Enzo Mari, nato a Novara nel 1932, è stato uno dei più grandi designer italiani del 900. Il suo lavoro è l’esito di una rigorosa presa di posizione a livello ideologico e politico, d’ispirazione egalitaria, e le sue opere non sono solo ‘idee’ ma ‘conoscenza’ collettiva. Progettista, critico e teorico, è stato uno tra i più interessanti protagonisti del mondo dell’arte e della cultura italiana e internazionale.
Mari ha donato l’intera collezione delle sue opere alla città di Milano, a condizione che per quarant’anni nessuno potesse avere accesso al suo Archivio. Solo una nuova generazione, “non degradata come quella odierna”, avrebbe potuto farne un uso consapevole per riprendere così in mano “il significato profondo delle cose”. Affinché, per un’ultima volta, fosse possibile aver accesso al suo Archivio prima di questa lunga sospensione dal ricordo, nel 2020-2021 la Triennale di Milano, il direttore Stefano Boeri e il curatore Hans Ulrich Obrist, gli hanno dedicato una grande retrospettiva: 60 anni di attività progettuale, dall’arte al design, dall’architettura alla filosofia, dalla didattica alla grafica.
La sezione storica, a cura di Francesca Giacomelli, è il riallestimento di un progetto globale interamente definito e realizzato dallo studio di Enzo Mari per una precedente mostra che nel 2008-2009 la GAM di Torino gli aveva dedicato. Enzo Mari è mancato nel 2020 a due giorni dall’inaugurazione della retrospettiva in Triennale e un giorno prima della scomparsa della critica d’arte Lea Vergine, sua compagna di vita. La retrospettiva Enzo Mari curated by Hans Ulrich Obrist with Francesca Giacomelli ora è in viaggio e la prossima sede espositiva sarà, dal 29 marzo all’8 settembre 2024, il Design Museum di Londra. wikipedia.org
Potrebbe interessare anche: