Eutropia Architettura e Pininfarina Architecture assieme a Weber Architects e a un ampio gruppo interdisciplinare fra cui Paisà Landscape – si aggiudicano il concorso internazionale per la riqualificazione urbanistica, architettonica e funzionale del complesso dell’ex Manifattura Tabacchi di Torino, indetto da Agenzia del Demanio.
Il progetto, che si inserisce all’interno della rigenerazione urbana dell’ex quartiere industriale Regio Parco, nell’area Nord-est della città, prevede l’insediamento di più funzioni aperte e fruibili ai cittadini: al centro dell’intervento, il nuovo Polo Archivistico e Culturale, con aule di consultazione di documenti e un centro studi, e la rigenerazione di preesistenze industriali che ospiteranno un Polo Universitario con residenze, servizi per gli studenti e aule di alta formazione.
Panoramica del progetto
Il progetto reinterpreta il dialogo tra la trama regolare della città storica e dei campi e le sinuose curve del Po e della Dora. La forma austera degli edifici industriali della Ex-Manifattura si scompone, aprendo il nuovo Polo Archivistico e Culturale alla città e al flusso dinamico delle persone lungo via Regio Parco. “La visione progettuale ingloba l’intuizione di instaurare un dialogo tra la componente ambientale e paesaggistica, i nuovi fabbricati e l’eredità dei manufatti storici. Senza compromettere la ricchezza reale e potenziale del contesto, desideriamo generare una nuova immagine urbana estremamente riconoscibile, identitaria ed attrattiva”, afferma Luca Barontini, co-fondatore di Eutropia Architettura.
“Gli spazi che il progetto ricava tra la Manifattura storica e le nuove Architetture diventano l’elemento catalizzatore tra passato e futuro, tra usi antichi e innovazione, tra spazi privati e pubblici. In quel luogo sospeso tra le curve del fiume e le linee rette del corso Regio Parco, la città trova una nuova dimensione per attrarre persone, idee, cultura ed economia. In sintesi, per innescare dinamiche di rigenerazione urbana a elevato impatto sociale”, continua Giovanni De Niederhäusern, Senior Vice President di Pininfarina Architecture.
I binari recuperati del vecchio raccordo ferroviario disegnano le direttrici lungo le quali si snoda l’intero progetto e accompagnano alla Piazza Centrale dove sorgono i nuovi archivi: da qui si può godere di una esperienza di fruizione aperta e flessibile, addentrandosi verso la Piazza dei binari, la Corte dell’acqua o la Piazza dello Studentato, per poi procedere verso il Giardino sul canale ritrovato, il Bosco didattico e vari spazi attrezzati per attività outdoor, tra cui il Giardino dello sport e l’Alberoteca dei bambini.
La piazza centrale e i nuovi archivi
I due nuovi complessi degli Archivi preservano il forte richiamo al carattere industriale del luogo. La struttura funge da elemento sia formale che architettonico: oltre a svolgere una funzione portante, ispira l’intera progettazione, evocando chiaramente gli edifici preesistenti della Manifattura e le opere adiacenti di Pier Luigi Nervi. Le nervature dell’edificio, sviluppate lungo tutta la sua lunghezza, sono declinate in due varianti e ripetute con altezze diverse, a definire il ritmo compositivo interno ed esterno. Le tradizionali coperture a doppia falda sono reinterpretate con aperture che richiamano gli shed industriali, creando un dialogo con gli edifici circostanti. All’interno, la struttura assume un design più ricercato, con raccordi smussati e arrotondati, delineando uno stile avvolgente e inclusivo.
Lo spazio coperto tra i due archivi è concepito come luogo di aggregazione ed eventi, fungendo da palcoscenico per lo sviluppo sociale e culturale. Questo ambiente mira a restituire una forte identità alla Manifattura Tabacchi e a favorire l’uso dello spazio pubblico e della nuova piazza urbana. Gli elementi e le strutture, realizzati off-site e assemblati a secco, facilitano la costruzione e riducono gli scarti. Questo sistema, insieme a dotazioni efficienti e automazioni robotizzate, massimizza la sostenibilità e riduce gli spazi tecnici, favorendo funzioni culturali e sociali che connettono l’Ex-Manifattura con la Torino contemporanea.
Il rapporto tra paesaggio urbano e naturale
“Offrire oltre al sistema urbano un secondo affaccio, immediato e vicino, che si relazioni con le risorse naturali è lo scopo principale del progetto: un nuovo paesaggio identitario, unitario e riconoscibile nel quale le attività possono essere sperimentate nella natura secondo un modello innovativo”, commenta Antonio Stignani di Paisà Landscape.
Il progetto mira a creare una connessione paesaggistica tra il sistema urbano e le aree naturali circostanti, come il Po, i parchi e le riserve naturali vicine. Questa cerniera rivitalizza il contesto urbano, creando un hub connesso e resiliente a misura di tutti. La riconnessione tra città e parco avviene valorizzando elementi della memoria storica e introducendo una nuova rete di percorsi immersi nel verde del parco diffuso.
Il percorso principale lungo il fiume si apre in un anfiteatro sull’acqua integrato nella morfologia, una vera e propria piazza naturale sul Po e un’oasi estesa dal Parco della Confluenza al Parco Pietro Colletta. I canali lineari si diramano all’interno dell’area, fiancheggiati da percorsi che partono dall’area urbana e terminano con terrazze panoramiche sul fiume. Il paesaggio si caratterizza da una alternanza di stanze minerali, piazze attrezzate, giardini ornamentali con arbusti e graminacee, rain garden e isole alberate, ristabilendo la continuità degli habitat tramite corridoi ecologici tra area di progetto e zone naturali.
La gestione delle acque è un elemento centrale per la sostenibilità del sito, in particolare per la riscoperta del paesaggio fluviale. L’utilizzo di sistemi di drenaggio urbano sostenibile, come treepit, piazze d’acque, superfici verdi permeabili, canali vegetati e aree di bioritenzione, integra l’infrastruttura verde e blu con l’edificato. Questo incrementa la biodiversità e la resilienza ecologica, migliorando la qualità ambientale.
Un impatto positivo su ambiente e persone
Aspetti tangibili che coinvolgono il retrofit energetico si sposano con l’obiettivo di riqualificazione e valorizzazione fruitiva del patrimonio e del contesto urbano, sia a livello di edifici che a livello degli spazi aperti, sottendendo l’intenzione di valorizzare elementi appartenenti alla memoria storica ed elementi che in questo contesto si inseriscono con un forte carattere architettonico innovativo. “L’intenzione generale del progetto è quindi l’articolazione di un equilibrio innovativo e dinamico, che enfatizza l’unicità del luogo e rende l’intervento resiliente e qualitativo dal punto di vista ecologico, microclimatico ed estetico”, commenta Filippo Weber di Weber Architects.
La nuova Manifattura Tabacchi incarnerà il ruolo di luogo sperimentale. L’ampia dotazione di servizi open-air ai cittadini, aree aggregative e ricreative per lo sport, il tempo libero e la socializzazione costituisce un importante servizio per il benessere e la salute degli utenti: il nuovo paesaggio urbano diventa opportunità per la coesione collettiva e l’inclusione e si presta ad essere fortemente vissuto sviluppando anche negli utenti la percezione di un elevato livello di sicurezza. La finalità è quella di rendere accessibili questi luoghi non solo dal punto di vista fisico, ma anche culturale, trasmettendo alla cittadinanza il valore storico e sociale del complesso.
Eutropia architettura
Come nella città invisibile di Italo Calvino, da cui lo studio mutua il nome, Eutropia è non uno ma tutti i suoi componenti, dalla cui interazione e complicità nasce ogni progetto attraverso percorsi di scambio, incontro (scontro), confronto, intuito e sintesi. Fondato nel 2006 dagli attuali sei soci, oggi lo studio si occupa di progettazione architettonica a tutte le scale, dall’interior alla macro progettazione urbana grazie alla collaborazione di numerosi architetti e designer formati nelle migliori Università italiane ed europee. Tra gli incarichi principali spiccano senz’altro il Nuovo Parco della Giustizia di Bologna, con il recupero dell’area industriale Staveco, attualmente in fase di progettazione a seguito della vittoria del concorso internazionale del 2023, la riqualificazione urbana del centro di Certaldo (FI) e due interventi sperimentali di Social Housing a Grosseto e Livorno.
Dopo il terzo posto nel concorso internazionale per la rifunzionalizzazione dello Stadio di Pier Luigi Nervi di Firenze, si intensifica la ricerca dello studio sul tema del recupero del patrimonio architettonico storicizzato del Novecento. I progetti dello studio sono pubblicati in diverse riviste scientifiche di settore, nel 2022 Eutropia Architettura si aggiudica la menzione all’interno del Premio Architettura Toscana – settore Allestimento, mentre nel 2021 partecipa alla Biennale di Venezia, Padiglione Italia. Oltre all’attività professionale, i soci fondatori di Eutropia si occupano di insegnamento e di ricerca accademica presso alcune Università di Architettura e Accademie di Design, vincendo nel 2023 il premio “Bruno Zevi” Inarch per la promozione della cultura del progetto.
Potrebbe interessare anche: