- Davide Quayola, artista e performer italiano con base a Londra, si autodefinisce “… un artista visuale che indaga dialoghi e collisioni imprevedibili, tensioni ed equilibri tra reale ed artificiale, figurativo e astratto, vecchio e nuovo …“. E’ un pittore-scultore che attraversa nuovi territori digitali, elabora i prodotti della fotografia, istruisce robot e bracci meccanici per dar vita e respiro alle sue sculture e … non scorda mai di condividere col pubblico i movimenti intirinsechi alle sue creazioni, con installazioni audio-video e performance espressive; realizza arte sulla nascita e sulle fasi di trasformazione delle sue stesse opere.
Linkiamo qui 2 esempi di questa tendenza espressiva piacevolmente auto-riflessa. Il primo, Captives #B04, è un video collocato sulla raffinata piattaforma di Vimeo, un audiovisivo sulla realizzazione di una scultura nata nella mente dell’artista e svelata da un braccio meccanico armato di fresa; un prodotto suggestivo e multiforme, con suoni avvolgenti e curati, come la suggestione dei toni di grigio che esaltano luci e opacità del bianco solido della scultura, a contrasto con quello delle polveri di scarto. E’ stato realizzato con diversi collaboratori (N.Wierink, Odico, Gremigni, Giambusso ed N.Ryan) e sostenuto da STUK (Artefact Festival di Leuven).
Il secondo testimone visual dell’arte di Quayola che desidero proporvi è Jardins d’Été — Process, un prodotto d’arte generativa, con citazione omaggio all’impressionismo francese dell’ultimo Monet. Si tratta di un esempio intrigante di pittura digitale e dinamica, in cui una serie di composizioni floreali attraversa le maglie algoritmiche di analisi computazionale del movimento e di schemi e composti di colori. Anche in questo caso, l’artista si è avvalso di un gruppo di collaboratori esperti (N.Matviev, S.Barbieri, David Li, S.Lalli, G.Fasano, A.Santicchia, G.Johnson, J.Medcraft, T.Reid, Q.Brown, P.Garcia), della sponsorship di IQOS e del supporto del Castello di Chaumont-sur-Loire.
Lo studio che precede la realizzazione delle opere di Quayola, così come l’utilizzo dei team multidisciplinari, rende conto di un tema chiave della sua attività: l’idea di progetto, inteso come percorso esplorativo di ricerca e articolazione di un processo creativo (come nel titolo dei Jardins d’été); gli oggetti realizzati inglobano, per forme e movimento, la storia della propria creazione.
Troverete acclusa all’articolo una piccola gallery di lavori di Quayola (tutte le immagini sono tratte dal suo sito web):
Elenco delle prossime mostre:
– Sundance (Pleasant Places) / 22-28 Jan
– Bologna (Pleasant Places) / Solo show at CUBO / 25 Jan – 15 Mar
– Marseille (Strata #4) / Second Nature Festival / 29 Jan – 12 Feb
– New York (Fragments, Iconographies) / Bitforms Gallery / 25 Feb – 9 Apr
– Rotterdam (Jardins d’Ete) / V2 in collaboration with Kunsthal and Museum Night / 1-5 Mar
– Berlin (Jardins d’Ete live concert) / Berghain in collab with DG label / 7 Mar
– Lille (Strata #4) / Palais des Beaux Arts / end of March, dates TBC
– Chaumont (Jardins d’Ete) / 31 Mar – until Nov
– Belgium, Brussels