranno un messaggio di pace, speranza e poesia.
Non solo “cultura della natura”. Una giornata all’aperto per tutta la famiglia
La Tre Giorni per il Giardino intende promuovere una cultura della natura che si traduca e si declini in abitudini virtuose, gesti e comportamenti concreti volti alla cura dell’ambiente, già a partire dal verde di casa. Durante la manifestazione si potranno acquisire conoscenze teoriche e pratiche per “fare la propria parte” e contribuire a tutelare e valorizzare la biodiversità iniziando dal proprio giardino, dall’orto o, semplicemente, dal vaso sul davanzale della finestra. Non solo: una giornata alla Tre Giorni di Masino è una giornata ben spesa per tutti, visitatori di ogni età e famiglie. Un’opportunità per stare all’aria aperta, immersi nel parco romantico all’inglese del castello, alla scoperta di specie botaniche insolite e curiose e alla ricerca della varietà più adatta alle proprie esigenze e ai propri gusti, con la possibilità di confrontarsi vis-à-vis con vivaisti e produttori qualificati. L’evento è arricchito da laboratori e attività per i bambini e adulti; chi vorrà potrà acquistare e gustare delizie alimentari piemontesi nell’area food. La Tre Giorni per il Giardino si svolge con il Patrocinio della Città Metropolitana di Torino e del Comune di Caravino. Il calendario “Eventi nei Beni del FAI 2024” è reso possibile grazie al fondamentale sostegno di Ferrarelle, partner degli eventi istituzionali e acqua ufficiale del FAI e al contributo di Pirelli, accanto al FAI dal 2006, che rinnova per il dodicesimo anno la sua storica vicinanza all’iniziativa e di Delicius che conferma per il quarto anno il suo sostegno al progetto. fondoambiente.it
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