Duchamp, Magritte, Dalì: tutti in mostra a Bologna
Terminerà l’11 Febbraio la mostra Duchamp, Magritte, Dalì. I Rivoluzionari del ‘900, che raccoglie i capolavori dell’Israel Museum di Gerusalemme.
Rivoluzione artistiche in mostra
La cornice è quella del Palazzo Albergati di Bologna e l’occasione è ghiotta, perché si tratta di un’anteprima internazionale che raccoglie più di duecento opere. Non solo i tre protagonisti che danno il nome all’esposizione, dunque, ma anche Calder e Man Ray, Ernst e Picabia: tutti insieme per raccontare un periodo artistico profondamente prolifico.
A cura di Adina Kamien-Kazhdan, curator of Modern Art at The Israel Museum, e di David Rockefeller, la mostra si articola in cinque sezioni tematiche: Accostamenti Sorprendenti; Automatismo e Subconscio; Biomorfismo e Metamorfismo; Il Desiderio, La Musa, La Violenza; e Il Paesaggio Onirico.
È chiaramente orientata al racconto del Dadaismo e del Surrealismo, dunque, questa mostra che si tuffa nell’innovazione artistica. A essere raccontati nel dettaglio sono infatti gli strumenti e le nuove tecniche inventate dai più grandi artisti dell’epoca: dal biomorfismo al fotomontaggio, dall’automatismo alla dimensione onirica.
Le cesura con il passato era ormai segnata: a raccontarlo sono capolavori come Le Chateau de Pyrenees (1959) di Magritte, Surrealist Essay (1934), di Dalí, il celeberrimo L.H.O.O.Q. (1919/1964) di Duchamp e Main Ray (1935) di Man Ray.
Un allestimento imperdibile
Impossibile perdersi questo percorso espositivo: l’allestimento è infatti a cura dell’architetto Oscar Tusquets Blanca, che per l’occasione ha ricostruito la sala di Mae West di Dalì e 1.200 Sacks of Coal, che fu ideata da Duchamp nel 1938 per l’Exposition Internationale du Surréalisme.