I VISIONARI è un percorso decisamente suggestivo che pone in dialogo gli spazi più belli del centro storico della splendida città Toscana e le sculture monumentali di Emanuele Giannelli. La rassegna è suddivisa in due parti, la prima parte vede l’installazione all’aperto di gruppi scultore i monumentali con un percorso che inizia da Porta Romana, dove si trovano due KORF, giganti dell’altezza totale di cinque metri; a seguire, nella Loggia dei Papi è allestito un nucleo di sei KIRIBATI, ognuno alto2,70 mt. Nel Cortile del Podestà sono installati due DIZZY monumentali con i loro schermi digitali e il grande CACCIATORE DI BATTERI; la Torre Malvolti accoglie, su una delle sue pareti esterne, quattro esemplari di STATI D’ALLERTA. A chiudere il percorso esterno della mostrala più grande installazione prevista perla rassegna di Giannelli a Siena. Si tratta di una grande struttura in metallo di cinque metri di altezza per cinque metri di larghezza che ospita, posizionati all’interno di un tracciato geometrico, cinque esemplari di KORF, a formare, tutti insieme, una sorta di enorme osservatorio del virtuale e dell’invisibile collocato in via La Lizza.
In questo spazio medievale, strutturato su più livelli Emanuele Giannelli ha costruito un percorso significativo attorno alle sue sculture più conosciute, a partire dal famoso Mr. Arbitrium, di cui si presentano due esemplari, uno di medie (90 cm.) e uno di piccole (30 cm.) dimensioni. A seguire un nucleo di Monkey, le scimmie-selfie in ceramica, i Totem Tooth, il mezzobusto in ceramica raku di Lady F. e il gruppo di teste che formano l’opera Hovo Sapiens. Non mancano in questo allestimento Dominia, la donna eternamente connessa al suo telefonino e i Doubleskin, teste di uomo la cui caratteristica è quella di possedere una doppia pelle di cui spogliarsi con facilità per lasciare spazio ad una moderna mutazione.
Giannelli ha titolato Self Portrait una testa di scimmia con le cuffie audio in testa, un ‘omaggio’ ad una figura che è una via di mezzo tra un primate e l’uomo di Neanderthal che, con l’apparecchio calato sulle orecchie, mette insieme le origini primitive dell’uomo e il suo assordante isolamento nella società contemporanea.
Con i Visionari, uomini in punta di piedi che danno il titolo alla mostra, si prosegue nel percorso ai Magazzini del Sale dove sono allestiti, tra gli altri, ulteriori lavori quali: The Watcher, Polaroid, e una versione in dimensione ridotta de i Sospesi.
Le sue sorprendenti figure provocano un interesse viscerale per il profondo ossimoro che emerge nella nostra civiltà e in noi in quanto collettività: da un lato siamo una tribù che ha grande capacità di invenzione e dall’altro abbiamo un impareggiabile talento per l’autodistruzione: è questa la discrasia che anima da sempre la ricerca artistica di Emanuele Giannelli.
Sempre su questa linea nascono gli Stati di allerta (2017): un lavoro che parla dell’altro, del diverso e della paura. Le figure, soggetti a metà tra umani e macchine, non hanno possibilità di vedere con i loro occhi e nel ritrovarsi si relazionano tra loro attraverso l’olfatto. Per quanto sfiori uno scenario post apocalittico, guardata nella sua profondità, quest’opera parla di diversità e di come sia necessario incontrare ‘quell’altro’. In una civiltà come la nostra che ha la fortuna di fondarsi sulla mescolanza dei mondi e dei modi di vedere il mondo, evitare l’incontro sarebbe una perdita irreparabile. Gli Stati di allerta ci mettono in guardia da questo pericolo. Korf (2018), una monumentale scultura di cinque metri si erge ieratica e imperante con una sorta di occhiali per una realtà virtuale, è nell’atto di scrutare uno spazio molto lontano, restando fisso come una sentinella mentre trascina sé stesso e l’osservatore al di là del reale.
Opere come Dizzy Two (2014) omr. Kiribati (2014) o, ancora, Visionari (2012), sono opere molto statiche, in modo particolare le ultime due, che sono state concepite come seriali, addirittura con un numero seriale addosso. Dizzy Two nasce dalla suggestione e dall’espressività di Dizzy Gillespie, il trombettista jazz statunitense, che nell’atto di soffiare nella sua tromba per emettere le note deformava completamente la struttura del suo volto gonfiandosi fino al collo. L’impressione di una creatura strutturata geneticamente per emettere quel suono e che questo gli permettesse di trasformarsi in un soffio predestinato, così forte e assordante che tutti lo potessero sentire, ha portato Giannelli alla creazione dell’opera monumentale DizzyTwo, dove l’artista ha inserito al posto della bocca degli schermi che proiettano un video dedicato alla contemporaneità.
Partendo da una fraseMark Zuckerberg-che poi è anche il titolo dell’opera-Virtual is the new real (2022) anche quest’opera manifesta quella dicotomia che mostra come l’ingegno umano sia giunto a creare una realtà virtuale molto vicina a quella reale ma anche l’enorme rischio distruttivo che questo tema solleva da un punto di vista sociale. Mr.Kiribati, una delle sculture più care all’artista, è un’opera cruda, prepotente, mai ruffiana, un nudo autorevole che sa più di chi lo guarda. Kiribati è una repubblica dell’Oceania composta da piccole isole. Si tratta di uno dei paesi messi più a repentaglio dallo scioglimento dei ghiacci e dal conseguente rialzo delle maree. Potrebbe scomparire. Il nome dato a questa scultura rappresenta, per l’artista, un risvegliatore di coscienze, un uomo silenzioso che possa far emergere nei suoi osservatori un senso dire viviscenza dal torpore critico e intellettivo della vita industrializzata. Una sorta di macchina delle sberle anti-assopimento.