Studiamo le piante
per vivere in armonia
La curiosità è sempre vincente. Recentemente una docente universitaria, incontrata per caso al parco della Burcina, vicino a Biella, mi riferì di una giornata, organizzata per i giornalisti, il cui titolo era: “Caccia all’alieno”. Caccia all’alieno?, le chiesi.
“Sì”, mi rispose, “venga martedì mattina dopo le 9 e scoprirà tutto”. Quella mattina andai a Grugliasco, periferia ovest di Torino, in via Leonardo da Vinci 44, dove ha sede Agroinnova, Campus universitario. Il tema della giornata: “Caccia all’alieno. L’impegno di Agroinnova contro i parassiti vegetali figli della globalizzazione”. C’erano una ventina di giornalisti invitati dal presidente Angelo Garibaldi e dal direttore Maria Lodovica Gullino. Lo scopo: un’occasione per condividere i risultati ottenuti da Agroinnova nella lotta ai patogeni vegetali provenienti da altri Paesi che giungono in Italia sotto forma di derrate alimentari, prodotti agricoli e sementi. Agroinnova è un Centro di competenza dell’Università di Torino. La struttura organizzativa è composta dal presidente, dal direttore e un consiglio scientifico formato da 30 componenti tra eminenti ricercatori italiani e stranieri, dirigenti di Ministeri e Istituzioni partner e responsabili tecnici di aziende private. In tutto 50 tra ricercatori dottorandi, tecnici e collaboratori. Ecco alcuni tra i suoi obiettivi. Trasferire i risultati delle ricerche alle imprese. L’Arabia Saudita ha, per esempio, affidato ad Agroinnova l’incarico di effettuare ricerche su come combattere un insetto che sta minacciando le colture di palme da dattero. Una o forse due serre sono piene di giovani palme su cui viene inoculato il patogeno al fine di studiarne le azioni per debellarlo.
Un altro obiettivo: Trasferire tecnologie nei Paesi emergenti e in via di sviluppo. Dice Angelo Garibaldi: “In Cina cerchiamo di intervenire per evitare gli errori commessi in Italia nel dopoguerra, con l’uso del DDT e altri prodotti pericolosi”. Un altro obiettivo è di favorire i rapporti con realtà straniere di eccellenza. Questa realtà è operativa da 12 anni e ha investito in ricerca 15 milioni di euro. Il 50% delle entrate proviene da fondi europei, altre dal Ministero di competenza e altre ancora dalle consulenze. I risultati delle ricerche sono interessanti, ancorché allarmanti. Le insalate sono minacciate da sette, otto patogeni terricoli importanti. Mi è stato detto che negli anni di attività sono stati scoperti oltre 200 nuovi parassiti (i famosi “alieni”), dannosi e non. All’interno di Agroinnova è nato uno spin-off di cui si occupa un giovane ricercatore. Si chiama A.N.T (formica in inglese) cioè Agri-New-Tech ed effettua ricerche su nuovi prodotti per un’agricoltura sostenibile. Ho ritenuto opportuno informare il lettore, che tutti i giorni mangia frutta e verdura, di quali sono i pro e i contro della globalizzazione nell’ambito nutrizionale. Ecco un consiglio pratico: procuratevi “Armonia selvatica” di Angelo Naj Oleari (€12,00 Editrice Ponte Alle Grazie). Un libretto allarmante ma utile se vogliamo impegnarci a salvare il pianeta (e noi).