Sabato 22 settembre, a Firenze, nel contesto degli eventi off del Festival “L’eredità delle donne”, s’inaugurerà la mostra “Donne fuori catalogo. Mito Donne Arte Urbana”.
L’esposizione, che resterà aperta sino al prossimo 20 ottobre, è stata concepita da Raffaella Ganci e verrà “battezzata”, con un vernissage (sempre il 22), presso la Libreria L’OraBlu, in Viale dei Mille 27 r.
Il tema della mostra
Il canone concettuale che ispira la mostra – totalmente autoprodotta – è il mito greco, proiettato nella contemporaneità, secondo una chiave di lettura che riguarda le donne del nostro presente.
Seguendo questo fil rouge, 10 artisti – esponenti dell’arte urbana italiana – presenteranno le loro opere, cercando di evocare quella potente chiave di lettura simbolica.
Il mito greco, particolarmente valorizzato, in epoca più vicina alla nostra, dalla rilettura Junghiana, ha la straordinaria capacità di rinnovarsi e riproporsi in una dimensione senza tempo.
Le opere e gli artisti
10 miti, 10 donne e 10 artisti, per altrettanti temi, innervano lo spirito e incarnano la sostanza dell’iniziativa. In rapida sintesi, troveremo:
I) il mito di Antigone, proiettato sulla figura di Franca Viola e illustrato dal Collettivo FX, che ci parla della disobbedienza;
II) il mito di Pandora, accostato a Rita Atria e proposto da Ex Voto Fecit, che evoca il coraggio;
III) il mito di Andromaca, avvicinato a Teresa Meroni e illustrato da Guerrilla Spam, che narra l’azione di protesta;
IV) la figura di Adrasteia, qui legata a “Donne, verità e giustizia“ e proposto da RMOGRL8120 (Gabriele Romei), che narra quei valori;
V) la figura di Penelope, proiettata su Sparta Trivella e illustrato da Nicola Alessandrini, che ci parla della politica;
VI) il mito di Tiresia, accostato a Porpora Marcasciano – proposto da frenopersciacalli – per narrare la sua “Rivoluzione favolosa”;
VII) la figura di Atalanta, avvicinata a Silvia Fardella e illustrata da HOPNN (Yuri Romagnoli), che evoca l’anticonformismo;
VIII) la figura di Eirene, qui legata a Jacqueline Morineau e proposta da Andrea Casciu, che tratteggia la mediazione;
IX) il mito di Europa, proiettato su Welela e illustrato da Leo Borri, per parlare di migrazione.
X) il mito di Alétheia e Mnemosyne, accostato a Donatella Di Cesare e proposto da BUE2530, che ci narra verità e memoria.
Il senso dell’iniziativa
Donne fuori catalogo richiama lo sguardo su alcune donne dei nostri tempi, che si sono battute o stanno ancora combattendo le stesse battaglie delle figure mitiche citate.
La loro tenacia e la loro generosità sono, ad un tempo, esempi e proposte di un pensiero che si rinnova e agisce per il cambiamento.
Le opere creano anche una dimensione dialettica con la letteratura e il cinema, che hanno narrato sia il mito che le storie di donne in lotta per un futuro migliore.
Per i credits, le immagini della cover e della galleria ci sono state gentilmente fornite dagli organizzatori dell’evento.