Esposizione fotografica "Italia giardino del mondo" in Fondazione Benetton Studi Ricerche

L’esposizione fotografica Italia giardino del mondo Where Nature meets Art, Craft and Design, viene inaugurata venerdì 15 novembre alle ore 18, in Fondazione Benetton Studi Ricerche, nella sede di Palazzo Bomben a Treviso. Prima tappa italiana della mostra itinerante dedicata al patrimonio dei giardini italiani, classici e contemporanei, concepita, insieme all’omonima pubblicazione, come progetto di promozione integrata dell’Italia, prodotto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

L’inaugurazione con Luigi Latini e Chiara Santini

All’inaugurazione pubblica, dopo un saluto di Luigi Latini, direttore della Fondazione Benetton Studi Ricerche, interverrà, con una relazione introduttiva, Chiara Santini, docente all’École nationale supérieure de paysage, Versailles, coordinatrice del comitato scientifico e curatoriale della mostra. L’esposizione sarà aperta fino a domenica 22 dicembre, il venerdì ore 15-19, sabato e domenica ore 10-13, 15-19. Ingresso libero.

Italia giardino del mondo con fotografie e documenti storici

L’immagine e la cultura del “giardino italiano” sono al centro di un percorso espositivo prevalentemente iconografico, che descrive, in una prospettiva di lunga durata storica, dal Rinascimento ai nostri giorni. Uno straordinario patrimonio di “monumenti viventi”, visto attraverso fotografie d’autore e documenti storici.

La mostra con sette chiavi tematiche

Ma anziché procedere cronologicamente, o per modelli formali o regionali, la mostra Italia giardino del mondo. Si è deciso di dar conto della ricchezza di questo patrimonio articolando il percorso espositivo attorno a sette chiavi tematiche che attraversano la storia del giardino italiano. Il rapporto con il paesaggio; il disegno; l’acqua; la ricerca botanica; il dialogo con le arti; la dimensione sociale; il valore del mestiere. Per puntare l’obiettivo su quell’insieme di saperi e tecniche di cui i giardini italiani sono espressione attraverso il tempo, e che offrono uno sguardo su quel patrimonio di creatività tutta italiana. É stato una delle matrici della cultura europea, non solo dell’arte dei giardini, ma anche del paesaggio e più in generale del rapporto uomo/natura.

Giardino della Palazzina di caccia di Stupinigi, Nichelino (Torino), Piemonte. ll complesso di Stupinigi, realizzato dal 1729 su progetto di Filippo Juvarra, incarna i modelli europei che legavano le attività venatorie e le strutture ad esse pertinenti agli impianti radiali dei viali nei boschi di caccia, in cui s’incardina il giardino, progettato da Michel Benard nel 1740. Di forma circolare, il giardino si apre alla
vista del territorio grazie ai grandi cancelli che interrompono il muro di cinta in attinenza ai viali che lo strutturano e proseguono nella campagna.
©Alex Adducci / Fondazione Ordine Mauriziano

Il giardino di Vignanello è oggi uno dei punti forti di un’area, l’Alto Lazio, insieme a quelli di Caprarola, Bagnaia e Bomarzo. Il giardino prende la forma attuale all’inizio del Seicento. All’inizio del secolo successivo disegni e giardiniere giungono da Roma e l’impianto viene rinnovato, sostituendo salvia e rosmarino con siepi di bosso.
Ancora oggi, formato da 12 compartimenti con siepi potate in complessi disegni, costituisce un magnifico esempio di giardino tardorinascimentale.
©Dario Fusaro / Archivio Grandi Giardini Italiani

Il Giardino Monumentale di Valsanzibio, Valsanzibio (Padova), Veneto. Il giardino, uno dei più rilevanti del Veneto, sintetizza in pieno Seicento i modelli tardorinascimentali e la grande scala di quelli francesi. Caratterizzato da un asse centrale di peschiere, da un labirinto e da uno scenografico accesso affacciato su di un bacino d’acqua, si articola lungo un percorso simbolico ideato dal cardinale
Gregorio Barbarigo. La struttura dei percorsi è delimitata da alte spalliere di bosso secolare e da filari di carpini che creano gallerie ombrose.
©Tenuta Valsanzibio

Giardino di Piuca, Greve (Firenze), Toscana. Antonio Perazzi, progetto e realizzazione 2002 - in corso. È un giardino-laboratorio costruito con la curiosità botanica di sperimentare la coltivazione e l’acclimatazione di specie provenienti da tutto il mondo che, dopo la messa a dimora, vengono lasciate libere di adattarsi e di vagare.
©Studio Antonio Perazzi Landscape Design

Spazio Teatro Celle, Omaggio a Pietro Porcinai, Santomato (Pistoia), Toscana.Beverly Pepper, progetto e realizzazione 1987-1992. La morfologia del sito è stata ridisegnata per definire lo spazio della cavea, delle gradinate e della scena adagiandosi su un declivio naturale e utilizzando gli elementi del sito come parte integrante di un teatro che è anche opera d’arte autonoma.
©Amalasunta di Giuliano Gori e C

Giardino della Villa Reale di Marlia, Capannori (Lucca), Toscana. Una componente particolare dei giardini seicenteschi in Italia, specialmente in Toscana, è quella del teatro di verzura. La sala teatrale con i suoi palchi, una piccola cavea, il palcoscenico sono realizzati potando le siepi di tasso secondo le modalità dell’ars topiaria. Al di là dell’uso effettivo per piccoli eventi nell’ambito della vita
in villa, i teatri di verzura sono più un simbolo, una traccia del forte legame fra giardino e teatro in epoca barocca.
©Riccardo Panico / Archivio Grandi Giardini Italiani

Parco del Mare, Rimini, Emilia-Romagna. Benedetta Tagliabue EMBT, progetto di paesaggio MADE associati, MASSARENTE architettura, ABACUS,Marcello Mamoli, 2017-in corso. L’intervento è costituito da un sistema di singoli elementi che garantiscono
grande flessibilità al progetto, e assumono conformazioni diverse senza alcuna compromissione della leggibilità globale. In base alle esigenze diventano duna vegetata, duna pavimentata, piccolo edificio, partecipando alla costituzione di un’unica vasta infrastruttura territoriale.
©Adriano Marangon / MADE associati

Pietro Porcinai

Dal Rinascimento e dall’affermarsi del cosiddetto “Giardino all’italiana”, riferibile al modello dei giardini cinquecenteschi toscani e laziali, la mostra giunge ai giorni nostri, attraverso parchi pubblici e privati, ville storiche, giardini monumentali. Richiami ai saperi e alle pratiche che, attraverso il tempo, hanno rivelato il “saper fare” italiano in questo campo. In tal senso, emergono da questo viaggio alcune delle figure protagoniste del progetto del giardino nell’Italia contemporanea. Primi fra tutti, Pietro Porcinai (1910-1986), paesaggista fiorentino cui dobbiamo il maggiore contributo al formarsi di un’idea di paesaggio italiano moderno. Per la sua capacità di confrontarsi e intrepretare in chiave progettuale un’eredità ricchissima, riuscendo al tempo stesso a far dialogare storia e innovazione. Evocando un ampio spettro di temi quali l’ecologia, la collaborazione tra le professioni, la missione sociale del paesaggio, allora del tutto estranei alla cultura italiana.

Maria Teresa Parpagliolo

Maria Teresa Parpagliolo (1903-1974), capace di affermarsi, nel periodo tra le due guerre e nel secondo dopoguerra, in un campo p.2 professionale nuovo per l’Italia. Quello dell’Architettura del Paesaggio e sostenere l’importanza di un progetto sinergico tra parchi pubblici e giardini privati in cui conciliare funzione estetica e valori ambientali.

Una raccolta delle immagini della mostra e un tour internazionale

Accompagna la mostra una pubblicazione che raccoglie tutte le immagini esposte, le fotografie d’autore e il materiale iconografico storico, con saggi accademici per ogni sezione. Inoltre, il percorso espositivo, sarà arricchito da una selezione, curata da Michele Tobia (architetto, borsista in Fondazione Benetton nel 2022), di libri e carte sul tema del Giardino italiano. Questi sono stati posseduti nelle sezioni e nei fondi speciali del patrimonio documentario della biblioteca della Fondazione Benetton Studi Ricerche.
Visitabile fino a domenica 22 dicembre, la mostra Italia giardino del mondo proseguirà poi il suo tour internazionale con il sostegno della rete di Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura. Sarà una vetrina itinerante di una bellezza e capacità inventiva italiana da valorizzare o ancora da scoprire. Favorendo nuovi itinerari di turismo sostenibile e la diffusione di una rinnovata sensibilità ambientale e paesaggistica.

Il progetto a cura di Sabina Minutillo Turtur e Renato Fontana

Il progetto è stato curato da Sabina Minutillo Turtur e Renato Fontana, prodotto dalla Bye Bye Silos con il contributo di un comitato scientifico curatoriale di accademici specializzati in storia del giardino e architettura del paesaggio: Chiara Santini (École nationale supérieure de paysage, Versailles), Paolo Cornaglia e Marco Ferrari (Politecnico di Torino), Luigi Latini, Andrés Holguín e Lorenza Gasparella (Università Iuav di Venezia). Sono partner dell’iniziativa anche l’Associazione Parchi e Giardini Italiani, il Fondo per l’Ambiente Italiano e Grandi Giardini Italiani.

Italia giardino del mondo

Where Nature meets Art, Craft and Design, Progetto prodotto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Mostra aperta in Fondazione Benetton Studi Ricerche, via Cornarotta 7, Treviso, da sabato 16 novembre a domenica 22 dicembre, venerdì ore 15-19, sabato e domenica ore 10-13, 15-19. Ingresso libero. Inaugurazione pubblica venerdì 15 novembre ore 18.

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