E’ finalmente arrivato l’inverno e quest’anno sembra promettere bene, come da copioni a cui non siamo propriamente più abituati. Sono tornate le nebbie e già le primissime e brevi brinate che tutto ammantano di un’atmosfera unica, le temperature hanno cominciato ad abbassarsi abbastanza presto rispetto alle calde bizzarrie che ci hanno accompagnato negli ultimi inverni fino al Natale. La pioggia si è fatta più insistente e anche la neve ha cominciato a cadere sulle cime di Alpi e Appennini, lasciando ben sperare per gli accumuli per la primavera, anche se ancora in tutto ciò il riposo vegetativo per alcune piante non è ancora conclamato. Infatti ad oggi, a dieci giorni dal Natale alcune foglie persistono ancora inesorabilmente sugli alberi.

In inverno il giardino riposa

Si prospetta quindi una stagione potenzialmente difficile per i Giardini. Soprattutto per quelli che a causa di inverni più miti, hanno visto i Giardinieri osare ed inserirvi piante più dal sapore mediterraneo o tropicale. E che fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile proporre ma soprattutto potrebbe essere un stagione difficile per la fauna selvatica.
In sé e per sé per il Giardino, l’inverno non è una stagione peggiore di altre, le estati torride non scherzano a confronto. É la stagione favorevole, soprattutto agli inizi, per piantare nuovi alberi e alcune tipologie di piante che, anche se ad apparente riposo vegetativo, lavoreranno nella quiete del freddo per preparare le nuove radici che affronteranno poi le futuri estati, lo è per i bulbi primaverili che si prepareranno nella quiete invernale per stupirci con le loro sfavillanti ed ahimè effimere fioriture. Come gli amoreggiamenti intensi ma brevi, è la stagione in cui le concimazioni organiche cominciano il loro percorso di arricchimento naturale del suolo.

Il giardino in inverno
Il giardino in inverno con la nebbia in un vigneto Foto © Ivana Fabris

Un inverno rigido richiede delle accortezze maggiori

In Natura nessuno si sognerebbe o comunque sentirebbe la necessità di intervenire per proteggere o riparare alberi, fiori etc. essendo tutto regolato e governato puramente e semplicemente dalle regole naturali.
In Giardino invece, luogo effimero e molto artificioso, dove adattamento e selezione sono dapprima “controllate” dall’uomo, ma sempre poi governare dalle leggi di Natura, il Giardiniere deve in qualche modo intervenire a cura e tutela delle proprie scelte. Laddove non abbia seguito le procedure di una gestione naturale deve intervenire proteggendo il suolo, coprendo o ricoverando le piante più sensibili e evitando assolutamente, cosa non scontata, tutte quelle pratiche che se effettuate nel periodo sbagliato, possono creare danno. Mi vengono in mente le potature scellerate su Magnolie grandiflora trasformate troppo presto in attaccapanni, ma anche a indiscriminate potature, che anche se effettuate correttamente durante il riposo vegetativo (mi sto riferendo alle caducifoglie), sono sbagliate e dannose in termini di quantità e dimensione dei tagli.

Pensare al giardino anche in funzione del suo popolo

Un buon Giardiniere però non può e non deve limitarsi a pensare solo alle piante perché un Giardino è un mondo popolato anche da animali. I più svariati in taglia e specie, partendo dalla micro e macro fauna del suolo passando agli insetti e i piccoli e grandi mammiferi.
Portare le foglie sotto le siepi, non solo protegge le piante e migliora il terreno ma offre riparo a insetti, piccoli invertebrati e piccoli mammiferi oltre ad offrire nutrimento a lombrichi che a loro volta saranno sostentamento al piccolo pettirosso e alla simpatica ballerina o battiscopa.
Non dimenticare, in sede di progettazione, di inserire piante da bacca invernale e frutti, per fornire nutrimento all’elegante merlo o al tordo. Piuttosto che al codirosso o alle chiassose cince e cinciarelle che una volta che il terreno è gelato, non trovando più facilmente i piccoli insetti si dirottano proprio su semi e frutti.
Non posso però fermarmi ai frutti, ci sono anche gli impollinatori che possono andare in difficoltà in questa stagione, soprattutto se come per gli ultimi anni, le temperature non sono state particolarmente rigide. Questo ha consentito agli insetti di continuare a volare più facilmente per cui oltre ai bellissimi e poco utilizzati Amelanchier, al Corbezzolo, al Kaki, al Azzeruolo e ad altri arbusti da bacche, sto pensando anche agli Eleagnus, al Calicanthus e alla precocissima e profumatissima Lonicera fragrantissima o al Prunus subirtella che donano fiori in questa fredda stagione.

Un buon Giardiniere protegge l’ambiente

Se non siamo stati troppo altruisti e abbiamo pensato solo al nostro piacere del godimento del Giardino, possiamo correre ai ripari con la realizzazione e posa di varie mangiatoie dove rifornire di semi e palline di grasso miste a semi. Oltre che a delle ciotole per l’acqua che sembrerebbe strano ma che a volte in inverno, per vari motivi, potrebbe essere difficile da reperire da parte degli animali. Il buon Giardiniere ha il dovere di prendersi cura di tutti gli esseri viventi che vivono il suo Giardino, nessuno escluso.