A dispetto della sua definizione più tradizionale, la poesia non nasce solo dalle parole. La capacità dell’arte di suscitare emozioni forti, la forza magnetica dell’opera d’arte difficilmente compressibile dalla logica, non potrebbe essere definita in altro modo se non poesia. E’ poesia disegnare nello spazio e rappresentare la memoria di un luogo, rivelare l’impronta lasciata dalle opere cancellate dal tempo. C’è una forte connotazione poetica nell’arte di Edoardo Tresoldi, come dimostra la recente installazione a Ravenna.
Classe 87, Edoardo Tresoldi è cresciuto a Milano dove si è avvicinato all’arte ancora bambino. Trova nella bellezza classica di Roma e nei suoi contrasti un laboratorio di ricerca e sperimentazione. Mentre lavora nel campo del cinema, della scenografia e della scultura esplora tecniche diverse, acquisendo una visione delle arti che si rivela determinante nella definizione di un concetto artistico ben preciso. Un linguaggio che trova linfa vitale nella continua ricerca, nella capacità di accogliere suggestioni esterne e forza nella contaminazione con discipline e codici diversi.
Edoardo Tresoldi,
la Materia Assente e il linguaggio della trasparenza
La tecnica della rete metallica, usata nel cinema, dischiude significati e possibilità creative inedite. Suggerisce l’esistenza di una dimensione invisibile che l’artista porta alla luce attraverso il linguaggio della trasparenza.
La trasparenza permette di rappresentare qualcosa che non c’è, una mancanza, è un linguaggio che proietta nello spazio la Materia Assente, ciò che Tresoldi definisce come “il lato immateriale delle cose’’. Attraverso la trasparenza le opere scultoree rivelano una dimensione nuova, totalmente libera dai vincoli dello spazio e del tempo. La Materia Assente, si inserisce nella logica temporale dell’opera, aggiungendo un ulteriore stato al ciclo architettonico, tradizionalmente sintetizzato nel passaggio dalla materia alla non materia, attraverso le fasi della costruzione e dell’abbandono.
La Rovina Metafisica è rappresentazione di quello che è stato e non c’è più, è un’esperienza emotiva potente che riaccende la memoria di un luogo, generando meraviglia nel singolo e nella collettività.
Edoardo Tresoldi, l’arte contemporanea
applicata al restauro
Il restauro della Basilica paleocristiana Santa Maria di Siponto (Foggia) è emblema di questo dialogo tra presente e passato, tra opera e paesaggio, ma anche tra archeologia e arte contemporanea.
La Basilica di Siponto, realizzata in collaborazione con il MIBACT, è una struttura maestosa scandita da scomposizioni visive e volumetriche che instaurano uno scambio dinamico con il paesaggio, la sua anima e la sua storia. Un progetto pioniere di estremo successo premiato con la Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana 2018.
Le opere in rete metallica hanno raggiunto in breve tempo un pubblico internazionale, stregato dal linguaggio universale delle installazioni che combinano elementi dell’architettura barocca e neoclassica con spettacolari giochi di prospettive, offrendone una rilettura in chiave contemporanea. Come Etherea, l’installazione temporanea ideata per il Coachella Valley Music and Arts Festival nel 2018, poi ridisegnata per la mostra “Back To nature. Arte Contemporanea a Villa Borghese’’, tenutasi a Roma fino a dicembre 2020.
Opere vive proiettate nello spazio
L’arte di Edoardo Tresoldi è in grado di cogliere “l’invisibile del paesaggio’’, di rivelare all’osservatore il genius loci, regalando un’esperienza di contemplazione e meraviglia. Il dialogo tra il luogo e l’essere umano è particolarmente forte in Opera, installazione permanente sul lungomare di Reggio Calabria, inaugurata a Settembre 2020. In Opera, la trasparenza e la Materia Assente si fondono con i codici dell’architettura classica per creare “un monumento alla contemplazione’’.
Il dialogo tra il visitatore e il paesaggio è scandito da giochi di altezze e prospettive, mentre il susseguirsi di colonne fissa un ritmo che coinvolge lo spettatore, rendendolo partecipe dell’armonia tra terra, cielo e mare. La realizzazione di Opera è l’occasione per giocare con la composizione e decomposizione architettonica, creando un’alternanza di armonie e disarmonie, proprio come nel controcanto una melodia secondaria si sovrappone a quella principale.
Il portfolio di Tresoldi si compone di opere vive, perfettamente integrate con il paesaggio in cui si inseriscono, in uno scambio dinamico tra natura e architettura. Questa compenetrazione viene esplorata in Simbiosi, opera site-specific ideata per il parco artistico Arte Stella in Trentino. La trasparenza incontra, per la prima volta, la materia delle pietre locali quasi a sottolineare con più forza la sua natura ibrida, terrena ma nello stesso tempo protesa verso il cielo, verso una dimensione spirituale immateriale. Un’opera in divenire che dà una forma semplice a quella tensione complessa e incomprensibile dell’uomo verso la natura, scrivendo una poesia nello spazio.